lunedì 21 settembre 2020

CLAUDIA PICCINNO: "NOTE DI LETTURA"




Claudia Piccinno si presenta alla scena culturale con una nuova crestomazia critca di grande valenza letteraria, editata per i caratteri di IL CUSCINO DI STELLE.  Un testo di ben 197 pagine che mette in evidenza la versatilità della nostra scrittrice, eclettica nello stilare le analisi dei diversi scrittori presi in esame; il libro si divide in otto sezioni: SEZIONE POESIA, SEZIONE NARRATIVA, SEZIONE FAVOLE, SEZIONE SAGGI, SEZIONE EPISTOLE, SEZIONE ANTOLOGIE, SEZIONE INGLESE, SEZIONE ARTICOLI. 

Una antologia curata, bene impostata, da cui emerge la valenza  analitica della scrittrice, che stila l’analisi di un testo di ogni scrittore, proteiforme, di generosa lucidità scritturale. NOTE DI LETTURA di CLAUDIA PICCINNO, il titolo. Un testo di pregevole fattura per copertina, quarta, risvolti di copertina, composizione, caratteri… Penso che ogni scrittore avrebbe piacere di avere in biblioteca un'opera del genere, magari con una presentazione della autrice dedicata ad un suo volume. La Piccinno, docente, si occupa di poesia e traduzioni. Ha al suo attivo numerosi libri di poesia in più lingue. Rappresenta in Europa organismi votati alla pace, cultura e solidarietà tra cui il Wip, il Wfp,   Aim… Ha tradotto e promosso in Italia e all’estero poeti provenienti dalla Turchia, Germania, Arabia Saudita, Serbia, India, Grecia. Cura la rubrica poesia sulla gazzetta di Istambul ed è ordinatrice europea per la rivista PAPIRUS, Artshop edizioni. Come esempio delle sue doti critiche trascrivo qui di seguito i suoi interventi su due miei editi: CRONACA DI UN SOGGIORNO E IL SORRISO DEL MARE.

DA CRONACA DI UN SOGGIORNO

Non ho competenze critiche, se non una grande esperienza di lettrice e so quanto leggere poesia sia diverso dal leggere prosa. Occorre rileggere per sentire la comunione col poeta, perché spesso lo stile è intriso di espedienti per non dire. Non è questo che mi è accaduto coi versi del Nostro che sono arrivati immediati, densi di musicalità e afflato lirico, e li ho riletti invece con un duplice intento, memorizzarne la bellezza e promulgarla ovunque. Farò in modo che la sua voce superi i confini. Scrivere della sua poetica è per chiunque sfida grandissima, cosi ho deciso di lasciare che la sua voce si sedimenti dentro me per poi tradurla in lingua inglese, senza tradirla. Sono in ascolto. Ho colto per ora il senso generale della sua poetica: raccontare la vita terrena come fosse un soggiorno temporaneo. Come un lupo di mare, Nazario redige un diario di bordo, ma lo fa in versi, eleganti e classici, intrisi di ossimorici abbandoni. Leggendo mi par di conoscere tutti i suoi familiari, il fratello Sauro, a cui si deve l'opera di copertina, la madre dalle mani screpolate dal lavoro, il padre che si staglia come esempio di rettitudine e onestà, la donna amata, il figlio e le nipoti. Come una cronaca, questa raccolta ha un chi, un dove, un quando. Il dove è un luogo a metà strada tra la meravigliosa campagna pisana e l'isola della memoria, sospesa tra fughe ed ancoraggi, lontana dai rumori di terra, dai frastuoni che inondano le strade, dove il nostro poeta è ospite  e medita sulle vicende umane.Leggendo la lirica La mia isola si intuisce come essa altro non sia che la cultura, un sapere encoclopedico che stimola il pensiero e dove Nazario respira la verità che hanno cercato sempre i pensatori nei secoli dei secoli. Il quando nasce con la sua infanzia, attinge alla mitologia e aspira a un tempo ultraterreno. Perché non è solo commiato d'autunno come qualcuno ha scritto, c'è il futuro della primavera, la speranza di un Eden fiorito, la fede che esista un altro azzurro, oltre quello del mare, un azzurro dove fare ritorno, perché come egli stesso scrive, l'azzurro è il nostro primo amore. Non si riduce però alla cronaca il libro di Pardini, come le parabole contiene molteplici messaggi, ed Egli che molti di noi vivono come un padre spirituale, il nostro babbo poetico, ci invita a concentrarci sulla bellezza per trovare pace in terra, ci esorta con paterno esempio a trovare la nostra isola dove respirare eternità e dove divulgare canti che superino i confini. Per far questo, ritengo che occorra fare un passo indietro e restare in ascolto (Claudia Piccinno).


