mercoledì 14 febbraio 2018

SERENELLA MENICHETTI: "UN PACCO D'AMORE"


Serenella Menichetti,
collaboratrice di Lèucade

Ricordi, armonie, immagini, fiumi di emozioni che si fanno vivi, scalpitano per tornare a esistere; per tornare a vivere la loro potenza esistenziale. L’amore! Cosa dire? E’ vita, è gioia, è gelosia, è rispetto, è coscienza di esistere, è metamorfico abbrivo in mari senza fine, in colli verdeggianti, in acacie profumate, in decadenti tramonti per timore di assenze. Eccolo l’amore; la sua infinita fragilità, la sua salda emotività. Un continuo volo verso piane lampeggianti di neve, verso orizzonti slargati all’azzurro. Un tappeto dai toni marini: sole che scioglie solitudini, vita sfaccettata e piena,  ritrovi in verdi praterie a cogliere frutti d'oro e girasoli,  lembi di spiaggia a scrutare il tramonto; sì, tutto questo è amore: amore che palpita, stringe, infuoca, che amalgama, che fa di due esseri un’unica voce tremula e fiera; ardita e leggera; fioca e sincera.
E’ musica, canto, canzoniere, parola, romanza pucciniana su un  lago increspato dal vento; è memoria fresca e esaltante di quello che fummo, di quello che siamo che gonfia e si autoalimenta per darci l’idea di quanto la vita sia calda al  fuoco della sua fiamma:

Essenza di nettare e d’ambrosia
vaniglia bianca, il tuo grandioso amore.
Lo spalmi sul mio seno ed è dolcezza.
Ironizzare su malattie e disagi.
Le rugose mani che si cercano
(Serenella Menichetti: SINERESI)

Nazario Pardini

ED I PESCI STANNO A GUARDARE

Dinnanzi:
il tavolino ovale di cristallo.
Sotto di lui,
un tappeto dai toni marini.
Lo comprammo a Tunisi,
ricordi?
Mensole di noce,
ossatura dei nostri libri
percorrono la parete.
Spartiacque tra poesia e letteratura:
una radio retrò.
Più in basso:
“Donna con cane” di Botero,
indiscreta si affaccia.
-Potresti mettere un gran foulard,
magari blu-
rammenti ogni volta
Quando, avvinghiati,
restiamo appiccicati al divano:
alcova di vitello marrone.
Spiati da occhi tropicali,
incollati alla trasparenza
di un affascinante microsistema
acquatico.
Nella danza delle alghe noi.


È AMORE

E’ amore di rugiada
che irrora la tua aridità
E’ amore di vento
che sposta pesanti pensieri
E’ amore di sole
che scioglie solitudini
Amore che trascende.
Presente che non emigra.
Aromatico vino di collina.
Monovitigno.
Vellutato.
Al retrogusto di eternità.


L'ELEMENTO DETERMINANTE

Il cuore, pur se con amore rima
non sempre però batte per piacere.
La rabbia invece è grande certe sere.
Prima che la tachicardia ci opprima:
conviene ritrovarci a discussione,
chiarire con pazienza, certe cose
che incrinano di brutto questa unione.
A ripararla né orchidee né rose
nemmeno luna, né stelle, né mare
né altre smancerie inutilmente.
occorre qualche cosa di speciale.
Forse esiste, sostanza non banale
che dalle parti, usata similmente,
riesca la bilancia a livellare:
in equilibrio con poco difetto,
semplice a dirsi, ma complicato a fare.
Un elemento che ha nome:rispetto.


PASSEGGIATA

Immenso è questo amore.
Non stanchezza nel suo percorso esteso.
Vita sfaccettata e piena.
Per noi che oggi,
mano nella mano,
in questa passeggiata amena
riusciamo a camminare lentamente
L'occhio, adesso, spesso si appoggia
ad un caleidoscopio di frammenti
denso.
Variopinti ricordi,
si riflettono negli specchi,
si intrecciano.
Preziosi mosaici si aprono.
La percezione di memorie
ci fa complici.


LO CHIAMAI AMORE

Lo scorsi in un giorno di afa,
traboccare dal lago scuro, dei tuoi occhi.
Lo chiamai Amore.
Dopo mi accorsi che era veramente il suo nome.
Mi bastava possederne una goccia, solo una.
Che fosse pura, trasparente.
Come il rubino della tua bocca.
Una coppa vermiglia mi dissetò.
Trangugiammo, insieme, a baci ardenti,
una, cento, mille gocce d'amore.
Sapevano di acqua cristallina e di vino fruttato.
Profumavano di mare in tempesta e resina di pino.
Nella magia della passione
Intrecciammo i nostri fluidi
con alghe marine e nastri di nuvole.
Ubriachi ci addormentammo,
in mezzo a boschi di larici e di betulle.
Ed il ruscello continua la sua corsa,
ancora e ancora, nell'oceano dei giorni.
Talora gonfio e d'acqua ricco.
Talora filo minuscolo d'argento.
Ed erode incessante la sua roccia
e la trasforma in ciottoli sottili.
E noi sospinti dal vento del tempo
nel lento e svelto fluire della vita
ci ritroviamo in verdi praterie
dove cogliamo frutti d'oro e girasoli
ed in deserti infiniti dove per sopravvivere
irrighiamo la siccità del nostro amore.
Adesso in questa triste stagione
dal sapore amaro che sa di fiele.
Attingiamo dolcezza da questo prodigioso calice,
che ad ogni tuo tenero sguardo
e ad ogni carezza, d'ambrosia si fa pieno.
Dalla raccolta “Figure Mandaliche”


