venerdì 13 marzo 2020

ESTER MONACHINO LEGGE: "NELLA TUA GIUSTIZIA MIO DIO" DI CLAUDIO COMINI, GUIDO MIANO EDITORE


Claudio Comini
Nella tua giustizia mio Dio
Guido Miano Editore, 2019
Recensione di Ester Monachino

Non suggeriscono lontananze, perché niente è estraneo alle profondità dell’intimo, le composizioni poetiche che leggiamo nel recente volume di Claudio Comini Nella tua giustizia mio Dio, edito con i tipi di Guido Miano nella prestigiosa collana “Alcyone 2000”.
Un tessuto versificatorio trasparente e leggero, allo stesso modo di quelle sete pregiate portatrici  -nel loro basalto-  del lavorio che sta dietro e sotto alla realizzazione di tale manufatto. Tessuto di poesia ordito di luci e tramato di canti.
Per il poeta Comini la divinità non è inaccessibile: le componenti vitali tutte della Natura, ne rimandano il volto, consuonano con la sua ineffabile armonia.
E’ possibile estrapolare, dal contesto poetico, alcune parole-chiavi che inanellano le varie composizione rendendoci lampante il dettato intimo d’infinitezza, vivificato dalla Parola, seme-potenza di forza creatrice: Lago, Luci, Canto, Vento.
Senza dubbio il lago è manifestazione metaforica dell’io: nelle sue profondità la temporalità dei ricordi e i sommovimenti, ossimoricamente quieti, dell’intimo. E’ sulla superficie del lago che brulicano le luci della solarità più lampante, quelle meravigliosamente rosseggianti del tramonto, quelle intrise di stupore delle stelle: “la Tua infuocata e infinita luce celeste”, leggiamo a pag. 10. E ancora “La Tua luce penetra/ negli abissi più profondi/ l’oscurità del lago” (pag. 15).
Energie viventi e vivificanti, dunque. Come i suoni, le voci, le coralità espresse: “l’eco della voce corre/ al diffondersi dell’ignoto/ che vaga alla ricerca di quell’Assoluto” (pag. 13); “rintocchi/ delle campane a festa/ dare inizio a canti celestiali” (pag. 14); “E’ un coro immenso di angeli/ oggi sul lago” (pag. 22).
Su tutto, la cinetica forza  delle brezze, del vento, alito dello Spirito, effluvio dello scorporarsi d’ogni materico evento del quotidiano.
Il quotidiano. Con le sue luci ed ombre, molteplici ombre: in “Elegia d’autunno” (pag. 42), la nebbia “ha rinchiuso la rosa/ dentro la sua corolla”. E’ chiara la simbologia oppressiva ed occlusiva della nebbia sulla rosa che si chiude. E’ chiaro come “la nebbia” sia portatrice di non sorrisi, di malinconie, talvolta dolorosi. Invero, il poeta è speranzoso. Nella stessa composizione leggiamo: “germoglierà il fiore/ rispunterà nuovamente l’allegria/ nei campi ora spogli”.
Qui, ben sappiamo, siamo nel versante terapeutico, alchemico, altamente trasformativo della Poesia.

Ester Monachino


Claudio Comini. Nella Tua giustizia mio Dio
Pref. di Mons. Giuseppe Vegezzi
Guido Miano Editore, 2020
mianoposta@gmail.com


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