martedì 22 settembre 2020

GIAN PIERO STEFANONI: " INEDITI"

                                                Gian Piero Stefanoni,

                                                         collaboratore di Lèucade


AUTOBIOGRAFIA DEL CIELO

per Gaston Bachelard

 

Se mi possiedo non cerco simboli,                                                                                               

mi fermo, incauto nella mia miniatura.

 

Mi vedo se lascio, là dove                                                                                                               

nel riflesso- anche adesso- una voce mi prova.

 

Sono io la natura                                                                                                                               

nella forma del suo stupirmi,

ad ogni incontro un ricordo e una nascita.                                                                                          

 

Obbedisce al finito la nuvola.



LA TERRA DALLE RONDINI

 

Sarà questo,

un pianto incessante

di una delle rondini tra le grida garrule del volo,

un fermarsi senza rotazione

e senza risposta

nello spazio non concluso delle madri.

 

Già sai- e vedi

l'ombra sconosciuta del terreno,

la parabola del ricordo

trafitta dal non detto.

 

Ma se dal cielo amare è cadere

(pure) non amare è fallire.

 

 

 

 

3 commenti:

  1. In quest'altra bellissima pagina di Poesia, la prima lirica, dedicata al filoso francese Gaston Bachelard, sostenitore dell'immaginazione e di un lirismo dall'impostazione fantastica e psicologica, vede il nostro Gian Piero Stefanoni identificarsi con il cielo, creando suggestioni di raro impatto estetico ed emotivo.
    I versi possono sembrare ermetici, ma aderisce in pieno alle istanze dell'Artista di Digione. La seconda lirica sembra l'ennesima risposta alle poesie di Edda e di Sandro. Il dialogo continua, rende la Natura e le sue creature al centro della storia della nostra vita. Una rondine perde il miracolo del volo 'nello spazio non concluso delle madri' e la chiusa de "La terra delle rondini" è poesia e incanto in se stessa. Mi complimento con questo Artista originale, ispirato e straordinario. Leggerlo è imparare, crescere, immaginare e credere. Un caro affettuoso saluto.

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    1. Maria cara sei sempre così dolce e troppo buona con me.. Grazie. E grazie sempre al caro Nazario. Ciao, Gian Piero

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  2. Le parole del poeta corrono tra il mondo onirico e l'apparenza dello spazio vitale in cui la coscienza non e' un confine soggettivo ma ombra "sconosciuta del terreno". Due momdi si incontrano tra cielo e terra/ Poesia introspettiva e concettuale. Cordiali saluti.

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