FUMMO…..

Fumo, il nostro tempo fuggito.
Il vento ha depositato cenere
negli interstizi dell’anima.
Ancora cova un impercettibile
petalo di fuoco.
La neve fu nave bianca
a trasmigrarci in paesi caldi.
Il fuoco fu calore e colore.

La pioggia cristallo
sui nostri corpi ardenti.
Le mani esploravano l’oro.
Forgiando preziosi monili.
L’aurea luce pareva immortale.
Un attimo l’onda c’investì d’argento.
Ci scoprimmo su questo
lembo di spiaggia
a scrutare il tramonto.
Siamo, adesso, noi.

SINERESI

Essenza di nettare e d’ambrosia
vaniglia bianca, il tuo grandioso amore.
Lo spalmi sul mio seno ed è dolcezza.
Ironizzare su malattie e disagi.
Le rugose mani che si cercano.
Nella notte di un inverno senza luna,
piedi s’abbracciano, a cercare tepore
nello spettro di un deserto troppo bianco.
Ed il timore che si separi il nostro “noi”
E’ veleno, che si fa rosolio in comunione.
Onda spumeggiante che irrora e si ritira.
Comune desiderio e mitica speranza
di trasformarci in alito di vento
e spegnere in sineresi le fiamme.
Un istante di buio.
nel mistero:
NOI due,
ancora!

Serenella Menichetti


5 commenti:

  1. Grazie Nazario mi fa veramente piacere trovare i miei testi con la tua pertinente prefazione su Leucade. Ti sono veramente grata per la tua ospitalità.

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  2. Sono versi grondanti di emozione. Davvero un pacco dono nel giorno di San Valentino.
    E' poesia che rivela entusiasmo e gioia di vivere, una piena di sentimenti, quasi un torrente che trascina impetuosamente immagini e immagini, con quella ricca carica emotiva che contraddistingue la poesia di Serenella.
    Vorrei azzardare una impressione: poesia giovane. Sono forse versi che la Poetessa recentemente ha confessato di rifiutare, ma che hanno una loro valenza e bene si inseriscono nella passionalità a tutto tondo che è la cifra stilistica della Menichetti.
    Sempre di piacevole lettura e ammirabile la ricchezza lessicale.
    Mi complimento con Serenella per questo ed altro.
    Edda Conte.

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  3. Ringrazio Edda Conte che stimo immensamente come poetessa e letterata e soprattutto come donna sensibile che considero una amica anche se virtuale. Devo confessare che vorrei avere la capacità di scrivere altro anche perché mi piace sperimentare. Questo suo gradimento mi rende felice. Serenella Menichetti.

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  4. "Siamo, adesso, noi", "Nel mistero: noi due, ancora!" A me pare che questo PACCO D'AMORE (sempre gradito) non abbia sorpresa perchè un dono è, quasi sempre, espressione, gesto di quell'amore universale che lega (o dovrebbe legare) tutti gli uomini tra loro se non altro per il destino comune in questa e fino alla fine. Al primo impatto quel NOI o NOI DUE può sembrare restrittivo/limitativo se non egoistico. Penso invece che dai DUE o da NOI DUE, che per quell'amore vicendevole e grande divengono "una cosa sola", si diparta a imbuto inverso l'amore universale dove conseguenzialmente si ama tutti e tutto; compagno/a di vita, figli nipoti, amici, animali,rossi tramonti, semi appena sbocciati e la vita stessa in senso lato quale dono di CHI è essenza piena dell'amore per eccellenza. Così è il cuore di Serenella, un cuore che sa amare ogni cosa di ciò che la circonda e che nell'esprimerlo in versi si fa più che accattivante nella sua armonica struttura. Pasqualino Cinnirella

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  5. Ringrazio il poeta Pasqualino Cinnirella per questo affettuoso commento. E' vero quel NOI DUE non ha un limite all'amore, anzi è un'intesa d'amore verso il mondo. Un mondo affrontato insieme nel bene e nel male, sempre con stupore. Ognuno con la propria visione e soprattutto con rispetto per la propria diversità. Serenella Menichetti

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