lunedì 20 febbraio 2017

PAOLO BUZZACCONI: RELAZIONE SU "IN VOLO" DI PAOLO BALDELLI


          Relazione sulla silloge  “In volo”  di Paolo Baldelli


“Noi voliamo dove gli occhi non vedono, dove la mente non cerca…”

È con questa suggestiva visione che Paolo Baldelli apre la sua nuova silloge, rassicurandoci subito dopo con una chiusa che è insieme anche una promessa

“ In ogni luogo dove tu vorrai cercarmi, io sarò li...”

esprimendo così la sua volontà di un volo in cui nessuno deve rimanere indietro.
Ma quanto è importante per l’autore che il suo anelito d’amore arrivi ovunque, ad ogni cuore stanco o ferito? Ce lo svela lui stesso nella sua biografia, dove cita il suo motto “Porta il tuo sorriso in ogni dove, perché non sei Paolo solo a casa, sei Paolo nel mondo…” Ci troviamo dunque di fronte ad un autore che accoglie, pronto a donare, ma che nel contempo pretende sincerità e coraggio. Ed afferma

“Gli uomini fanno domande inutili e non cercano la vera via delle risposte…”

Ecco, probabilmente è proprio da questa lucidissima constatazione che ha inizio il percorso poetico di Paolo Baldelli, così come il suo viaggio nei pensieri e nei ricordi alla ricerca di una verità condivisibile con tutti. Ma è un percorso arduo, che nel far luce su principi e valori mette a nudo le paure e le contraddizioni di sempre costringendo i lettori a fare altrettanto. Nei suoi versi traspare la volontà di arrivare al di la della realtà materiale, quasi si avverte la percezione sensoriale delle immagini e delle emozioni e nel suo affacciarsi alla speranza i passi, la terra ed insieme il cielo e il vento si fanno delicati strumenti di poesia. “L’amore manca” ci svela in una sua poesia “Sotto il sorriso, vicino al cuore regna un pensiero senz’anima”. È vero, verissimo, però l’amore non manca perché non c’è, ma per la nostra cronica incapacità di farne uso, di annullare quell’egoismo che ci ingabbia nella solitudine e ci preclude la conquista della felicità. E come, e dove il nostro autore ritrova allora la forza e l’orientamento per affrontare il viaggio se non nella memoria della sua splendida terra d’origine  - la Lucania - dove i ritmi di vita e i rapporti schietti e profondi tra l’uomo e la natura sono ancora intatti? Paolo non parla mai esplicitamente delle sue radici, ma in ogni sua poesia affiorano la terra e il cielo della sua infanzia, così come l’entusiasmo di quegli anni e il sudore e l’orgoglio per ogni ostacolo superato. Ed è un’energia pura, incontaminata, senza confini.
Ecco quindi sbocciare liriche come “ Passi e terra”, dove è palpabile il peso della materialità, “Il tempo mio” ove l’autore si confronta con il passare dei giorni ed ancora “Ascolto cosa dicono i tuoi piedi” e  soprattutto“ Pensiero di vento”,  un delicato canto che ci conduce sulle vette più alte del sentimento.
In tal senso vorrei segnalarvi anche “Il punto dei pensieri” e “Amore infinito”,
liriche in cui la figura femminile viene evocata in tutta la sua magia e preziosità.
Di notevole spessore, poi, è “La paura di me”,composizione molto coinvolgente che affronta a viso aperto l’eterno dilemma tra il dubbio di non aver forse osato abbastanza e il convincimento che una storia d’amore sarebbe stata impossibile.

