sabato 1 giugno 2019

GIUSEPPE SETTANNI: "BLU"



Segnaliamo l'uscita della nuova raccolta poetica di Giuseppe Settanni, intitolata "Blu" (Edizioni Ensemble, 2019).
Nello specifico, si tratta di una raccolta poetica che ha come tema principale quello del vento, sia in senso fisico (il soffio che spazza via, l'aria che pulisce) sia in senso figurato (il cambiamento continuo, lo stravolgimento vitale). E' suddiviso in quattro parti che prendono il nome dai venti citati da Omero (Borea, Noto, Euro e Zefiro), più un prologo e un epilogo la cui denominazione fa riferimento a un passo di un'opera di Prospero Marziani, in cui il celebre medico rinascimentale cita proprio il vento. E' un'opera fatta di simmetrie, nel senso che molte tematiche sono riprese nelle quattro parti in un'ottica di corrispondenza continua e di corpus unitario.
In allegato trovate una scheda del libro.
Il testo è disponibile in libreria (Mondadori, ecc.) e in tutti gli online stores (Amazon, Ibs, ecc.).






4 commenti:

  1. In "Blu" i versi poetici effondono quel senso di cambiamento, di turbamento, di emozione...sensazioni che ti investono mentre ti soffermi sulle parole delle poesie che ti cullano come fa il “vento” (tema centrale del libro) regalandoti un senso di speranza e beatitudine".

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  2. I componimenti, variamente strutturati,alcuni brevi altri di più ampio respiro,altri quasi prosastici sembrano incidere in profondità il candore del bianco della pagina. Apparenza e realtà.ipocrisia e verità, limitatezza drammatica dell'uomo,sempre in sospeso per l'incombere dell'"ultima sera " e anelito all'infinitezza con la tenue speranza della Verità ( quella divina?) si contrappongono in un'anima tesa e tormentata,quale quella del giovane poeta. Immagini scarnificate e potenti qua e là avvincono e le parole, sofferte e cercate nel profondo dell'anima come da un abisso,s'illuminano di luce accecante come dei flash ad illuminare l'attimo. a trapanare il buio,il "nulla". Appartiene lo scrittore a quella "generazione persa",senza passato,senza futuro e senza risposte? Non saprei. Umanità e disumanità dell'uomo moderno si scontrano di continuo nei versi,che comunque inducono a riflettere ed a considerare il mondo reale così come esso è. Per concludere,una lenta ed accorta lettura è assolutamente indispensabile per cogliere appieno la magmatica profondità dell'anima,di ogni anima.

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  3. Un'aura di velata malinconia ammantata tutta l'opera. Malinconia non pessimismo. L'autore guarda con occhi disincantati tutto ciò che lo circonda. Anche i ricordi più belli, nello sguardo crudo della realtà, perdono il loro fascino perché ormai lontani ed irripetibili. È l'eterno dualismo, di shakespeariana memoria, dell'essere e non essere di ricerca di Dio ma anche di rinnovarlo.

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  4. Intrigante, non banale. Le poesie sulle stagioni sono molto malinconiche, ma descrivono bene i vari stati d'animo legati ai diversi periodi dell'anno. I sonetti hanno una piacevole musicalità. Nel complesso, un'ottima raccolta.

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