Giusy Frisina
Non
vedremo più Luca Ronconi
al Piccolo di Milano
Tutto
se ne va: cosi appare.
Ombre attraversano la notte mentre siamo
In
equilibrio sul filo del tempo. Tu eri
Nelle
mie mani ed io non riuscivo
A
capire che grande privilegio era
questo...
Ma
al Piccolo davano i Sei personaggi
Ed
io ricordavo ancora le puntate
Di
un indescrivibile Orlando - Furioso in televisione.
Solo
anni che ritornano a limpidi fiotti
Nell'immaginazione
...
E
siamo - malgrado tutto-
Inguaribili eterni.
Giusy Frisina
Giusy Frisina è nata in Magna Grecia. Si è laureata in Filosofia all’Università di Messina ed ha successivamente conseguito una specializzazione in Psicologia presso l’Università di Siena. Abita a Firenze e insegna Filosofia al Liceo Classico Galileo. Ha scritto vari articoli e racconti per la rivista online Domani Arcoiris TV diretta da Maurizio Chierici. Diverse sue poesie sono state selezionate e pubblicate su antologie come Poesie del nuovo millennio, Habere Artem e Parole in fuga, a cura di Aletti editore. L’amore per la poesia e la musica di Leonard Cohen hanno dato origine alla raccolta bilingue Il canto del desiderio(Edarc, 2013). Un’altra sua raccolta, già segnalata al Premio Letterario Ibiskos 2012, è stata recentemente pubblicata col titolo di Onde interne (ilmiolibro, 2013). Di prossima uscita la sua ultima silloge dal titolo Dove finisce l'amore, a cura di Teseo editore .
E' MORTO LUCA RONCONI
... Negli
oltre 60 anni di attività artistica, comprese le regie televisive e
quelle operistiche, il sublime teatrante ha ricevuto anche quattro
lauree honoris causa ed è stato premiato, due anni fa, con il Leone
d’Oro alla Carriera. Allora, il presidente della Biennale Paolo
Baratta disse: “In questo caso la parola ‘carriera’ è sminuente; nel
caso di Ronconi dobbiamo parlare di un’intera vita dedicata al teatro, nella
quale teatro e vita sono state una cosa sola. Ronconi ha saputo e sa essere un
maestro per i giovani, cui ha trasmesso la sua sapienza. Se i più “grandi”
riuscissero sempre a far questo, oggi non saremmo a parlare di crisi e i
giovani avrebbero vie migliori di quelle che portano a rapide illusioni. In più
il maestro ha saputo essere un interprete del proprio tempo, senza
mai concedersi al facilmente e immediatamente consumabile, e soprattutto
vivendo nella storia del proprio Paese in piena libertà intellettuale”.
Sul
suo sito, www.lucaronconi.it, compare la sua intera,
fluviale teatrografia, che “come un’anomalia”, affettuosamente, si apre
con un pudico cenno biografico: “Nasce a Susa (Tunisia) dove la madre
Fernanda insegna lettere”. Il finale si ferma alla Lehman Trilogy,
l’acclamatissimo spettacolo che ha debuttato al Piccolo Teatro Grassi il
29 gennaio (imperdibile, e ancora in corso), e che, non a caso, è un’opera
complessa e rizomatica sulle radici, sulle radici tradite, su quell’ “unica
radice che ho e che mi fa male”, come sosteneva una poetessa. Ronconi, per
parte sua, nonostante la malattia, che lo costringeva a lunghe e pesanti
dialisi, non ha mai smesso di lavorare e di pensare al teatro, “questo
mestiere, che ho già definito il più bello del mondo, e anche salvifico per chi
ha bisogno di salvarsi – da chissà che, poi?”.
Da
Il Fatto Quotidiano del 22 febbraio 2015
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