Gian Piero Stefanoni, collaboratore di Lèucade |
UOMINI
per Paolo Bertolani
Siamo
come pesci dorati,
irriflessi
nella palla
e ad
ogni giro senza memoria
nel
vorticare della coda
l'illusione
della vita e del mondo.
Ma
sopravvivono nella pancia
per
colpa o per loro silenzio
i
morti che abbiamo tenuto lontano.
Insieme,
non essendo partiti,
insieme,
non essendo rimasti,
nello
consapevolezza dell'acqua
che
non ci siamo scambiati.
LA STORIA NON GUARDA SE STESSA
da una foto di David Seymur su un bambino
in fila in un campo profughi
Quel
bicchiere che gli offri
è il
bicchiere che gli hai rubato
e che
ora gli restituisci
nell'umiliazione
dell'offerta.
Questa
dall'alto
la
disposizione della storia,
la
differenza tra la tua
e la
sua miseria.
Testi di grande impegno civile i tuoi, come sempre, Gian Piero. Toccanti, direi laceranti, atti a scorticare l'anima. Sei il riflesso delle nostre coscienze assopite. Sai interpretare anche l'illusione dell'individuo che compie gesti di altruismo: mette a disposizione di chi patisce la vera miseria il dono di un attimo per sentirsi nel giusto. Egoismo vestito di generosità. Tu scrivi e non ci sentiamo salvi. Sull'onda dei tuoi versi stilisticamente eccellenti, si muore a poco a poco... sempre che si sia capaci di sentire il peso di troppe colpe. Grazie di queste lezioni di vita e di Poesia! Un abbraccio a te e al nostro instancabile Nume Tutelare!
RispondiEliminaGrazie dolce Maria, grazie sempre. La tua lettura è sempre all'insegna di una intensa partecipazione d'anima e di questo te ne sono grato. Un abbraccio forte a te..a tutti
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