Rossella Cerniglia legge:
“METAMORFOSI E SUBLIMAZIONI” di RITA FULVIA FAZIO
Guido Miano Editore, Milano, 2019
mianoposta@gmail.com
Nei versi di questa prima silloge di Rita Fulvia Fazio, dal titolo “Metamorfosi e
sublimazioni”, affiora una malia remota simile a un’eco che
emani dalle profondità sonore dell’anima.
L’Amore vi assume una dimensione preponderante, invade ogni
altra dimensione e sconfina nel Tutto. È incantamento dolce, conturbante, un
respiro suadente e morbido che costituisce il lievito
della sua parola.
Ci sentiamo subito presi, catturati da
questa rarefatta atmosfera, e subito immersi in un’aura di passione e
struggimento che si profonde nei versi con l’immanente sentimento di una
lontananza remota inarrivabile. Sentimento dolce, ambiguo e sfuggente, ma, per
converso, armoniosamente composito e compatto nella sua essenza, duro e forte e
invincibile come la roccia.
È il senso di una lontananza che in sé
mantiene così profondamente l’oggetto di questo mancare e di questa assenza da
divenire esso stesso viva e costante presenza: legame insolitamente prossimo e
tenace, di un amore fisicamente lontano, inarrivabile, e tuttavia intimo all’animo
della donna che ne è permeata e che lo canta nella sinestesia infinita delle
sue forme.
Un sentimento pervasivo che l’autrice
sembra assumere da tutto l’essere, dalla realtà intera, e che nella sua parola
si fa aereo, svaporante come da un denso grumo dell’anima, da quella mistica
teca che devotamente custodisce la sua sacralità. Amore vissuto nella distanza,
dunque, e che in questo sentimento di separatezza e mancanza trova la sua
forza, la linfa che lo nutre e ne rinnova la vita, mantenendolo in quella
purezza ideale che si assimila alla dimensione animica.
Amore puro e lontano, dunque, ma pur tanto
presente ché il vuoto fisico della lontananza è pieno della realtà di questo
amore, del fantasma di questa idealità pura e inarrivabile. E così esso è al
contempo vita e nutrimento dell’anima, e in questa dilatazione infinita può
divenire amore per il Tutto che ci circonda, dal momento che esso è
onnicomprensivo, totale dimensione dell’anima. Un sentimento o un sentire che
informa e porta in Uno, l’intera difforme realtà.
Rossella Cerniglia
RICEVO E PUBBLICO:
RispondiEliminaIl peso della libertà
Il peso della libertà/
aveva il gusto della solitudine /
nel vuoto dell'assenza.
Colgo l'occasione per ringraziarla, Nazario, nel salutarla con affetto.
Buonanotte Fulvia
Nel ringraziare lei, Nazario, rivolgo i miei più sentiti ringraziamenti alla dottoressa Rossella Cerniglia della quale da sempre apprezzo il suo linguaggio critico letterario. La sua puntuale lettura relativa al mio primo volume di poesia Metamorfosi e sublimazioni ha colto il cuore della mia espressività poetica. La poesia inserita Il peso della Libertà è, quindi, rivolta alla plurale intesa. Cordiali saluti. Rita Fulvia Fazio
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