L’infinita cicatrice
Il
poeta è un fingitore.
Finge
così completamente
che
arriva a fingere che è dolore
il
dolore che davvero sente
Ferdinando
Pessoa
Stasera la luna era
piena
la strada tra i
campi respirava chiara di seta
l’altalena cantava cullata
da una brezza leggera
meraviglia! una
farfalla è apparsa
volteggiava sulla
mia testa
ha risuonato una
risata . Ecco la profezia!
il ritrarsi del
drago nella caverna rivisitata dal sogno
*
Urla ancora la
ferita scarnificata
riaffiora della lingua
il veleno
l’orrore del vuoto
nel baratro
mellifluo annega di nuovo
per decifrare il
significato di quel dolore oscuro
intasato
la muta del serpente intenerisce i gatti in amore /
la notte
*
Ho smesso di
combattere
scrostare scavare
solo carezze
e comprensione
ho sciolto le bende/
per curare finalmente
senza vergogna
della sofferenza
lascio scoperta la
ferita
all’aria al sole
alla vita
*
Dettagli e
gesti intrisi di bellezza
come stringersi al
collo
il nodo di una
sciarpa
perché ormai sento
che dentro
si è allentato qualcosa
una radura / un
respiro più lasco
un sorriso fresco al mattino
e la sera è
leggera la testa sul cuscino
affronto una cosa al
giorno e sto
dorme il drago nella
culla
senza dimenticanza
si nega alla luce
respira nel buio
*
Osservo lentamente
il drago che dorme
docile sembra alla
mia tenerezza
comprendo ora il
dolore che eterno l’assale
sorge nuova cura
mentre accarezzo
la sua criniera
smarrita
l’abitudine alla ferita
*
Sterile è la
sorgente
più non s’abbevera
il drago
e sempre più debole
diventa
Non è la lama che
l’ucciderà
ma la pazienza
Quando piove si
rinforza
a goccia a goccia
Verrà l’estate
e la sua mancanza
*
Intensa è l’emozione
dinanzi alle
prove da superare
il brivido del
rischio stimola le corde
una discesa a forte velocità / nuova meta
dorme il drago
rintanato nel bozzolo
rinascerà libellula a giugno
Nadia Chiaverini
ringrazio il generoso prof. Nazario Pardini di avere ospitato alcune poesie della silloge L'infinita cicatrice , che ha ricevuto un premio della giuria al concorso I COLORI DELL'ANIMA di SAVONA .
RispondiEliminaQuesta silloge rappresenta un dialogo col mio drago interiore, metafora del dolore del mondo, attraverso tre momenti :il riconoscimento della ferita , la lotta col drago, la cura .
L’INFINITA CICATRICE è per me un passo ulteriore nella ricerca , attraverso la parola , della cura dell’anima.
Con l'augurio che il prossimo anno che sta per iniziare possa essere un compagno e amico per la nostra anima, che ci accompagni in un futuro che si prospetta complicato , ma proprio per questo anche stimolante nell’affrontare la pluralità delle problematiche in cui ci dibattiamo, sia sociali che culturali: l’importanza di perseguire una parola “onesta”, scevra di volgarità e mistificazione, che si ispiri alla solidarietà e all’accoglienza , come nuova ricchezza e comprensione tra le persone .