sabato 20 febbraio 2016

JODY ZULIANI "INEDITI"


Jody Zuliani, un artista dallo stile singolare che si ispira ai grandi poeti Dante, Pascoli, Leopardi e D'annunzio. Le sue poesie sono un perfetto mix di italiano, aulico e volgare, un cocktail di tre stili diversi che si fondono alla perfezione, generando poesie dall'aspetto imponente e surreale. Jody , inoltre, ha collaborato con il poeta dialettale Gigi Medolago, è riuscito a far pubblicare la sua poesia "Ode a via lupo d'autunno" su "L'eco di Bergamo" e a portare avanti, insieme alla moglie Valentina Bolis, uno straordinario progetto, ossia l' "Edicola Etica" , la gestione della loro edicola boltierese senza porno, armi o gratta e vinci. Una filosofia senza compromessi che va oltre il profitto e che rispecchia quelli che sono gli ideali di fondo del poeta in questione.



Stesa dinanzi al tremante caminetto,
viso invaso da pallido pallore
e l'ansante ansia mia sul tuo petto

dolce ansima veloce il mio cuore
danzanti fiamme creano le ombre
come il vento muove il fiore

hai gli occhi miei stesi sul tuo cuore
come metamorfosi di fiamma ardente
ardi tutta, pallida,fremente; è afrore

acre penetrante di arsa cenere
si riempie e veste con un crepitio
l'aria attorno; come di Venere

ondeggiano i tuoi cenerei capelli
alla musica lieve dell' onda sparsa
di calore e avvampan pensièr ribelli.

E come ninfea sull' acqua del mio stagno
t'ho dipinta con le tinte del Monet più caro;
giacente sulle acque che tingono d' olivagno.

Dicerolti molto bene che t'ho amata
dicerloti dolcemente che t'ho adorata
dicerloti lieve che non t'ho mai lasciata.

JODY ZULIANI


Perlea e misteriosa notte
Vaniglia di bianco gelso
Stilla il suo odor perverso
la foglia sussurrante

Fragranze di una notte,
Rimembranze soavi
Che maggio rimembravi!
La vita ha odor forte!

Soave il verde ciuffetto
appeso e ninfea è la sera
Su rocce dolce è l'edera,
Tesse trame sul muretto

E Tu vesti roseo incerto
pallido viso di sfera
Della luna che annera
Lo bel morente giorno.

Mentre lattea luce fa sì
grigie e gialle le rocce
Che tacciono a voce
Il nostro amaro amarsi

JODY ZULIANI

1 commento:

  1. Le liriche di Jody Giuliani si affermano come un esempio di fisica vitalità verbale. Non avevo mai letto suoi versi, ma è evidente quanto l'Artista abbia da dire concettualmente e sentimentalmente e come ricorra ad espressioni desuete:
    "Dicerolti molto bene che t'ho amata
    dicerloti dolcemente che t'ho adorata
    dicerloti lieve che non t'ho mai lasciata"
    per amplificare gli enunciati contenuti. Di solito resto disorientata di fronte a espressioni poco moderne, in questo caso mi sono sembrate funzionali al testo e alla sua indeterminatezza e confortante vaghezza musicale.
    La malinconica nostalgia domina sovrana;
    "dolce ansima veloce il mio cuore
    danzanti fiamme creano le ombre
    come il vento muove il fiore",
    ma in questo caso l'autentico coinvolgimento passionale del Poeta , induce a dare corpo agli entusiasmi. Le immagini scorrono, dimostrando che le emozioni, le esperienze esistono , sono quelle che caratterizzano i giorni, sono gli strumenti buoni di molte, forse di tutte le vite, altrimenti noi, distratti da aspirazioni e preoccupazioni sempre nuove, apparentemente più complesse, non avremmo il tempo e l'amore per prestare loro il dovuto riconoscimento.
    Le liriche hanno versi di diversa lunghezza, e il contrasto tra la brevità di alcuni versi e la lunghezza di altri periodi sintattici, si risolvono in un andamento sinuoso, ricco di pause ritmiche che suggeriscono una scansione intensa ed energica.
    Grande pathos e profondi effetti suscitati dalla musica gradevolmente ruvida, creano un'opera apparentemente antica, in realtà con caratteristiche nuove, di straziata, intensa memoria.
    Ringrazio per tanta Opera e ne approfitto per abbracciare il Condottiero, che ci consente di conoscere e apprezzare tanti Artisti, ovvero il carissimo Nazario!
    Maria Rizzi

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