martedì 12 dicembre 2017

EMANUELE ALOISI: "DIMMI CHE SEI TU"

Scrivere versi non fa di un uomo un poeta
non fa dei versi una poesia
se non c'è il grido della carne
dentro
e l'anima di chi non ha l'inchiostro.




Dimmi che sei tu

Dimmi che sei tu
a respirarmi sulla pelle
il vento che non fa rumore
la voce che non ha parole
la corda che non stringe
forte...
il cappio all’anima del tuo tormento.
Dimmi che sei tu
a consolare il giorno
la notte di una lampada stellata
il mare di una barca alla deriva
il tempo di un abisso senza fondo
il cielo di una nuvola smarrita.
Dimmi che sei tu
a conficcarmi nella carne
salsedini di chiodi e di germogli.


Emanuele Aloisi

9 commenti:

  1. Onorato professore di essere sull'isola, e soprattutto di ricevere le sue parole. Grazie Emanuele Aloisi.

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  2. Bellissima definizione della poesia che, essendo un po' ambigua, forse non avrei capito se non ci fosse stato l'illuminato e altrettanto bello commento di Nazario.
    Dall'uno e dall'altro testo estrapolo due versi da mettere in cornice:"l'anima di chi non ha l'inchiostro" e "salsedini di chiodi e di germogli". Complimenti ad entrambi.

    Carla Baroni

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    1. grazie Carla, non vorrei mancare di rispetto al Professore, poiché lo stimo immensamente, ma tu mi hai fatto un complimento bellissimo, non sapendo che entrambi i componimenti....sono usciti dal cuore delle mie mani. Emanuele Aloisi.

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  3. Complimenti ad Emanuele per questi splendidi versi.
    Serenella Menichetti

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    1. Grazie Serenella. Emanuele Aloisi.

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    2. Caro Emanuele, tutta colpa tua: sul momento avevo pensato che la parte in blu facesse parte dello stesso testo poi il tuo commento "di ricevere le sue parole" mi hanno indotto a credere che quella frase fosse di Nazario. Questo non cambia niente: i due versi sono entrambi molto belli.

      Carla

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    3. grazie Carla. Mi riferivo, e il professore lo sa benissimo, a ciò che privatamente mi sulla mail di comunicazione. Sei gentilissima. Emanuele Aloisi.

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  4. L'incipit è così forte che morde la carne. La poesia vero non si vergogna di rompere gli stampi, non teme il ridicolo e, improvvisamente, si mette a piangere in mezzo alla strada... Ti ho vissuto così, di brace, sangue, ispirazione purissima e mi hai trafitto.
    Grazie e un abbraccio a te e a Nazario.
    Maria Rizzi

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  5. Grazie Maria Rizzi,leggere questo tuo giudizio è per me motivo di gioia e onore. Tantissimi auguri. Emanuele Aloisi

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