La silloge
inedita Malacarne¹ di Patrizia
Stefanelli al
CONVEGNO INTERNAZIONALE
"L'ITALIANISTICA NEL TERZO MILLENNIO: LE NUOVE SFIDE NELLE RICERCHE
LINGUISTICHE, LETTERARIE E CULTURALI" 60 ANNI DI STUDI ITALIANI
ALL’UNIVERSITÀ "SS. CIRILLO E METODIO" DI SKOPJE. 27-28 settembre
2019.
Studio psico-critico a cura di Ada Boubara Professoressa
Associata Università Aristotele di Salonicco.
Alcune righe tratte dalla relazione di 26 pagine della Prof.ssa
Boubara (al momento non è possibile divulgare oltre poiché gli atti sono in
fase di trascrizione):
" (...) L’obiettivo del presente testo
consiste nell’esaminare e presentare la voce poetica di Stefanelli così come
emerge attraverso i suoi versi tramite l’analisi delle immagini e dei simboli
individuati nelle sue poesie tratte dalla silloge Malacarne.
Così cercheremo di entrare nello spazio privilegiato del suo pensiero profondo, del suo io poetico e per arrivare a tale risultato seguiremo prevalentemente gli strumenti metodologici del pensiero bachelardiano che risulta particolarmente fertile se applicato ad un testo disciplinato dal lirismo (Σαμαρά [Samara] 1987:99) e funziona come chiave di decodificazione della voce poetica della scrittrice.
.........................................................................................
Seguendo allora questo filo di analisi per entrare e scoprire l’universo poetico di Patrizia Stefanelli, saranno esaminate le poesie Malacarne, Dal collegio il mare, Il viaggio di una donna, Nosce te ipsum, Alterata visione d’interno intorno al nulla, È già novembre, Allegoria in controluce( mattino a Celle Ligure), La conta, Noi, viandanti del “come”.
Dall’analisi delle immagini dei versi esaminati si nota che l’immaginazione poetica di Stefanelli sembra muoversi verso una visione in cui sono presenti lo spazio della dimora, l’intimità della casa e della madre, la dialettica di chiuso-aperto. Un’immaginazione che si nutre anche dell’elemento dell’acqua e la voce della poetessa diventa mare aperto, diventa «l’acqua vivace, l’acqua che si rigenera, [...] l’acqua che è un organo del mondo, [...]che riluce» (Bachelard 2006:18). Entro tali elementi accade la metamoforfosi ontologica."
Così cercheremo di entrare nello spazio privilegiato del suo pensiero profondo, del suo io poetico e per arrivare a tale risultato seguiremo prevalentemente gli strumenti metodologici del pensiero bachelardiano che risulta particolarmente fertile se applicato ad un testo disciplinato dal lirismo (Σαμαρά [Samara] 1987:99) e funziona come chiave di decodificazione della voce poetica della scrittrice.
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Seguendo allora questo filo di analisi per entrare e scoprire l’universo poetico di Patrizia Stefanelli, saranno esaminate le poesie Malacarne, Dal collegio il mare, Il viaggio di una donna, Nosce te ipsum, Alterata visione d’interno intorno al nulla, È già novembre, Allegoria in controluce( mattino a Celle Ligure), La conta, Noi, viandanti del “come”.
Dall’analisi delle immagini dei versi esaminati si nota che l’immaginazione poetica di Stefanelli sembra muoversi verso una visione in cui sono presenti lo spazio della dimora, l’intimità della casa e della madre, la dialettica di chiuso-aperto. Un’immaginazione che si nutre anche dell’elemento dell’acqua e la voce della poetessa diventa mare aperto, diventa «l’acqua vivace, l’acqua che si rigenera, [...] l’acqua che è un organo del mondo, [...]che riluce» (Bachelard 2006:18). Entro tali elementi accade la metamoforfosi ontologica."
(...) "La voce stefanelliana ci indica che
ha trovato il modo per arrivare alla catarsi; è la via acquatica del mare
aperto, del mare illimitato che porta la sua rigenerazione, la sua
purificazione mentale e vitale dai pesi del passato e contemporaneamente
funziona da risposta massima alla domanda esistenziale del “come” deve essere
affrontata la vita da lei ma anche da tutti noi viandanti di questo cosmo
effimero.
Concludendo, possiamo dire che lo studio delle immagini delle poesie prese in considerazione è particolarmente fertile e fruttuoso per capire la sua voce poetica e rivela un legame particolarmente intenso tra la sua autobiografia e i suoi versi. Una poetica che rispecchia l’io personale di Patrizia Stefanelli il quale può funzionare anche da guida per illuminare il nostro percorso, fare da sfondo per capire la nostra realtà e per questo la poetessa ci offre lo strumento migliore; ci apre la strada a domandarsi intorno alla nostra vita e al come deve essere la nostra impostazione nei confronti di essa."
