mercoledì 8 giugno 2016

STEVEN J. GRIECO RATHGEB TRADUCE "I CAPELLI DEGLI ANGELI" DI SANDRO ANGELUCCI

Caro Nazario, su Alla volta di Leucade nel dicembre 2015, quando lessi la poesia di Sandro Angelucci I Capelli degli Angeli, scrissi il seguente commento:



Il poeta evoca figure che trascendono lo spazio e il tempo, che esortano a ideare un futuro e un Io diversi. La psicologa Luciana Quaia ci ha fatto conoscere un pensiero originale dello scienziato svedese E. Swedemborg, vissuto nel XVIII Sec., che definì gli angeli “altrettanto reali quanto gli abitanti della terra, o meglio uomini in uno stato di perfezione.” Li descrive con un proprio Io, capaci di mutare stato e umore a seconda della propria esposizione alla luce del paradiso.“Forse ci aspettano nei boschi/ auspica l'Angelucci. E ancora: “perché non hanno quella luce, perché non entrano.”
Credo che il momento presente viva di scarsa luce non solo per gli uomini, ma anche per gli angeli che cercano di sollevarli dalla solitudine.
Sempre Luciana Quaia richiama il saggio dal titolo: “La missione disconosciuta degli angeli emotigeni” nel quale l'autore, Baldo Lami, sostiene che “le caratteristiche con cui si manifestano gli angeli sono straordinariamente simili a quelle con cui si manifestano le emozioni.” Dunque, la figura simbolica dell'angelo è collegata alla capacità di emozionarsi.
Per l'Angelucci ricorrere agli angeli è come un volersi elevare al di sopra della quotidianità, in alto, per vedere l'esistenza in modo diverso, e qui è critico verso la vita scadente e falsa che si vive, solo in quella vera l'uomo può ancora innamorarsi della vita.

Ubaldo de Robertis

Poi mi venne l'idea di proporti di coinvolgere quanti tra gli affezionati frequentatori del tuo blog hanno competenze di traduzione in varie lingue.
Per mio conto ho pensato di interessare  un professionista nella persona di Steven J. Grieco Rathgeb che conosce numerosi idiomi

Nato in Svizzera nel 1949, poeta e traduttore. Attualmente vive fra Roma e Jaipur (Rajasthan, India). In India pubblica dal 1980 poesie, prose e saggi. È stato uno dei vincitori del 3rd Vladimir Devidé Haiku Competition, Osaka, Japan, 2013. Ha presentato sue traduzioni di Mirza Asadullah Ghalib all’Istituto di Cultura dell’Ambasciata Italiana a New Delhi, in seguito pubblicate. Attualmente sta ultimando un decennale progetto di traduzione in lingua inglese e italiana di Heian waka.

E questa è la traduzione della Poesia di Sandro Angelucci:


ANGEL'S HAIR, by Sandro Angelucci

They call it angel's hair
those silvery threads that cover
the shoulders of the Christmas trees.
But the faces, the eyes
of innocence choked by pain
where do they hide,
why don't they have that light
why don't they enter
into hearts and homes?
Maybe they don't want to,
maybe they're waiting for us in the woods
in thick December mist
in the embroidered lace
that lines the branches.
Maybe the angels are melancholy
and cry, at Christmas time.
And undo their hair on their shoulders
to make us fall in love
with life
streaming full of light
beneath the tears.


I CAPELLI DEGLI ANGELI di Sandro Angelucci

Li chiamano capelli d’angelo
quei fili argentati che a Natale
coprono le spalle degli abeti.
Ma i volti, gli occhi
dell’innocenza soffocata dal dolore
dove si nascondono,
perché non hanno quella luce
perché non entrano
nei cuori e nelle case?
Forse non vogliono,
forse ci aspettano nei boschi
tra le nebbie dicembrine
nelle trine ricamate
lungo i rami.
Forse, gli angeli sono malinconici
piangono, a Natale.
E sciolgono i capelli sulle spalle
per farci innamorare
della vita
che scorre luminosa
sotto le lacrime.





4 commenti:

  1. Conosco "I capelli degli angeli" di Sandro e sono davvero lieto che, tramite Ubaldo, questa magnifica poesia abbia potuto ottenere l'onore della traduzione in lingua inglese da parte di una firma così prestigiosa. Condivido il pensiero di Swendemborg, secondo cui gli angeli sono "reali quanto gli abitanti della terra, o meglio uomini in uno stato di perfezione". Come dire che la realtà umana si estende su due dimensioni (una fisica e l'altra metafisica) e che gli angeli non sono altro che il rovescio della medaglia di noi esseri umani: il nostro doppio metafisico, la perfezione o l'essenza di noi stessi, che vive in un'altra dimensione. Dice bene Ubaldo: "Per l'Angelucci ricorrere agli angeli è come volersi elevare al di sopra della quotidianità, in alto, per vedere l'esistenza in modo diverso". Magari entrando nei boschi, "tra le nebbie dicembrine", anziché illuderci di osservarne i capelli tra i lustrini e i miraggi degli abeti (finti) di Natale. Parliamo dunque di vere emozioni, di emozioni legate alle leggi della vita e non di emozioni effimere o banali. Altrimenti gli angeli sarebbero in tutto uguali a noi umani, anziché essere il faro interiore che può aiutarci a far girare i nostri meccanismi psichici secondo ingranaggi universali.
    Franco Campegiani

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  2. Sandro Angelucci, Steven Grieco Rathgeb, Franco Campegiani! Qui si vola alto. E più in alto voliamo più potremo scoprire il luogo dove, oggi, gli angeli si nascondono.
    Ubaldo de Robertis

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  3. Ringrazio Ubaldo De Robertis per avere consegnato nelle mani di Steven J. Grieco questa incantevole lirica di Sandro Angelucci. La traduzione dà un valore aggiunto alla poesia perché è fedele alla poesia stessa e le rende piena giustizia mantenendone musicalità e contenuto. Credo che solo un traduttore–poeta possa essere in grado di cogliere fino in fondo il senso di certe sfumature nei passaggi.
    Complimenti quindi a questa autorevole voce. Ne saranno lieti, gli angeli di Sandro e continueranno a “ sciogliere i capelli sulle spalle per farci innamorare della vita”
    Annalisa Rodeghiero

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  4. Ringrazio sentitamente gli amici che sono voluti intervenire -
    Franco, Ubaldo e Annalisa - partecipando così alla mia emozione nel vedere tradotta la mia poesia.
    A Steven Grieco, ovviamente, un grazie particolare, e ad Ubaldo, la mia riconoscenza per il suo interessamento.

    Sandro Angelucci

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