mercoledì 13 marzo 2019

MARISA COSSU: "POESIE INEDITE DI NAZARIO P."


Nota di Marisa Cossu a “Poesie inedite di Nazario Pardini“
(Articolo pubblicato dal Blog “L’ombra delle parole”)
 
Marisa Cossu,
collaboratrice di Lèucade
“Per la poesia di Pardini è come se la civiltà tecnologica e lo sviluppo capitalistico non ci fossero mai stati, sono semplicemente ignorati”, scrive Giorgio Linguaglossa in una nota critica ad alcune poesie di Nazario Pardini pubblicate sul Blog letterario “ L’ombra delle parole”.
In pratica non si comprende come possa essere considerata poesia quella che scaturisce dall’immediatezza oggettiva del mondo contemporaneo e sia, per contro, da considerare antica e superata, la poesia che nasce sorprendentemente, nonostante la durezza della società liquida e la ripetitività dell’uomo protesi, dalla consapevole maturazione di idee e valori che, senza elidere il moderno, scoprono la bellezza nella classica tradizione letteraria. Non si comprende come la realtà possa essere ridotta a brandelli di esistenza fuori da un contesto soggettivo che tenga conto dell’essere come formazione del vissuto tra le meraviglie della natura e le conquiste della scienza. Esse dovrebbero umanizzare l’epoca in cui viviamo , invece dividono, scavano trincee nella comunità dell’Arte e della scienza in modo tale che il progresso tecnologico finisce per superare quello della umanizzazione. Una grande disarmonia, quindi tra gli individui, le loro relazioni, il rapporto con i primari valori dell’esistenza.
Si comprende, invece, che si senta il bisogno di un rinnovamento della poesia, coè di riportare al centro il discorso su di essa. La poesia dei secoli venturi ha bisogno di un Progetto vasto sul quale è lecito interrogarsi e manifestare le idee che lo sottendono: una poesia fondata su valori etici oltre che estetici, aperta all’altro da sé, immersa nella Natura, anche in quella che le realtà virtuali propongono e di cui siamo parte. Ma il fascino di un mondo in cui la natura sia madre della vita e a cui si possa ricorrere per descrivere passioni, sentimenti, atmosfere e memorie, non dovrebbe mai venir meno, perché salvifico, consolatorio e riccamente espressivo. Del resto se il poeta è testimone privilegiato del suo tempo, resta tale nei diversi momenti e movimenti della storia, così Petrarca e Dante che hanno ispirato la poetica fino ai nostri giorni. Riscoprire i valori della tradizione sembra quindi necessario se si vuole innovare: “Nemo dat quod non habet”.
Forse non si dovrebbe considerare la poesia spezzettata in compartimenti correntistici perché essa è una e origina dal “complesso ingranaggio cuore-cervello”. Recenti studi di neuro estetica affermano che siano verificabili con strumenti teconologici le modificazioni del cervello all’esposizione dell’opera d’arte. Di fonte alla Natura l’uomo non ha mutato il suo atteggiamento di accogliente e sofferta comunicazione: il filosofo non è un poeta perché indaga sulla realtà conoscibile mediante la ragione e i sensi. Il poeta va oltre anche usando il più moderno dei linguaggi, e non è detto che la parola riesca sempre ad elevarsi e a volare al di là de foglio su cui è scritta. La poesia non è morta perché alcuni poeti contemporanei, sono pronti ad offrire un potente contributo alle poetiche dei giorni a venire e lo fanno, come il grande Nazario Pardini, costruendo ponti tra la tradizione e la modernità con l’onestà, la purezza e la profondità delle parole che suscitano emozioni, recuperano la memoria, rendono viva una interiorità che ha radici nel vissuto e nel miraggio. Se poi queste opere accettano di confrontarsi con regole compositive, e si parla di metrica apprezzata e riscoperta come perla rara nel mondo indifferenziato   dell’improvvisazione, bisogna chiedersi quale profonda commozione metta in contatto le conoscenze culturali con i bisogni comunicativi del poeta. In Nazario Pardini è tutto chiaro:  si tratta di amore per l’Arte, ispirazione viva, soffio che comprende, trasfigura ed eleva la parola a quella funzione sacra e sociale che mai dovrebbe essere trascurata quando si vuol comunicare l’interiore meraviglia verso l’infinito inconoscibile.
Si tratta di Poesia, quella che fa battere il cuore abituato a tanta bruttezza e che attrae per il messaggio del bello trasmesso attraverso un linguaggio chiaro e fluente, una versificazione armoniosamente sorretta da endecasillabi e settenari e da figure poetiche rilevanti.

Marisa Cossu


1 commento:

  1. ... ma il mio incipit non voleva essere una stigmatizzazione in negativo della poesia di Nazario Pardini, era un dato e lasciavo al lettore la libera interpretazione di quel dato...

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