venerdì 23 febbraio 2018

ALFONSO ANGRISANI: "MEDITAZIONE NEL PARCO"


Meditazione nel parco
  
Quanto  un  albero
può restare  immobile
nel  suo  vivere

e  questo  inchiostro fluire
sul foglio  nel  grande  silenzio
di  una  piccola  stanza

ogni  cosa  ogni  valore
nel  ricordo  diviene 
sfumatura

e  l'ironia  del  vivere
prima  o  poi  prende il  posto 
di  ogni  passato  affanno

questa  distanza  e  comprensione  del  tutto
è  la  meditazione
e  questa  è  anche  la  dimensione
della  poesia  che  si  fa
eterno _


Alfonso Angrisani – Inverno 2018

4 commenti:

  1. Carissimo Alfonso,

    mi sento concorde alle tue parole, soprattutto per "le nostre nature non abbisognano di spiegazioni per condividere".
    Mi accorgo, ora che tu hai espresso questa nostra dimensione, che è proprio così. Alle volte andiamo cercando e cercando...quando la risposta è sotto il nostro naso.

    Il tuo testo è sublime, l'albero è placido e, nel contempo, vivo, all'interno di un tempo che va a ritmi non sempre comprensibili. L'atmosfera che evochi la sento appartenermi, profondamente.


    Grazie per questo, inaspettato, dono.




    Un abbraccio (come un albero),

    Aurora De luca

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  2. Caro Alfonso, rimango incantato davanti a questo bellissimo componimento che tu magistralmente hai scritto, ma che sento appartenere profondamente a tutti. A partire dall'immagine dell'albero, che come noi affonda le radici nel passato ed al contempo con i rami - come le nostre speranze - punta deciso verso il cielo, fino a quella comprensione del senso della vita che attraverso la poesia ci permette di sfiorare l'eterno. Sovente mi commuovo al pensiero delle tante anime che prima noi si sono emozionate, hanno sognato, si sono accolte e completate così come oggi ci succede ed è rassicurante sapere che l'amore è più forte di qualsiasi manipolazione, più saggio del nostro sciocco voler avere, anziché essere.
    Grazie per averci ricordato la dimensione a cui possiamo aspirare, un caro saluto a te e ai nostri meravigliosi amici.
    Ti abbraccio Paolo Buzzacconi

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  3. Quanta verità nei tuoi versi e quale abisso di profondità emotiva.
    L'albero è un simbolo di vita immobile, lunga, solida. Può essere
    divelto solo da una tromba d'aria. Le parole che fluiscono sui fogli
    hanno la cadenza del nostro vivere. Rappresentano atti di 'meditazione'
    legati al momento e il momento e l'unico tipo di esistenza destinato a noi uomini. Ogni giorno è il giorno.
    Le parole vincono su noi uomini, in quanto viene concessa loro la possibilità di restare. Ingiallite,
    consumate, poco leggibili, ma eternamente vive.
    E sono l'eredità che abbiamo la possibilità di lasciare, insieme al fiume di ricordi.
    Per il mio carattere non riesco a concepire altra eredità.
    Restiamo vivi grazie all'eternità dei gesti d'amore... come il tuo!
    Vi ho tutti nel cuore...
    Maria Rizzi

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  4. Sono molto felice di aver condiviso questo pensiero stimolato da un testo che ci ha resi concordi nel sentire!
    Approfitto inoltre per fare i migliori auguri al nostro caro Nazario!
    Un forte abbraccio a tutti i naviganti!
    Aurora

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