Concludendo, possiamo dire che lo studio delle immagini delle poesie prese in considerazione è particolarmente fertile e fruttuoso per capire la sua voce poetica e rivela un legame particolarmente intenso tra la sua autobiografia e i suoi versi. Una poetica che rispecchia l’io personale di Patrizia Stefanelli il quale può funzionare anche da guida per illuminare il nostro percorso, fare da sfondo per capire la nostra realtà e per questo la poetessa ci offre lo strumento migliore; ci apre la strada a domandarsi intorno alla nostra vita e al come deve essere la nostra impostazione nei confronti di essa."
[1] La silloge Malacarne
(già vincitrice di pubblicazione per un primo premio per l’inedito), ha ricevuto
la prefazione del Prof. Orazio Antonio Bologna, latinista, membro dell’Academia
Latinitati Fovendae e della Pontificia Academia Latina, vicedirettore
scientifico della rivista Collectanea Philologica, organo ufficiale della
facoltà di filologia classica presso l’Università di Lódz.
[1] Breve bio-bibliografia
presentata dalla poetesssa stessa per i bisogni del presente testo.
Corrispondenza personale elettronica, 29 luglio 2019.
Patrizia Stefanelli è nata nel 1960
a Formia (LT); dopo il diploma universitario in scienze infermieristiche si
laurea, col massimo dei voti, lode e bacio accademico, in DAMS - regia teatrale
e organizzazione di eventi presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Roma Tre con il Prof. Raimondo Guarino. Tesi svolta: Storia del teatro e feste popolari nel Sud
Pontino. È direttrice artistica del XXII Premio Nazionale Mimesis di poesia e presidente del III Premio Internazionale Modernità in metrica. Sue poesie,
recensioni e prefazioni sono presenti in riviste e blog di settore tra cui: Alla volta di Leucade (di cui è
collaboratrice), curato dal Prof. Nazario Pardini (ordinario di Lingua e
Letteratura Italiana in pensione, maestro e mentore,
poeta, saggista e critico letterario), Mimesis
Magazine e altri. Per il teatro,
ha scritto, diretto, interpretato e rappresentato le commedie: "Non scherzare con il morto” (migliore regia e sceneggiatura al
festival FITA); "Tre tazze e
una zuppiera"; "Qui
si sana?" (Premio FITA migliore regia e attrice caratterista); "Cantando il tempo che fu"
(tradizioni e canti popolari del Sud Pontino); "Il mistero di Don Giovanni" (da Il profumo
di mia moglie di Leo Lenz), Premio FITA
2012. Ha curato l’adattamento e la regia dei testi: "La leggenda della
montagna" e “Fra Diavolo”, di Nicola Maggiarra; performances di poesia di
strada nel 2019.
Ha pubblicato per i tipi di Rupe Mutevole: Guardami - febbraio 2014 con prefazione del Prof. Nazario Pardini, presentato da: Abner Rossi e
Claudio Fiorentini; Rosanero - febbraio
2015 (Primo
premio assoluto per libro edito Rosanero
al Certamen Apollinare Poeticum
Università Pontificia Salesiana in Roma), sempre con la
prefazione del Prof. Nazario
Pardini, presentato da: Ninnj Di
Stefano Busà e Andrea Pinketts a Milano e da Carmelo Consoli presso la storica
"Camerata Fiorentina dei Poeti". È
responsabile e direttrice della collana Mimesis
per Armando Caramanica Editore. È membro di importanti giurie letterarie ed è
presente in antologie di critica letteraria tra cui i preziosi volumi (III e
IV) Lettura di testi di autori contemporanei
di N. Pardini. Tra i
poeti ospiti del Festival delle due rive - Marocco 2017 e tra i 15 poeti dialettali italiani del Festival Internazionale Salerno Letteratura 2019 diretto da Francesco Durante e a cura
Gian Mario Villalta.
RICEVO E PUBBLICO
RispondiEliminaGrazie, carissimo, sei sempre molto gentile. Davvero un'impresa immeritata quanto inaspettata. Ho letto le tue recensioni per Carmen Moscariello e per Giovanni Scribano, molto belle e noto il nostro comune sentire.
Ti mando il mio ringraziamento da pubblicare. Non mi piace quando pubblichi recensioni e neppure ringraziano.
Grazie, Nazario carissimo per questa tua pubblicazione che rende omaggio alla Prof. Boubara per la sua impresa che mi onora non poco. E' un omaggio anche a te, per l'affetto e la stima che sempre mi dimostri.Ti sono grata oltre ogni immaginazione per i complimenti che mi scrivi. Sono felice anche per il commento che hai postato sotto i tuoi auguri di Natale; lieta che tu abbia gradito la mia lettura del tuo libro "I dintorni della solitudine". Sei tu a donare emozioni con la tua poetica capace di farmi sentire quello che chiamo "il deserto del sublime" . Per me il massimo stato d'animo, quando leggo buona poesia. Ad astra!
Patrizia Stefanelli