DA IL SORRISO DEL MARE 

Quando ho ricevuto la copia autografata del libro Il sorriso del mare di Nazario Pardini, l'ho tenuto tra le mani e come sono solita fare sin da bambina, quando mi regalano un libro, l'ho annusato, ho esplorato la cover, ho apprezzato la veste grafica e gli ho scritto una mail per ringraziarlo. Solo dopo qualche minuto, ho scoperto di aver ricevuto la copia numero 8. 

Ho pensato subito che l'otto, se ruota a 90 gradi, assomiglia all'infinito e fa pendant con la foto di copertina.. Sembra incredibile, ma esattamente un anno fa a Rodi ho visto un tramonto simile ed ho cercato la mia foto.

Cerca le differenze, ho pensato.. Ci ho visto subito nella mia foto, i due alberi in primo piano e il terzo sullo sfondo.

Nazario, Delia e la gioventù.

Esiste Delia? È forse archetipo di Laura e Beatrice? No. Delia c'è, sicuramente non corre più sulla battigia ma i suoi occhi sono profondi e caldi come il tramonto della copertina o come quello che qui allego.

Ho avuto il privilegio di leggere alcuni di questi componimenti circa un anno fa, quando erano ancora inediti e ne ho tradotti alcuni in inglese. Ma leggendoli ora, uno dietro l'altro, essi assumono il senso di un unicum, un poema d'amore compiuto .

Qui Nazario ci racconta l'amore, quello senza tempo, che ritorna ogni sera prima di addormentarci come il cortometraggio di ricordi lontani, eppure tanto vicini perché non ci hanno mai abbandonato.

Parte integrante di questo amore lungo tutta la vita dell poeta, oggetto di contemplazione e adorazione è appunto il mare che a volte è solo un riflesso, uno spettatore, altre volte è colui che accoglie l'Arno e i suoi fratelli, come il padre invocato dal Nostro, lo accoglierà, noi speriamo il più tardi possibile, tra le sue braccia nel cielo infinito.

Sorride il mare di Nazario e a volte invia burrasche per cancellare orme nella sabbia, ma la mente sa ripescare azzurrità e le concentra negli occhi blu di Delia. 

L'amore non si scorda, ed è come un mosaico che mette a punto tutti i suoi frammenti come si trattasse di un' unica stagione.

Non finisce mai un amore non vissuto, è infinito esattamente come il mare.

Il mare lo sa e sorride. 

Grazie Nazario per avermi trasmesso questa grande lezione di vita. (Claudia Piccinno)

 Nazario Pardini

 

 

 

2 commenti:

  1. Leggere questa pagina sontuosa nella quale Claudia asserisce, in relazione a "Cronache di in soggiorno" che 'non ha competenze critiche, se non una grande esperienza di lettrice' dà la misura di quanto l'umiltà si possa coniugare con l'autentica professionalità. L'Isola mi ha donato, tra gli altri, l'incontro con questa Donna dalle doti superbe di Poetessa, dall'attività infaticabile di traduttrice - uno dei lavori più faticosi e difficili -, e dalla capacità di recensire che incanta e incatena, e la sua umiltà mi sembra rappresenti l'anello che chiude la catena. Claudia possiede un valore letterario assoluto, innalza il vessillo della Cultura in più paesi, eppure non si inserirebbe in 'un manipolo di intellettuali'. Si considera donna che lavora con amore. Mi inchino ancora e sempre alla sua grandezza e ho asciugato le lacrime di fronte alle righe dedicate al "Il sorriso del mare" del nostro Condottiero. Resta come sei, Amica mia, dai senso al termine Arte e lasci credere che esista la possibilità di 'cambiare il mondo con la bellezza'! Un forte abbraccio a te e al nostro Nazario.

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  2. Cara Maria, le tue parole sono balsamo prezioso, grazie per la tua stima, la tua lettura, il tuo tempo

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