martedì 12 dicembre 2017

MAURIZIO DONTE PRESENTA: "IL CANZONIERE"



SONETTO DAL TESTO

Sempre l'amore io lo cantai per gioco:
fredda fiamma che più non m'innamora;
mi basta l'arte, e il suo pensiero ancor[a,
a] far sì che spenga il suo ricordo un poco.

E fuggo l'onda che s'avanza, il fuoco:
e l'ombra sua non m'abbandona un'ora,
viene con me, padrona mia e signora;
tenero volto, alla memoria fioco

come un fantasma, privo di ragione
ormai, che dell'amore fugge il volo,
l'idëa stessa della sua passione.

Ed il passo pesante segna al suolo
l'orma di quanto in me si fa prigione
e m'accompagna mentre sono solo.


Maurizio Donte

13 commenti:

  1. Grazie, colgo l'occasione per fare gli auguri di buon Natale a tutti gli amici di Leucade

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  2. Bella! Complimenti Maurizio, emoziona.
    "Ognuno è solo sul cuor della terra...", ma vedrai ... alla presentazione i tuoi amici, sì che dal tuo cuore sorgerà amore.
    Augurissimi Fulvia Rita Fazio

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  3. Oggi la Poesia è in cerca di nuove ontologie. La critica seria sembra che non ami leggere versi vuoti di nuove emozioni, ricercati spesso in una forma appartenente al passato e volti ad una esteriore imitazione, più raramente ad una formale innovazione fine a se stessa.
    Questo pensiero mi sovviene quando mi accorgo della poca attenzione verso la poesia di Maurizio Donte, che coraggiosamente , ma con grandi capacità di Poeta, porta avanti la sua battaglia di petrarchista del ventunesimo secolo. E' infatti il sonetto, la canzone, la rima e la perfetta conoscenza della metrica, ancora più che i contenuti dell'amor cortese, che fanno di Donte un Poeta ricco nel dettato, colto e profondo nella sua espressione di lirico.
    Un'opera che si annunzia grandiosa-questo suo "Canzoniere- che già nel titolo esprime se stesso.
    Il mio sincero augurio al Poeta Maurizio Donte, per un successo di oggi e per un fortunato domani.
    Edda Conte.

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  4. Ti ringrazio, Edda. Mi dai l'occasione di esprimere la mia opinione in materia.
    Come ben rileva Vicaretti nella sua prefazione al primo libro, un conto è come si dice una cosa, un altro è quel che si dice.
    Il fatto che io abbia adottato nel Canzoniere le forme classiche della metrica (non certo solo quelle Trecentesche, mi corre l'obbligo di dire, spaziando l'opera su tutte le forme conosciute, ed anche su mie invenzioni, e perché no, se pur raramente, nel verso libero) non vuole assolutamente dire che io non affronti tematiche eterne, universali, vive e vere, o sociali. Il poeta che si estrania dalla realtà, esercitando la metrica in un contesto inattuale, come sarebbe l'amor cortese, o avesse una visione assolutamente medioevale del mondo, sarebbe giustamente da condannare da parte della critica moderna. Ma io, per dire, non faccio questo, la mia visione del mondo, della vita e del destino ultimo dell'uomo, è quella di un uomo pienamente inserito nell'epoca che vive. Non è sterile epigonismo, il mio, tutt'altro: è la ricerca di una modernità nello spirito poetico della tradizione.

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    1. Con ciò intendo esprimere il mio dissenso verso una critica che si ferma sui " modi" di fare poesia, senza valutarne i contenuti.

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    2. e su questo sono pienamente d'accordo.
      Sono felice di averti offerto l'occasione per dire quanto hai sopra esposto . Posso avallare con sicurezza il tutto, perché ho avuto modo, e non da ora, di leggerti anche nel verso libero. Anzi , proprio in quelle composizioni, e in altre, di tua invenzione e originalità, ho letto l'uomo moderno, con le angosce i perché numerosi che questo nostro tempo ci pone.
      Ti rinnovo ogni buon augurio. Edda.

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  5. Un connubio perfetto tra contenuto e forma. Grazie al poeta Maurizio Donte

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    1. Grazie. Non vorrei tuttavia che il sonetto allegato fosse fuorviante rispetto alla realtà del contenuto dell'opera intera.
      Nel mio Canzoniere non c'è " Laura", o meglio c'è, ma non solo lei

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    2. Ed è molto riduttivo per l'opera, pensarlo

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  6. Bravissimo Maurizio, la tua è una dote particolare e degna di nota. Rosanna Minei

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