mercoledì 16 settembre 2020

MARIA RIZZI: "COLORE DI DONNA"

   

                             Maria Rizzi,

                      collaboratrice di Lèucade
 

                  COLORE DI DONNA

                   La forza di una nuova rinascita

                             (Santelli Editore)

 

La Silloge di Liliana Manetti, che la stessa Autrice nella prefazione definisce un’Opera Omnia, in quanto rappresenta la Raccolta di Poesie composte e pubblicate

in precedenza e di liriche inedite, colpisce profondamente sin dall’introduzione del

professor Domenico Mazzullo, Psichiatra di grande levatura, che con pudore e umiltà

asserisce di aver sempre dubitato della poesia, di essere convinto “di non comprenderne il linguaggio spesso astruso ed ermetico, di non riuscire a provare le personali emozioni che il poeta vive e sottopone”. Le sue convinzioni vengono travolte dal testo di Liliana, dalla sua purezza, dalla sua ispirazione, dalla capacità di far dono della propria anima. E la stessa Poetessa, che si distingue anche nell’ambito giornalistico e che ama corredare la Silloge con disegni splendidi dell’artista Anna Novak, asserisce nella prefazione che compone liriche con intento catartico, ovvero con la volontà di purificarsi. Il termine ‘catarsi’, in realtà si può leggere in due accezioni: nella religione della Grecia classica rappresentava un rito inteso a mondare l’anima da ogni contaminazione; in psicoanalisi costituisce un processo di liberazione

da situazioni conflittuali, ottenuto facendo riaffiorare alla coscienza dell’individuo gli eventi responsabili rimuovendoli dal subconscio.

Conosco Liliana da anni e sono consapevole della sua anima di raso e della sensibilità

spiccata che la caratterizzano e opterei per una purificazione intesa quasi in senso psicoanalitico. La poesia è il suo modo di risolvere, di ritrovarsi, di rivolgersi agli altri e a se stessa. E non va considerata una scelta intima, ma intimista, visto che le sue liriche sono condivisibili, possono fungere da specchio per le storie di tantissime persone, soprattutto di molte donne. Il titolo e la mia ultima considerazione non devono, però, far pensare a un libro femminista. Liliana scrive al femminile, che è ben altra cosa. Racconta ‘i colori’ che contraddistinguono prevalentemente noi donne, senza accusare gli uomini, anzi chiamandoli a partecipare, a capire insieme gli stati d’animo e  i sentimenti.

La prefazione dell’ottimo e umile Professor Mazzullo termina con una poesia dalla

quale non si può prescindere, in quanto è la migliore forma di ammissione alla Silloge:

“La mia anima

 è come un’arpa

 Amala, rispettala

 e se la suoni

 ti donerà

 una melodia meravigliosa” - tratti da “La mia arpa” ( o la mia anima)

L’arpa è uno strumento così antico che veniva usato nelle civiltà primitive. Possiede 47 corde e sette pedali e viene suonato con le unghie. Quale strumento si addice di più alle vibrazioni di un’anima? Ascoltare la sua musica significa sentire la propria corrente interna rallentare attestandosi sul canale spirituale. Non si tratta di amore, ma ha a che fare con la voglia incontrollabile di oltrepassare i confini ed entrare il più lievemente possibile in contatto con gli altri esseri umani.

Ed è pizzicando l’arpa che la Poetessa ci conduce sui sentieri dei suoi versi:

“ … e improvvisamente

   quel dolore

   si fa vita

   ma non più voglia

   di morie”     - tratti da “Le rocce e il mare”

La Silloge è divisa in Capitoli. Il primo di essi si intitola “Il Limbo” e lascia intuire uno stato di sospensione, di attesa e di desiderio di dedizione alla persona che può cambiare il proprio posto nel mondo. V’è una sorta di ricerca lirica, che culmina nella presa di coscienza che l’amore cercato abita in lei, dove fluisce il sangue, dove nasce il respiro… Quell’amore è la consapevolezza dell’Autrice di essere la fautrice del proprio destino.  

“Profumo di mandorle dolci

l’amore impasta le nostre carni

in una danza tribale senza fine

primordiale gioco di amanti

fragilmente uniti dalla loro profumata passione” - tratti da “Zenzero e cannella”          

Un viaggio quello di Liliana, attraverso le stanze degli anni - abbiamo detto che si tratta di un’Opera omnia -, e attraverso le stagioni del tempo. Il secondo Capitolo, senza titolo, rappresenta, infatti ‘un approdo’, come recita la poesia che dà esso inizio, e come si evince dallo srotolarsi della musica dell’arpa. L’esistenza scorre come un lungo sospiro e segna la consapevolezza di ciò che si diventa, di quanto si possa fiorire nuovi alle esperienze date per scontate in precedenza:

“… perdermi nel

sogno senza nome

che però continua

a illuminarmi

le gote

e il viso

tatuato d’amicizia

trasporta un vento

velato di verde speranza” - tratti da “Amicizia”

Il terzo capitolo si intitola “Rinascita” e la Poesia ne è la grande protagonista. L’Autrice coinvolge tutti nel suo percorso attraverso gli affetti, i sentimenti e nel ‘volo di farfalla’ dell’amore per i versi. Attribuisce al lirismo il potere catartico, di cui si è parlato e la capacità di unirci, di creare “ tanti occhi / tante mani / tante anime gemelle” - tratti da “Mondo di poesia”

Le unghie sottili di Liliana, carezzano l’arpa e narrano gli infiniti sentieri dei versi, le strade che consentono di percorrere, la mappa delle emozioni che sanno enumerare, le libertà che permettono di conquistare.

Tramite la Poesia si crea un legame empatico con gli esseri umani e con le creature della natura; si nasce nuovi ogni giorno.

Lo stile della nostra Autrice è fluido, immediato, privo di artifici semantici e di figure retoriche. Le sue liriche amano i colori forti e trascinano in vertiginose, dolcissime

scoperte. Sono musiche antiche e sempre attuali, forse celtiche, che ci spingono a superare le malinconie e a riappropriarci della nostra essenza.

Maria Rizzi 

3 commenti:

  1. Ringrazio ancora e sempre il nostro superbo Condottiero per il risalto che dà a ogni lettura critica, anche a quelle della sottoscritta, che come afferma un Amico, si possono definire 'letture partecipate'. Un forte abbraccio a lui e a Liliana.

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  2. Bello e prezioso come un merletto il commento di Maria Rizzi alla silloge di Liliana Manetti. Attraverso il suo approfondimento ne svela la levità e la purezza, come di spuma di mare. Conosco Liliana e i suoi colori tenui, la sua sensibilità.
    E i versi che Maria riporta nel suo commento le assomigliano, nella delicatezza e nel "Colore di donna".
    "La mia anima è come un' arpa.Amala, rispettala e se la suoni ti donerà una melodia metavigliosa".
    Complimenti a Maria e all' Autrice e un caro saluto al nostro Nume tutelare che ci fa incontrare su questa Isola!

    Loredana D'Alfonso

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    1. Ti ringrazio con tutta l'anima, Lory, della tua presenza costante e dei caldi apprezzamenti. So che conosci bene anche Liliana, siamo davvero in tanti e vicinissimi anche nella distanza! Ti bacio.

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