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Ninnj Di Stefano Busà collaboratrice di Lèucade |
D’IMPERTURBABILE BELLEZZA
Lungo le
arterie timide del mondo
scorre la
sofferenza delle madri,
il pallore
che sfugge alla carezza
docile e
affranta dello sguardo.
Le madri
vedono il trepido cuore
nutrirsi
dalle pupille insufflate di pianto,
tremano le
loro ciglia, di antica nostalgia
si consumano,
come di giovinezza
l'antico amore di uno sguardo, e il fuoco
è forza che
ne umetta le stagioni,
il perdono e
la bontà dell'angelo
che splendono
d’imperturbabile bellezza.
Ninnj Di
Stefano Busà
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Davvero coinvolgente la poesia di Ninnj Si Stefano Busà: storie d’Amore e di sofferenze macerate: di madri, di vicende vissute, lontane, di parole che si consumano, ma non muoiono, di nostalgie di cieli, di ombre che cercano stelle, lampi, di angeli anelanti al perdono e all’amore: IMPERITURE BELLEZZE.…Malinconia fiera, quella della poetessa, creativa, sentimento che si fa pensiero, che si fa voce calibrata, misurata. vitale malinconia
RispondiEliminaM.Grazia Ferraris
Grazie, mia gentile amica, detto da te, il giudizio assume il valore di una critica oculata e molto avvertita. Il tuo pensiero è sempre sincero, riflessivo, lucido e quasi severo. Perciò ti ringrazio vivamente dell'attenzione. Un abbraccio grato.
EliminaNinnj Di Stefano Busà
Grazie di cuore, carissima amica, le tue parole mi commuovono, dette da te hanno il significato eloquente di un giudizio critico più che sincero, non c'è mai millanteria nella tua critica: è spontanea, sincera e oculata, quasi severa e senza troppi orpelli. Te ne sono veramente grata. Un abbraccio.
RispondiEliminaNinnj Di Stefano Busà
Il grembo, la grande forza d'ogni madre, biologica e non. Il grembo é in ogni palpito, in ogni vibrazione, in ogni respiro e in ogni afflato di questa magnifica lirica di Ninnj. Le storie si srotolano nel mondo, nel tempo, partendo dal grembo e restando nel grembo. Consapevoli che al grembo più volte torneranno. Il sottofondo delle vicende umane é scolpito nel "pallore che sfugge alla carezza / docile e affranta dello sguardo"; nelle 'ciglia che tremano come di antica nostalgia'; nei momenti comuni a tutte le madri, al loro vivere svuotandosi in dono, in amore. L'autrice insegna, ancora una volta che le liriche che fanno tremare l'anima sono quelle che ci coinvolgono in modo diretto, senza metafore arditi o artifici semantici.
RispondiEliminaLa ringrazio di cuore per tanto Dono!
Maria Rizzi
l
Un incipit quasi epigrammatico scandito armoniosamente da due potenti endecasillabi per dire un'assoluta verità: "Lungo le arterie timide del mondo/scorre la sofferenza delle madri". E solo le madri sanno come siano "timide" (che aggettivo felice, cara Ninnj!) quelle arterie! Perché le madri piangono e si consumano di "antica nostalgia", amano e perdonano sommessamente senza clamori. E sono angeli meravigliosi.
RispondiEliminaGrazie per questa intensa lirica che accresce il mio orgoglio di essere madre.
Complimenti vivissimi.
Lorena Turri
Le Madri sono Presenti. Sono sempre qui, con noi, tutrici provvidenziali e infaticabili, "lungo le arterie timide del mondo", pronte a portare amore laddove amore non c'è, nello squallore agghiacciante del mondo. La loro grandezza sta qui, in questo insegnamento, in questo sacrificio costante, incurante dell'aridità e dell'indifferenza seminate a piene mani nel mondo. Questa poesia della Busà dice tutto questo, ed altro, con levità sorprendente, ferendo il cuore indurito dell'uomo, maestro d'assenza (dimentico purtroppo della grandezza dell'Assenza), e ricordando alle donne che per essere Madri non basta essere donne.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Mi avete fatto piangere, carissimi, e vi devo questa emozione intensa, penetrante e sincera di un moto del cuore così sorprendente e limpido. Si scrive per noi stessi, ma quando la ns. poesia riesce a scalfire la scorza dura del mondo (per lo meno di quelli che hanno un sentimento), è davvero un bagno di energia positiva, in questo periodo terribile di rischio e pericolo per l'uomo. Vi sono grata, infinitamente grata di darmi questa gioia, sono cosi scarse e asfittiche le gioie di questi tempi. Grazie, grazie di cuore a tutti. Un abbraccio.
EliminaNinnj Di Stefano Busà
Un sentito plauso all'autrice per questa Poesia sulle “provvidenziali e infaticabili tutrici”, così definite dal Campegiani, “il perdono e la bontà dell'angelo che splendono d’imperturbabile bellezza” recita il verso di chiusura di Ninnj Di Stefano Busà, che ha saputo delineare con amore quel “pallore che sfugge alla carezza”. Basterebbe, da solo, questo verso per significare l'alto livello raggiunto con questa composizione! Con un linguaggio pensato, profondo, umanissimo.
EliminaD’imperturbabile bellezza mi ha riportato alla mente tante cose, intime e non, come la confidenza di Borges, uno che considerava il padre figura centrale, al quale doveva “tutto”, (l'esortazione alla lettura, la biblioteca, ecc.), quando diceva di sua madre:“Ogni notte, quando faccio ritorno a casa, sono sinceramente sorpreso del fatto che lei non sia nella sua stanza. Al risveglio, a volte mi distraggo e mi dico: ‘Ora vado a raccontarle questo sogno’. Poi mi ricordo che morì cinque anni fa. Il mio primo desiderio, tra il sogno e la vigilia, è raccontare ciò che ho sognato a mia madre e ciò accade tutte le mattine, poiché sogno sempre e sempre ci raccontavamo i nostri sogni.”
E si fa avanti il mio personale ricordo, la poesia che ho scritto per mia madre dal titolo:
“Tutto s’attenua sotto un cielo di neve.”
che si conclude con:
“Attaccato alla vita non più di un fiocco
di neve, ricordo la possente, lieve
carezza di mia madre.”
Ubaldo de Robertis
Una poesia stupenda, per tutte le potenze letterarie, semantiche, metaforiche di cui di compone. L'autrice sembra essere giunta a livelli di altissima poesia, la sua vigilia di avvento seduce e commuove, ha ripercussioni sui desideri, sulle suggestioni, sulle emozioni del lettore che ne riceve una profondissima emozione. Sono davvero grato a questa poetessa per le varianti musicali che sa imporre con una disciplina quasi millimetrica e possente alle sue composizioni liriche. La migliore per me, liricamente parlando, poesia che vi possa essere in circolazione in questo momento storico, esecrabile, lontanissimo dal pensiero poetico e perso in un mondo di delusioni, di sollecitazioni e contaminazioni "altre". Si deve molto a questa poetessa che sa, a piene mani, donare versi così belli, sensibilizzando l'anima ad accogliere la Bellezza della "parola" come un dono aggiuntivo alla superficialità e indifferenza della vita.
RispondiEliminaErmanno Prandini (giornalista)