giovedì 20 giugno 2019

RAFFAELE CARRIERI: "HO UN ANGELO CHE MI GUARDA"


Raffaele Carrieri è nato a Taranto nel 1905; ebbe una giovinezza avventurosa; prestissimo abbandonò gli studi, la famiglia gli agi della sua casa. Vagabondò per l’Europa esercitando un po’ tutti i mestieri: a Parigi patì la fame;in Sicilia fu gabelliere. A Milano cominciò a scrivere per i giornali e pubblicò le prime novelle senza firma. Partecipò a tutti i movimenti d’arte del Novecento, e i primi versi furono appunto ispirati ad uno dei nostri pittori più estrosi: il Poemetto a Campigli apparve nel 1942. La seconda raccolta, che gli avrebbe assicurato la fama di poeta, prende argomento dalle sue esperienze siciliane e si intitola   Il lamento del gabelliere.  Così lo delinea  G. C. Vigorelli: “la poesia di Carrieri è di intonazione drammatica. Dopo tanta poesia problematica, questa fa i conti con l’uomo senza troppe illusioni: qui l’uomo è quello che è, può essere indifferentemente un povero diavolo come tanti, o un figlio del sole come Rimbaud”. E’ morto a Pietrasanta nel 1984.

  
HO UN ANGELO CHE MI GUARDA

Ho un angelo che mi guarda
dietro la spalla stanca.
 Un angelo senza bilancia
che non pesa la mia giornata.
Un angelo che non mi condanna
quando la rosa ferisco1
quando fuggo la speranza
quando batto la fronte
sulla pietra del disinganno
quando inganno la morte
con rondini di carta.
Ho un angelo che mi salva
dietro la spalla stanca.


1Quando la rosa ferisco… quando ferisco ciò che è debole e bello (la rosa)

1 commento:

  1. Di grande impatto emotivo ed espressivo questa lirica, che come sottolinea il magistrale Nazario, non ricorre ad artefici semantici, nè a figure retoriche. Versi che danno alla saudade un potere quasi magico. Si snodano immagini che trafiggono e che inducono a riflettere sulle figure che 'ci salvano' ogni giorno, che continuano a 'viverci' accanto, che esistono nei ricordi, nel presente e nell'avvenire. l'Autore è sato un grande esponente della letteratura e la poesia acquista quasi valore profetico... Basta pensare alle espressioni:
    " quando inganno la morte
    con rondini di carta".
    Un ricamo di luce e di dolore. Grazie per tanto tributo e per il valore della memoria...
    Maria Rizzi

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