“Ti ho vista passando ed ho rubato un ricordo, la mia paura…”

Chi tra di noi non ha provato almeno una volta la paura di sbagliare e rovinare tutto e chi nell’ansia dell’attesa non ha temuto di perdere il treno della felicità?
Molto interessante, infine, il suo deciso voler mettere in discussione il rapporto causa-effetto riguardo alcune verità consolidate ribaltando l’ordine dei soggetti e ridisegnando nuovi scenari su cui riflettere. Emblematica, in tal senso, la lirica “La tua finestra” composta in un momento assai difficile, al capezzale del padre. Lirica in cui la finestra verso cui rivolge lo sguardo il papà dal suo letto si fa dapprima cornice del  “ film della vita…” del “ palcoscenico della memoria…” diventando così una “ tela immensa…” dove con il solo movimento delle pupille lui riesce a “ disegnare la vita e la morte…” poi, improvvisamente, nell’ultimo verso l’autore ribalta la prospettiva ed elegge chi fino a poco prima era solo uno spettatore a soggetto principale definendo la sua figura come  “…il dipinto della sua cornice”. Qualche pagina più avanti, nella lirica “Autunno”, breve ma quanto mai intensa, lo sguardo del poeta accompagna commosso il volo di una foglia che si posa “ su spalla dorata di vita da vivere…” e coglie la sua rinascità in nuova dimensione riscrivendo con penna di luce la conclusione, affermando sicuro che dunque “… non è foglia morta quella che cade e giace”.
Altrettanto significativi, a tal proposito, sono gli aforismi che l’autore ci dona assieme ad un racconto breve in chiusura d’opera. Fra i tanti mi piace citare

“ La realtà è lontana, ma la verità esiste.”
 “ Il cammino forma, il traguardo ferma.”
 “La memoria non nasce dove risiede un ricordo, ma dove esiste una realtà.”

L’opera “In volo” di Paolo Baldelli non è quindi solamente una silloge poetica, ma anche un invito rivolto ad ognuno di noi ed il suo cambio di prospettiva altro non è che una generosa, tenace ricerca di quella “vera via delle risposte” verso cui tutta l’umanità dovrebbe incamminarsi tenendosi per mano.        

                                                                                                             Paolo Buzzacconi

2 commenti:

  1. Ogni settimana all'Enoteca Letteraria di Tonino Puccica organizziamo un evento con ospiti che vengono da tutta la penisola, in sintonia con il principio del Circolo IPLAC - Insieme per la Cultura -, che vuole essere ponte tra le regioni. Il 18 febbraio abbiamo avuto come ospite Paolo Baldelli di Meda, in provincia di Milano, che ha presentato la sua silloge "In Volo".
    Grazie all'afflato umano e lirico di quest'Autore e alla relazione del nostro Paolo Buzzacconi l'intera sala palpitava. Eravamo in tanti e ci siamo librati in volo come alianti. Esistono persone che inducono a cogliere il valore della vita, dell'attimo fuggente, dell'armonia. Mi piacerebbe chiudere il mio intervento con la lirica che Paolo Buzzacconi ha scritto il giorno successivo all'evento, ovvero domenica 19.
    Volare… in formazione
    (A Paolo Baldelli, con affetto)

    "Volare insieme, sguardo nello sguardo
    senza nessun bisogno di traguardo,
    staccarsi da quell’io che non accoglie,
    dal mondo grigio delle nostre voglie.
    E li, dall’alto della nostra essenza
    scoprire che perfino quel dolore
    che ci sembrava immenso, con l’amore
    può diventare un punto di partenza".

    Eventi simili sono gocce nel ruscello dell'Umanesimo.
    Grazie a tutti, ai due Paoli e a Nazario in particolare!
    Maria Rizzi

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  2. Buona sera a tutti cari soli di eterna primavera ...il cuore vorrebbe uscire dal mio corpo per abbracciarvi uno ad uno e per dirvi con parole colme d'affetto : Grazie ��.
    Grazie a tutti perché avete creato una condizione ambientale dove mi sono sentito felice e a mio agio .
    Mercoledì rientrerò a Meda, e credetemi , una parte di me ha preso casa presso i vostri sorrisi .
    buona notte a tutti.
    Paolo Baldelli

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