venerdì 8 marzo 2019

NAZARIO LEGGE: "IL PARADISO DEGLI ALBERI" DI M. GRAZIA FERRARIS


Maria Grazia Ferraris,
collaboratrice di Lèucade

Maria Grazia Ferraris. IL PARADISO DEGLI ALBERI. Ibiskos-Ulivieri. Empoli. Pg. 96


Maria Grazia Ferraris, sicuramente non nuova in queste incursioni letterarie, si presenta alla scena con un libro di valenza narrativa, con cui dimostra tutta la sua versatilità, tutta la sua predisposizione alla letteratura con la  proteiformità che la distingue in ogni settore della epistemologia scritturale. Molte ormai le pubblicazioni al suo attivo in poesia, saggisica e narrativa. E tutte  valorizzate  da giurie di premi letterari qualificati, come questa che è stata data alle stampe da IBISKOS ULIVIERI di Empoli come vincitrice del 13° Concorso Internazionale Autori per l’Europa, 2018, sez. narrativa. La sua narrazione va spedita verso traguardi di umana e sincera fattura senza smarrirsi nei grovigli dello sfogo intimistico, lontana da sterili espedienti sperimentali, e sempre in linea con la sua pienezza ontologica condita da un pizzico di slancio romantico.  Si parte da dati di fatto, da spunti offertigli dal contingente, ma la sua creatività la porta in mondi di edenico stupore; in naturismi alborei di un ipotetico pacificante paradiso terrestre; e coi suoi voli fantastici riesce a decollare verso ambienti che connotano la sua arte fatta di pulizia morale e di ingegno innovativo volta alla weltanschauung, alla visione del genere umano e dei suoi legami.  E’ veramente piacevole leggere i suoi racconti, i suoi epigrammatici assalti alla corriera, dacché la  vedi lì davanti,  con tutta la sua passione e tutta la sua vocazione.  Già mi ero espresso sul suo saggio “Volevo scrivere”  con queste parole: “Con un libro che sa tanto di romanzo per legami, intrighi, e personaggi ricchi di pathos e di fascino, Maria Grazia Ferraris torna alla scena letteraria con una voce nuova, fiorita, culturalmente avvincente, efficacemente propositiva di affondi umani, poetici, e anche autobiografici, se ci si avvicina alla sua personalità volta a temi a lei consoni e nei quali  ritrova se stessa: passione, entusiasmo, malizia, amore, poesia, vita, cultura… Forse proprio perché ognuno di quei personaggi contiene una parte del  suo mondo. La scrittrice vanta un curriculum di grande spessore: narratrice, saggista, poetessa,  critico letterario, collaboratrice prolifica e versatile del blog Alla volta di Lèucade, che ha alimentato e alimenta con le sue ricerche letterarie cariche di inventiva, e valenza esegetica”. Questo per confermare la sua continuità stilistica, il suo usus scribendi inconfondibile, efficace, e propositivo. Il suo è un verismo lirico immaginifico, una vera prosa poetica che attraverso le sequenze ora narrative ora introspettive ed ora descrittive si distende su uno spartito di plurale assonanza esplicativa. 25 i racconti distribuiti in un climax evolutivo di piacevoli intrighi vicissitudinali. Il paradiso degli alberi, il titolo, che già fa da prodromico avvio alla lettura. In esergo una piccola citazione della Cvtaeva: “… per lo sforzo delle foglie, - o certo salice-/per il suo piangere, - io mi sento lusingata/ come se fossi io ad essere  lodata e amata…”. Nella Premessa la Ferraris ci prende per mano e ci imbarca già per il suo viaggio: “Questi brevi racconti, queste storiette che vedono protagonisti gli alberi… traggono ispirazione dal mio grande amore per la natura e in particolare per gli alberi… Qualche esempio: C. Goldoni per L’albero di Cracovia, G. Bassani per il faggio di Maia Luigia, G. Deletta e   A. Negri per il pino e il ginepro, G. Pascoli per la quercia, E. Montale per il limone, J. L. Borges per il bambù, Thich Nhat Hanh per la japonica giapponese… assomigliano un po’ agli uomini presso i quali hanno pur vissuto prima di raggiungere l’Eden sperato…”. Una visione di panica intrusione emotiva che fa dell’opera il giardino beato dei SENTIERI DELL’EDEN  che l’autrice ritrova “per il sentiero che a lente giravoltate sale verso le colline del mio amato Varesotto”. Seguono: L’ALBERO DI CRACOVIA (Anche gli alberi muoiono. Chissà cosa si diranno nel loro verde paradiso, riconoscendosi nello stesso destino? La loro grazia, a differenza del nostro genere umano, è anche nella dignità del loro morire…), IL CASTAGNO DEL CAMPO DEI FIORI, IL CEDRO DEL LIBANO, IL PLATANO ACERIFOLIA, IL FAGGIO DI MARIA LUIGIA, IL PINO DI G. DELEDDA E ILGINEPRO DI A. NEGRI, su su fino a E PER FINIRE… TRE ALBERRI ”STORICI”: “Il primo è quello di cui discute Pietro Citati nel suo saggio su Leopardi: L’albero dei ricordi… Non si può dimenticare quello della Genesi: L’albero del bene e del male… e il terzo albero chiamato ad evocare i nostri ragionamenti: L’albero del sapere…”
Una metamorfica implosione di gemme e di colori; di sorprese e di invenzioni che non fanno altro che reificare sentimenti, passione, creatività  per questa nobile arte che è la scrittura; una navigazione verso un’isola di edenico riposo; di amore oblativo:
“… molto più disponibili e sereni, vivono una speranza di futuro armonioso, che noi uomini saremmo felici di condividere” (Premessa).

Nazario Pardini



1 commento:

  1. Arrivo con ritardo a leggere e apprezzare questa magnifica recensione di Nazario alla recente opera di Ma.Grazia Ferraris.
    Chiedo scusa della mia latitanza...forse alcuni lettori di Leucade ne intuiscono facilmente i motivi.
    La straordinaria scrittrice e studiosa, di cui orgogliosamente vanto l'amicizia -per lei nutro un profondo affetto oltre che grande ammirazione- questa volta ci offre un'opera di particolare entità.
    "Il Paradiso degli alberi" mette in evidenza le peculiari doti della scrittrice ,la cultura e l'abilità narrativa ,insaporite qui di quella leggerezza che ne fa una prosa poetica. Tale invitante mix ha stregato il Condottiero Nostro che a sua volta ce ne fa dono con una pagina critica da par suo.
    Per parte mia pregusto il piacere di leggere per intero "Il Paradis degli Alberi" e pertanto ringrazio l'Autrice ed il Critico.
    Edda Conte.










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