lunedì 27 febbraio 2017

PATRIZIA STEFANELLI: "PER IL COMPLEANNO DI N. PARDINI"


Patrizia Stefanelli,
collaboratrice di Lèucade









E quanto amava stare in prima sera
dove l’asolo porta le sue essenze
d’erbe mature che avide di guazza
si accalcano di aromi. Ti Ricordi?
 (cit. da  Nazario Pardini- Alba)

Al giudizio severo ed a cortese Fama
venni malinconosa declinando lo sguardo
come quando riserbo ti prende dentro al cuore.

Venni, dunque al Maestro,
Pardo nomato non per variegato
pelo ma per veloce suo intelletto*
che già virtù di gran saggezza aveva.

Pensai: chi corre, corre ma chi fugge s’invola
e volai nella notte che precede
il giorno della festa.

Così vegliai con lui fino a che fece l’Alba
e dalle sponde dove sedevamo,
vedemmo le ombre passare sul grano.

Vai - egli disse - non tardare, il tempo
andato è consumato e presto verrà Sera
tra le case a sfrangiarsi
confusa
nelle tante maniere vorticose
cangiante
come il lago che increspa in superficie.

E tu, non perderla.

Patrizia Stefanelli


**cit.  Canzoniere - sonetto  CCCXXX  di  F. Petrarca







6 commenti:

  1. Che sorpresona, grazie, molto di più avrei potuto e dovuto dirti, ma è venuta così, di quel che è stato e che è, forte della tua grande ironia toscana e della tua saggezza. Sono felice che tu l'abbia apprezzata, Maestro. Auguriiii!

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  2. Brava Patrizia, complimenti; sei estrosa e variegante nei versi come forse nel carattere. A Te un plauso per questi versi, al Prof. Pardini un oceanico augurio si Buon Compleanno. Pasqualino Cinnirella.

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  3. Cara Patrizia, devi perdonarmi se sotto alla tua bella poesia inserisco questa mia "schifezza scherzosa " per fare gli auguri per il suo compleanno - di cui non sapevo assolutamente nulla - al nostro grandissimo amico e grandissimo poeta Nazario. Ciao

    Mi hai preso in contropiede, Toscanaccio,
    senza dirmi che questo era il tuo dì
    il dì rinnovellato in cui Euterpe
    con Erato e Calliope per mano
    sulla cima d'Olimpo a gran consesso
    a te fecero un dono un po' desueto
    la Poesia con musica al tuo fianco.

    Non fu squillo di trombe, l'olifante
    ed i tamburi tacquero, soltanto
    il gorgoglio dell'acqua appena appena
    mormorando cullò l'allegro infante.
    Cresceva a vista d'occhio il fantolino
    che già faceva rime a tutto andare
    finestra con ginestra, pino e vino
    ma non eran contente le madrine
    che ben altro destino avean sognato.
    Perciò un giorno, d'accordo, giù dal ponte
    lo fecero cadere e sulla fronte
    del baldo giovanotto un gran bernoccolo
    crescendo a dismisura fece intendere
    che lì era l'oggetto del contendere.
    Non c'eran solo mari e praticelli
    ma dell'Olimpo tutti i figli belli,
    e d'eroi e di ninfe le leggende
    meglio che delle streghe le tregende.
    Scrisse il meschino, scrisse, scrisse, scrisse
    confondendo ordinate con le ascisse
    e il bernoccolo un poco si sgonfiò
    finché a Leucade un giorno egli approdò.
    Ma di altri fatti io non ho memoria
    per proseguire impavida la storia.
    Però altri cent'anni avremo ancora
    per metter sul suo blog versi a dimora...

    Cento di questi giorni, mio Pardini,
    felici, allegri, a bere buoni vini.
    Carla Baroni

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    1. Una poesia che, con il suo perfetto equilibrio, e con la sua sottile venatura d'ironia e di goliardica sagacia, dimostra quanto sia eclettica e polivalente la vena ispirativa dell'amica Carla. Ti ringrazio di cuore, superba poetessa. Terrò con me fra le cose più care il tuo poemetto augurale...
      Nazario

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  4. Caro Nazario,
    non sapevo niente del tuo compleanno, spero gradirai i miei sinceri e affettuosi auguri che provengono dal cuore. Voglio ringraziarti per la bella amicizia che mi hai regalato di cui farò tesoro. Auguri di nuovo caro Amico. Un caro abbraccio.
    Emma Mazzuca

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  5. Ringrazio tutti gli amici (Patrizia, Pasqualino, Carla, Emma) che con la loro presenza hanno reso meno pesante il fardello dei miei ottanta...
    Nazario

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