lunedì 17 gennaio 2022

CARMEN MOSCARIELLO: "I TEMPI NASCOSTI DELLO SPIRITO"

Carmen Moscariello,
collaboratrice di Lèucasde

 


I tempi nascosti dello spirito

Nota di Carmen Moscariello sulla scrittura critica  di Nazario Pardini.

Anche quando viaggio ricerco l’Anima dei luoghi, fin quando non la sento mia e non mi permette di guardare giù nel più profondo, io non mi sento a mio agio. La più bella Anima che io ritrovo sempre intatta nella sua vaga e diffusa tristezza è l’Anima di Parigi.  Da alcuni miei  soggiorni nella città è nata molta mia poesia. Lì, di prima mattina  uscivo dal mio albergo   e procedevo  a piedi fino alle Champs Elysées, tagliando per il viale Avenue George V, uniche compagne alla mia anima  le foglie marcite dei castagni che affollavano chiassose i marciapiedi. Le guardavo fuggire o accarezzarmi i piedi e ad esse chiedevo il senso della  vita. Parigi già ad agosto ha un’anima fredda, solitaria, con le foglie degli olmi che cadono come frutti maturi, sulle strade della città alle 7 del mattino non trovi un essere umano, solo le macchine che camminano impettite, caute, senza rumore. La città è pensosa,  mi piace leggerla senza essere disturbata da alcuna presenza. Più volte ho visto  la pioggia battere le finestre sulla Senna e con essa ascoltare gli echi dei versi di Baudelaire che mi attraversano l’anima.

La  maison de Dieu mi ha donato e dona impetuosi  attimi struggenti.

Anche negli autori che leggo vado alla ricerca dell’Anima, quando non la trovo i libri giacciono lì come sacchi vuoti. Ci sono autori che amo molto e che hanno arricchito il mio sentire, tra questi senza dubbio c’è la scrittura di Nazario Pardini, conosco la sua Poesia  da molti anni, da molti anni la seguo e ogni volta è melanconia, è romanticismo, essa mi porta su un’ala ad abitare sulla Torre del lago Puccini, dove l’autore ascolta la Tosca e la sua Aria preferita ..e lucean le stelle

Sì,  la poesia di Nazario Pardini ha una grande anima, ma anche i lavori critici sono un coagulo di perfezione, onestà, ricercatezza, amore, eleganza, hanno garbo pari agli amanuensi di Vichy che ornano la raffinata copertina di quest’opera. Non è mai  approssimativo,  dedica la stessa passione e la stessa “dolcezza” ad autori grandi e piccoli, credo che anche per lui sia essenziale scoprire l’anima, altro aspetto che lo cattura è la musicalità, l’armonia e la perfezione della scrittura credo siano  un importanti approdi.  Molti testi del libro sono dedicati all’analisi critica dei suoi scritti, quasi tutti mettono l’accento sull’ immensa conoscenza dell’autore del mondo classico, o su una certa passione per l’elegante e musicale parola di D’Annunzio,  io stessa ho parlato di  crepuscolarismo o di Anima pascoliana e Virgilio con i suoi candori bucolici è uno dei suoi maestri più eletti. E’ indubbio che queste analisi gli appartengono tutte , come le lodi che salgono da grandi conoscitori dell’ arte e dell’anima . Ma ritengo che ci sia ancora  da leggere sul piano letterario la sua scrittura sensuale, rimane troppo generico il riferimento a Lesbia, è indubbio che l’autore faccia molto rivivere la donna amata nel personaggio catulliano, ma bisogna smontare una certa rigidità di riferimento a questo grande tassello del mondo classico. La scrittura sensuale dell’autore improvvisamente si stacca dai canoni e diventa furiosa passione di vita, lontana dalla stanchezza del tempo che passa e dalla morte stessa.

La lettura anche dei lavori critici di Nazario Pardini affascina, senti nelle parole bruciare l’anima, lenta e musicale, profonda narra, racconta la vita e la morte. Il suo dire è così amorevole ,triste, suadente, lento, parsimonioso, attento ti sussurra pian pano, ti accompagna, come se dovesse immergersi in una profonda cisterna per cogliere  tutti i gorgoglii, i rumori, le lente cantilene dell’anima, i fastosi potenti ritmi di Puccini, affinché..nessun dorma. L’anima di cui sto parlando è certamente la sua, ma adatta le stesse strategie quando legge le opere dei grandi autori e dei piccoli autori. Non è mai frettoloso o superficiale, in questo tipo di scrittura egli non è frugale, ma nemmeno falsamente generoso. Credo che anch’egli col suo fiuto se arriva a toccare l’anima dell’autore che sta leggendo si apre poderoso come un’aria di Puccini, come il vento sotto la Torre del lago.   Egli non è solo l’uomo che ama la campagna dei suoi genitori  e il Lago  del quale pure è innamorato, ma è anche la Senna con i suoi gorgoglii e con i suoi amori mano nella mano che passeggiano alla sua riva gouche.

Carmen Moscariello

 

Lettura di testi di autori contemporanei volume VI 2020-21 di Nazario Pardini Pagine 939. Collana di saggistica Il MelogranoThe wiriter Edizioni

1 commento:

  1. Carmen carissima, la sua passionalità in quest'esegesi delle analisi critiche del nostro Maestro, mi ha trascinata in una sorta di vertigine emotiva. Lei scrive in modo sublime e rende i concetti in modo esemplare. Rappresenta la dimostrazione di come l'empatia assoluta e le capacità professionali possano coesistere e, anzi, integrarsi e divenire farina per fare il miglior pane. Cito: "Il suo dire è così amorevole ,triste, suadente, lento, parsimonioso, attento ti sussurra pian pano, ti accompagna, come se dovesse immergersi in una profonda cisterna per cogliere tutti i gorgoglii, i rumori, le lente cantilene dell’anima, i fastosi potenti ritmi di Puccini, affinché..nessun dorma." e applaudo. Con sola ammirazione confesso che avrei desiderato saper scrivere una pagina simile! Mi permetto di stringerla insieme al Nume Tutelare che ispira simili letture.

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