Ombre
(Idillio)
Fredde, lassù, vagiscono le stelle,
nei profondi silenzi alti e solenni:
lontane, ignote, virginali ancelle,
eterne, erranti, misteriose, indenni.
Pende la notte sulla strada bianca,
nastro d’argento alla campagna bruna,
che si perde lontano, e che già manca,
mentre annega in pozzanghere di luna.
Tutto è in attesa. Passa in alto il grido
d’un pellegrino uccello vagabondo
che cerca ancora lo sperduto nido
tra cieli immensi d’un immenso mondo.
Dal lucor delle piagge addormentate
vapora in alto l’esile chimera
d’antiche voci perse e ritrovate,
come un lento tornar d’una preghiera.
Nel tempo fermo del notturno incanto
rinasce in cuore un dolce sentimento
entro un sospiro gravido di pianto,
come
in alto un passar d’ombre di vento.
Lido
Pacciardi
Grazie al Prof. Pardini per la pubblicazione di questi versi. Buon lavoro.
RispondiEliminaUna straordinaria collana di endecasillabi a rime alternate, che fa bene all'anima, la scuote e la solleva in alto 'tra cieli immensi d’un immenso mondo'... Lido, lei è veramente un Poeta di altissima levatura! Tra le poesie postate la sua onora Dante, Cavalcanti, la cara Carla Baroni e tutti gli amanti della metrica ispirata.
RispondiEliminaSi sente che non v'è ricerca nel suo comporre. E'Poeta che si lascia cercare dai versi, come diceva il grande Neruda. Complimenti vivissimi e non posso dirle 'ad astra', perchè è già oltre le stelle. Un saluto affettuosissimo!
Carissima Maria, la ringrazio sentitamente del suo commento ai miei versi e sarei un ipocrita se non dicessi che mi fanno un grande piacere, fino al limite... dell'imbarazzo. Poiché scrivo quasi sempre senza pensare troppo e traduco in versi ciò che mi appare alla mente ed al cuore. Per lo più sono situazioni che la mia lontana giovinezza ed ancor più distante fanciullezza ha vissuto, in una libera, frenetica e quasi selvaggia commistione con l'ambiente in cui mi trovavo. E che ricordo con un senso di smarrito rimpianto. Grazie ancora, di cuore e un caro saluto.
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