Analisi
limpida, schietta, polifonica, che affonda la lama nel cuore del canto. Ci sono tanti modi di
leggere; tanti percorsi di lettura; Maria Luisa Tozzi li affronta tutti con interventi
sapidi di cultura: da quello psicologico a quello biografico, da quello
naturalistico a quello memoriale, da quello esistenziale a quello stilistico. I
riferimenti a poeti e scrittori di valenza letteraria sono appropriati e mai
epigonici, e contribuiscono in maniera efficace a far risaltare il gioco
poetico e gli usi figurativi di Bruna Cicala, il cui valore, dall’analisi, emerge
con tutta la sua portata creativa. Il
linguismo del critico corre immediato e fluente, con grande empatia, senza
bisogno di ricorrere a stratagemmi di eccessivo tecnicismo che spesso servono
solo a mascherare povertà d’idee. I miei complimenti all’autrice di questo saggio esegetico che dimostra, ce ne fosse
ancora bisogno, quanto sia adusa alla
scrittura; sia abile nel penetrare negli abissi misteriosi dell’anima umana.
Nazario
Pardini
BRUNA
CICALA
Fra
dune di lava antica
echi
e tintinnii di barche remote -ora presenti – e di greggi ordinate, che vanno in
ubbidienzia; infanzia, fruscii di conoscenza magica; orizzonti d'amore; il
vagito bello di chi nascerà; sicuri promontori nel mare amniotico; ma anche
l'urlo, il boato del sisma, la fuga verso beffarde dune antiche di lava; il
peccato nell'uomo.
Il
bisturi affronta coraggiosamente abissi irragionevoli, energie
contrapposte alla bellezza, il mistero del vivere. Il suo valore sta in questa
lotta, nella forza da aggiornare: perché il Poeta è
cosciente
di un tesoro ereditario, da portare alla luce e poi da distribuire a chi
piange, per illuminare la strada negli ingorghi della sofferenza.
Poesia
come energia certa e non fantasiosa, ingannevole promessa, affermata con il
capo controvento, scoperto, audace, mai chino ed ossequioso, nel gioco di una
partita tesa allo spasimo, per giungere alla vittoria sulle sfacciate pretese
della sorte.
Gioco
senza tregua la vita, pianto intermittente, ma non resa; fronte e sguardo verso
l'arcobaleno intravisto – termine del mistero sotterraneo nei corsi individuali
e universali – in cui il cielo sarà indistinguibile dal mare e la bellezza
metamorfosi del caos, al suono di cantilene infantili, di altalene su risacche
altalenanti, voli senza caduta, fruscii di verità.
La
poetica di Bruna Cicala non è più monologo, ma canto epico, che trascina, dal
ritroso in avanti, verso l'eden dell'umanità, percorrendo la via del
classicismo e del carico umanistico, attingendo dall'albero della vita.
Se
gli esercizi razionali o il cappello per effimere, mondane seduzioni hanno
portato lacrime, lo scroscio della vita, la raccolta paziente e determinata
delle gocce, ipotizzerà, dimostrerà poi l'incontro di anime e stagioni.
Era
dunque nel giusto il pensiero magico dell'infanzia (Pascoli), che riverberava
l'arcobaleno: perché il tempo non esiste (Forse il tempo venne/ e poi andò),
è finzione sbaragliata (Borges), mentre sono gloria le voci felici, mai
dissolte.
A
fronte di una realtà matrigna (Leopardi) e invidiosa, la poetica di Bruna Cicala
ammaestra sulla meraviglia: srotolare memorie è metodo, lezione di
silenzio e ascolto di fruscio di stelle, di onde, di Vita.
E
ci troviamo nella lectio dei Grandi, nella loro memoria:
tuttavia responsabilmente in progress, per la vibratilità lessicale, la
tenerezza degli ipocoristici, i divertissements alla Debussy, la morbida abilità
innovativa di connubi verbali sdrammatizzanti. Ci troviamo nella creazione.
Le
pagine di Bruna Cicala ci affidano una psiche che ha dolorosamente indagato, ma
si è rafforzata nel rimuovere protervia o violenza; sono un canto polifonico di
voci al femminile e al maschile; un'armonia di genialità dolcissima e potente.
Ora
Tallusa non dovrà più piangere ciò che ha perduto: se ne andrà dalla
casa del dolore verso altre sfide, senza rinnegare la sua materna
grandezza.
Maria
Luisa Tozzi
Sono emozionata e onorata per le splendide parole espresse da Maria Luisa Tozzi sulla mia silloge. Sono emozionata perché la ritengo una persona sincera e davvero molto preparata, sensibile e profonda. Ringrazio onorata il Dr. Nazario Prandini per avermi dato spazio nel suo blog così qualificante.
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