Due nuove poesie di Norma
Malacrida con note recenti per una Manifestazione
che
INCONTRO
CON LA POESIA
RETROSPETTIVA
POETICA di NORMA MALACRIDA
Venerdì
16 agosto 2019 Cortile Famiglia Tozzi (Largo Baronale) –
S. MARTINO IN
PENSILIS
E’ un
momento di grande emozione essere di nuovo qui dopo oltre cinque anni di
assenza per chiusura del Concorso “ Nuova Arcobaleno” per motivi logistici. Una
decisione che mi aveva spiazzata completamente nel vedere vanificati anni di
lavoro di tutto un gruppo, che ci aveva creduto dal primo momento nel creare in
poco tempo un Concorso dedicato alla Poesia con uno spirito volontario,
lavorando in piena serenità e condivisione di impegni, in una tensione forte di
esserci per contribuire in modo sano e senza nessun altro interesse se non
valorizzare la Poesia in tutti i suoi modi di essere rappresentata come nobile
forma d’arte. Ed è con questo spirito che siamo di nuovo qui per riprendere il
filo che fa da tirante per riaprire una nuova finestra che permetta di scoprire
più vasti orizzonti. L’iniziativa della riapertura è partita dal nuovo
Consiglio Comunale di S. Martino al quale va una nota di stima per la priorità
di inserimento dell’iniziativa nei nuovi programmi di lavoro.
E’ un’iniziativa che parla di bene comune che
non si quantifica in cose, ma attiene alla sfera della conoscenza e denota di
privilegiare uno degli elementi prioritari della Cultura: la POESIA, relegata
in questi ultimi decenni, a sterile
Cenerentola, non considerata, rispetto alle altre forme d’arte, umiliata, diseredata
della sua funzione estetica ed etica che le permetteva in passato di scavalcare
i recinti dell’effimero, della superficialità per concedere all’uomo di salire
i gradini dell’autenticità e del sogno; ad ascoltare battiti di pensiero
provenienti da sollecitudini di quella parte misterica di noi che vuole
liberarsi di coltri nebbiose di smog quotidiano e librarsi in volo per venire
allo scoperto. E ascoltare le voci di dentro, per dirla con il grande Eduardo
che permettano a quella parte misterica di noi, spesso trascurata o dimenticata
per fretta o per ignavia, di interrogarci sul significato della vita per
cercare risposte, riflettere su luci ed ombre del quotidiano e trovare la pista
giusta da seguire per avvicinarci al “Vero” facendo in modo che le orecchie
stanche per il vociare dei nostri giorni insulsi trovino il riposo, come
affermava Cicerone e, nel silenzio e al di fuori della chiacchiera trionfante
vuota e gracchiante che ci accompagna da mattina a sera, trovino le coordinate
giuste per far risuonare il Verbo, nell’interpretazione biblica, la voce d’anima,
priva di maschera protettiva imposta dall’io, quella vera, la sola capace di
realizzare “la triplice purezza” come Ghandi chiamava, l’insieme magico di
parole, pensieri e azioni.
Siamo
qui, stasera per una retrospettiva che vede protagonista la mia poetica in un
excursus per ritenere in mano l’evoluzione del mio rapporto con la Poesia, in
un concetto spazio temporale. Spazio come location, e mi si perdoni
l’inglesismo, ma forse è da usare per dare un tocco di ambientazione più
precisa rispetto al modo come si
inserisce nella mia poetica: terra, mare, monti, angoli, i più remoti, che
fanno da cornice alle azioni umane; tempo come forza che travolge, affatica,
talora accarezza le nostre vicissitudini,
ma ineluttabilmente va, evolvendo ogni cosa nel suo percorso.
Come
nasce dunque la mia poesia? Per me è un
bisogno ineludibile e irrinunciabile sia a livello di fruizione che di
ideazione, quando l’ispirazione con i sui afflati mi si fa accanto; ma senza
forzature, con un distacco che non mendica mai per sterili arrivi. E’ una magia
che si attua quando il foglio mi diventa amico fidato al quale comunicare,
senza veli e paura di ferire o di essere ferita in uno stato di catarsi, quei
sussulti di felicità, quegli arrovellamenti di dubbi improvvisi, di incertezze,
delusioni; di incanti e disincanti, quei sussulti di felicità che non so da
dove vengano all’improvviso o di dolori inconfessati chiusi a chiave e
arrugginiti dal tempo che chiedono di rimettersi a nuovo e palesarsi.
Allora
e solo allora, sotto la spinta vitale di una grande emozione e nell’armonia che
nasce da una scelta di lessemi appropriati nella loro significazione e disposti
in campi semantici di largo sentire, può nascere un’Opera degna di entrare, per rimanere, nell’Eden della POESIA. E
tutto in un silenzio amico che raccoglie, in una forma di solitudine scelta per
cercare di scrutare la realtà, ascoltare battiti di pensiero, incontrare gli
altri cercando di empatizzare e immedesimarsi in loro per tenere in mano la
vita, in ogni elemento in esame. E aspettare
che si decantino in zone segretate d’anima dove scrostati dalla patina rugginosa
di vissuto e liberi da pastoie risalgono
in superficie vestiti di BELLEZZA, per
volare, ebbri di forza rinata, per cieli azzurrati di POESIA .
TEMPESTA
DI RICORDI
Tempesta
di ricordi
in
notti senza stelle
a
inventare lucciole fittizie
in
stanze solitarie.
Tempesta
di ricordi
pagine
ancora intonse
chiedono
a gran voce di salire
da bui
recessi d’anima.
Cercano
saggezza per rappresentarsi
in
respiri di parole nuove
per
librarsi in volo dalla prigionia
coatti
come sono
tenuti
alla catena.
Strepitano
in compressione
s’urtano
l’uno
comprime l’altro
in
ridda per venire a galla
dal
lago limaccioso
che al
fondo li trattiene.
E
l’anima ormai stanca
non ha
appigli, non ha difese
per
l’affranco
libera
di non
ritorno alleggerita.
E il
tempo…il tempo
sempre
più tiranno
corre
veloce
e…
inclemente
s’assottiglia.
PIOVE
Si è
chiuso il cielo per grigia coltre
calata
improvvisa
ad
oscurar la valle
a risalire in corsa pendii fino
al
piano.
Solo
la pioggia parla
con
ticchettio frenetico di gocciole
che i
vetri impreziosiscono
di
perle.
Da
tetti, dal cavo dei canali
lo
scroscio della pioggia si fa nenia
che
sveglia il brontolio
del
tuono
in
rotolio tra colli
come
bimbo monello che gioca
a
rimpiattino.
Corolle
adorne da stille diamantee
ravvivano
colori
come
per festa lungamente
attesa.
Ed io
schermata dietro la finestra
bevo
emozioni
d’innocenza
persa
per
improvviso sogno
ridestato.
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