Modigliani. L’anima dipinta di Carmen Moscariello 200pg
a colori, Ganemi Editore, Libri d’arte. L’opera è
dedicata al Prof. Aldo Masullo costo: 18 euro.
Affascina
in questo libro la trasferibilità bidirezionale – l’equivalente di un passaggio
osmotico ad alta e nobile produzione metabolica – tra i generi: il racconto e il saggio, di
taglio biografico, si scambiano di continuo le parti, infatti. Né va
dimenticato l’intervento di accompagno, e di sostegno dialogico, di una profferta
di poetica, la cui dichiarazione traluce tra le righe e che ha impegnato da sempre
e perdura ad impegnare le scelte, tanto creative quanto critiche, di Carmen
Moscariello. Aver
arruolato a protagonista Amedeo Modigliani, sotto questo profilo, è fortemente
indiziario; ed è ancor più indicativo che non solo l’arte del grande livornese
ma anche la rete complessa dei suoi rapporti, familiari ed amicali oltreché
culturali, sia qui chiamata al proscenio.
Carmen
Moscariello è persuasa, e la sua persuasione ha radici profonde, che l’invenzione
artistica e il suo transustanziarsi nelle forme, pittoriche o plastiche, non
siano mai spaiabili dal vissuto; e che anzi tra l’uno e l’altro ambito si dia
interconnessione come secondo un pendolare movimento ininterrotto di andata e
ritorno.
Pertanto,
mentre dedica alcune note analitiche alle opere di Modigliani, non mancando di
esibire con acribia la documentazione necessaria, Carmen Moscariello ne elegge
altre a refrain, quasi nodi simbolici e pietre miliari di un percorso leggibile
su di uno spartito musicale che richiede leitmotiv; e intanto entra ed esce dai
personaggi, di quando in quando prestandolo loro, per mimesi, la parola.
La sua
è quindi una biografia che prende le mosse da una osservazione partecipe; è,
per dire più precisamente, una biografia con un io narrante intradiegetico, e
talvolta finanche omodiegetico, che vive dall’interno le rappresentazioni scultoree
o su tela incontrate, e i luoghi, e gli avvenimenti dei quali a suo modo si
rende attore più che semplice testimone.
Che il
piano delle emozioni, nel racconto biografico che è saggio – e
contemporaneamente nel saggio che si muta in un racconto biografico –, si intersechi
con quello dell’intelligenza e del pensiero, è tutt’affatto conseguente. Così
come è conseguente che la scrittura a sua volta assuma un andamento oscillante
e, interessata da un moto di risacca che fa frequenti i ritorni, sospenda il
suo tempo e, ricusato uno sguardo da lontano, insieme con il tempo sospenda
un’algida pronuncia del giudizio, preferendo l’abbandono al flusso ondivago di
una narratività come circolare, che si fa ospite di una voce in diretta e ne
rilancia in alta frequenza presenza e suono.
Modigliani
è il protagonista, allora; ma protagoniste con lui, allo stesso titolo, sono le
donne che egli ha amato tra tante contraddizioni, tra tanta dedizione riamato
fino al sacrificio, e protagonisti, dallo sfondo riportati in primo piano, sono
gli anni di primo Novecento a Parigi, vera fucina di cultura: anni ricchi di
tensioni innescate da serrate dinamiche di
cambiamento nel contesto sociale e pure stracolmi di un fervore
indomabile, instabili e trascorrenti e nondimeno aperti a prefigurazioni del
futuro, contraddittori epperò esaltanti come ciò che è foriero delle più
stimolanti ricerche e delle più innovative esperienze del secolo ventesimo, il
cui valore è da considerare di assoluto rilievo: anni sui quali l’autrice punta
la sua macchina da ripresa con coinvolta intensità.
In
essi, interpretati ed espressi particolarmente ed elettivamente da Modigliani,
si rintracciano l’unirsi e il disunirsi, il diramarsi e lo svolgersi su di una
linea di continuità di tradizione e avanguardia, che inoltre segnano per Carmen
Moscariello i termini relazionali della sua poetica e forse ancora oggi, dal
suo punto di vista, conservano una utile, suggestiva forza di proposta. Una
ragguardevole e raccomandabile forza di proposta.
Marcello Carlino
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