giovedì 17 maggio 2012

Tre poesie di Pasquale Balestriere

 

O R F I C A



 

Come da monte a valle

vorticato sasso



giacqui

anima loquente

incarnato soffio

al cospetto del sole.



S’estinse la trasparenza

del ricordo

in questo impasto di fango e di luce

detto terra

folle germinìo d’affetti e di pensieri.



E vivo fui,

o mi parve.



E sono ancora qui

su questo grigio di selci

dove s’aggira e sempre

grida di giochi

la mia infanzia.

Scalpicciano

bimbi di memoria

da qualche parte o in altri mondi persi

quelle selci

sconnesse che con sguardo inerte vanno

oltre ogni storia.



Con cuore gonfio ancora sono qui

nel fiato di questi vicoli, dita

per dolorose corde,

a sentire quieti sensi di cucina…



E datemi dunque il bandolo

della nube arrochita

ch’io ne scomponga i lividi fili

per aggrapparmi al riscoperto azzurro.





P R E L U D I O





Stasera dopo un’estasi di rosso

un inaudito carme scriverò.

Che vuoi che sia l’invidia del taurino

Alceo, d’Archiloco dal giambo acerbo,

di mio fratello Orazio VenosINO

(se penso alla parola mi c’invento

un etimo buffo, e doppio, di vino),

poeti accomunati da uno scudo

in qualche luogo relitto e dal canto

del vino? Scudo e coppa (siedo a poppa

del vascello Poesia) hanno forma

e fine uguali, proteggono il cuore.



Musa della mia cantina, più d’ogni

sole bionda, e greca, di zappa stanco

bramo un rosso sanguigno che ristori

il corpo e che dia voce alle speranze.

Perciò il vino arrotonda nella coppa,

sicché per ebbre papille il lascivo

clamore variegato fin nel cavo

rotoli del cuore. Sopra la schiena

m’ha urlato il sole un’intera giornata

di quest’arso luglio meridionale.

Invano invocano al cielo un po’ d’acqua

queste viti alla morte renitenti.

Ed io esausto colono alla mia

creatura chiederò nuova forza,

e non vincerà la sferza del sole

né temerò la fama dei poeti.



Stasera -non lo sanno anche i compagni

che bevono con me- io scriverò

un canto che andrà fino alle stelle

e senza sforzo dal cielo la mandorla

falcata coglierò poi della luna.



( Venga Anacreonte divo,

beva il vino, sorga vivo.)








L A B U N TU R A N N I




Il nichelino che ancora ci resta

da spendere è moneta da niente che

tu t’ostini a valutare sonante.

Presto, roche lucerne, abdicheremo

al soffio d’aria ch’ora ci appartiene;

che svanirà d’incanto per comporsi

in nuove incarnazioni e sentimenti.

Perciò non ti accanire più a sentirti

radica ruderale, antico ceppo

ubriaco di polloni,

cuore pulsante d’agreste vigore;

e lascia stare ogni sopravvivenza

ché, come sai, troppo spesso la storia

nel suo svagato e vano

andare divinizza immeritevoli

parvenze, semplici giochi di luce.



Ecco, il giorno muore appeso a fantasmi

di colline, oltre crinali avvampati

rotola il sole. E nell’acre sospiro

del tramonto c’inseguono

effigi primordiali di memorie,

ardenti archetipi, muta feroce.



Ora poi che l’ostiario s’è assopito

infilano la porta e al largo sbandano

senza rispetto d’icone sbrigliati

pensieri: seminato

pianto, infruttifero grido di giorni

che

il pio occidente

accoglie.




 
Pasquale Balestriere – Notizie bio-bibliografiche

Pasquale Balestriere è nato a Barano d’Ischia, dove vive, il 4/8/1945.
Docente di lettere in pensione, predilige la scrittura in versi, ma è attratto anche dalla narrativa e dalla saggistica. Ha pubblicato varie raccolte di liriche, sempre ben accolte dalla critica: “E il dolore con noi” (Menna, Avellino, 1979), Effemeridi pitecusane” (Rivista letteraria- Rassegna d’Ischia Ed., 1994), “Prove d’amore e di poesia” (Gabrieli Editore, Roma, 2007), “Del padre, del vino” ( ETS, Pisa, 2009 ), “Quando passaggi di comete (Carta e Penna Editore, Torino, 2010), Il sogno della luce (Edizioni del Calatino, Castel di Judica, CT, 2011).
Vincitore di numerosi premi letterari, collabora in modo piuttosto discontinuo con giornali e riviste.
Attendono revisione e pubblicazione studi su tradizioni, cultura e dialetto dell’isola d’Ischia. È spesso chiamato a parlare di poesia e di letteratura e a far parte di giurie di premi letterari.

Nessun commento:

Posta un commento