lunedì 22 febbraio 2021

LOREDANA D'ALFONSO LEGGE: "VERTICALITA' "DI SANDRO ANGELUCCI

Loredana D’Alfonso su ”Verticalità” di Sandro Angelucci

 

Loredana D'Alfonso,
collaboratrice di Lèucade

La silloge “Verticalità” del poeta, critico e saggista Sandro Angelucci, pubblicato dalla Book Editore nel 2009 - prefazione di Silvano Demarchi - racchiude nel titolo il significato profondo dell’intera raccolta.

“Verticalità” è una spinta all’ascensione spirituale, esigenza dell’abbraccio con il Divino, nostalgia e ritorno alla Casa originaria alla quale ogni uomo anela più o meno consciamente.

L’Opera si divide in due sezioni, “Dell’anima e della ferita” e “Del cielo e della parola”.

“Sogno di cielo/che vince la gravità dei corpi/che a volte s’inabissa e poi risorge/ fiamma che sale/ brace che si accende” (da “Verticalità”). Desiderio dell’Eterno che si ritrova anche in “Dove la neve copre le distese”: “Io non sono qui/ sono lassù/ dove la neve copre le distese/nell’abbraccio che avrei desiderato/ dove il silenzio trova le parole/ che avrei voluto udire”.

Il Nostro sente la precarietà del percorso terreno e lo esprime nella lirica “Io come naufrago”: “La vita è un’altra cosa/ mi sono detto/ altro il suo ritmo/ altro dell’iride il pulsare/ nell’occhio dell’eterno” e per questo motivo  tende all’Infinito “Perché c’è un’altra terra/ per le mie radici/e un altro cielo /per i miei germogli”.

Il silenzio (“Quando un uomo è da solo”) è il rifugio del Poeta  e lì scopre che “non c’è nulla più del silenzio/ che sappia cucire/la tua solitudine a quella degli altri”.

E insieme a questo caldo alveo in penombra che lo rende fratello del genere umano, c’è un altro grembo, amniotico, dove tornare: quello della Madre in “Tornerò nel tuo grembo”.

E’ straordinario il passaggio “Al cospetto della morte siamo soli/e questo tirocinio/ che è la vita/forse altro non è / che l’occasione/ di riappropiarci della nostra solitudine”.

E, rivolto alla Madre: “Tornerò nel tuo grembo/ mi partorirai/ sarò tuo figlio, sarai mia madre/ oggi più di allora”.

La religiosità del Nostro è adamantina, senza etichette, assoluta.

E’ vibrante ne “Dai ghiacciai delle stelle” che ha un incipit di grande potenza: “Ho sete di Dio”.

E’ nostalgia  del Figlio dell’Uomo: “Lo cerco, lo rincorro ogni giorno/ perché dentro di me/ da sempre zampilla una fonte/ che scende dall’alto/ dai ghiacciai delle stelle”.

Una tensione all’Assoluto, all’Origine: “Fu il verbo/ prima della parola/ a trasformarsi in carne” (“Prima della parola”).

L’eterno fluire del tempo ispira “Come ogni giorno all’alba”: “Tutto trascorre/ compresi noi/ tutto/ sembra dissolversi nel nulla/ ma è solo dura/ ineludibile apparenza”.

La corrente del fiume torna su, in verticale, fino alla sorgente, nella sete del Divino del Poeta, nella strada che porta alla Luce:

“Ed è lì che lo voglio raggiungere/ per amarlo come volle il suo cuore/dal suo nascere al mondo/ dall’inizio dei tempi”.

E’ questo il centro, il cuore pulsante di questa pregevole silloge, trasparente come il cristallo e pura come acqua sorgiva.

 

Loredana D’Alfonso

 

 

 

 

 

 

 

 

3 commenti:

  1. Lory carissima, in questo excursus dei testi presentati nei nostri lunghi anni di eventi la recensione ex novo di "Verticalità" del carissimo Sandro Angelucci non poteva mancare. Sei salita sul deltaplano delle emozioni e hai messo in musica gli stati d'animo che ti ha procurato l'Opera del Poeta. Ti ho letto con il fiato sospeso ricordando che ebbi l'onore di essere la relatrice di questa Silloge che rivela tutte le sfumature del 'fanciullino', il suo legame con gli elementi della natura, la sua capacità di elevarsi attraverso il rapporto con essi e di palesarsi quale Poeta di impegno civile. Un artista, il nostro amico, che incarna il lirismo assoluto. Tu sei stata la sua splendida Musa! Ti ringrazio per questa cascata di luce, ringrazio lui, sempre, per le lezioni di vita e di poesia e vi abbraccio con affetto antico.

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  2. Ringrazio sentitamente la cara amica Loredana D'Alfonso per essersi, con acume, interessata di "Verticalità": una raccolta cui molto sono legato per i più svariati motivi; senz'altro, ad ogni modo, per avermi consentito di prendere totale consapevolezza del mio fare poesia.
    Loredana ha colto l'aspetto determinante di quello che considero il punto di partenza della mia ricerca poetica.
    Non è facile parlare di se stessi ma credo che la Scrittrice/Poetessa abbia avuto l'indubbio merito di vedere nella tensione all'infinito (inteso nel senso spirituale del termine) il "cuore pulsante" della mia stessa ispirazione.
    Il mio cammino, cara amica, è rivolto sia verso l'alto che verso il basso, sia verso le stelle che splendono in cielo che verso quelle che brillano sotto la Terra ("Titiwai"), ma sempre e comunque in verticale.
    Grazie,

    Sandro Angelucci

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  3. Ringrazio di cuore i miei carissimi amici Maria Rizzi e Sandro Angelucci per i loro commenti.

    Teniamo alta la fiaccola della cultura, teniamoci stretti in un abbraccio virtuale che estendo al nostro Condottiero che permette di incontrarci qui, in questo Eden.

    Loredana D'Alfonso

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