PAROLE IN SEQUENZA
IL FIUME DELLE PAROLE
Esonda esonda il fiume delle
parole
sbattendo contro argini
sistemici
ormai friabile humus urticante
in rancori livori diritti
ribattuti
a più voci disgreganti
l’armonia del vivere
ora che il dovere-rispetto è azzerato
da gramigna diserbante il vero
verde
che solo germina speranza.
Nel frenetico fermento
virale sociale mentale
inquinante
devastante gli archetipi primi
si è spenta ormai l’etica
stella
l’intimo messaggio acceso
dentro
nell’ora che continua ci muore
nell’affanno di un respiro
stremato
nel sacrificio sofferto di
figure accanto.
Oltre l’empietà assemblata
intorno
nel silenzio meditante della
rosa di natale
s’attende una stella chiomata
d’oro
sorta in cieli lontani lontani
che ci segni il sentiero insieme
ai Re Magi.
URGONO PAROLE VERE
Datemi
parole vere
quelle
raccolte dal vento in scrigni di memorie
quelle
che brillano come stelle a conforto della notte
datemi
parole vere
a
chiarire l’ora il dopo del cammino insicuro
nella
fanghiglia di un confuso blaterare
vere
se c’è ancora un’ancora di verità
se
ancora il cuore ne è il divino grembo
se
l’alveare di idee ancora è guidato dall’etica stella
datemi
parole vere
negli
scranni della polis
custodi
del sacro costume
nelle
officine dei vetrini-segreto virale
nell’agorà
del confronto
nell’amicale
incontro
vere
vere
vere ché il mondo non ci crolli
addosso con il suo mistero
come una Pompei soffocata da polvere
di lapilli parole spente di umana verità.
Urgono
parole vere ché non muoia
quella
scintilla celata in noi
che si
fa canto interiore dilatato
fino
alle celesti sfere d’Amore
motori
dei nostri passi Sempre
10 gennaio 2021
Un breve, esaustivo Cantico sulle Parole quello della cara Maria Luisa, delle parole che premono, urgono come fatti e divengono quindi 'giganti' per dirla con Seneca. L'Autrice vuol porre un argine al torrente di inutili disgreganti espressioni, che creano fossati, non ponti e impediscono al vivere di riacquistare dignità. La Poetessa, si erge fiera come esempio, come maestra e invoca 'una stella chiomata d’oro /sorta in cieli lontani lontani /che ci segni il sentiero insieme ai Re Magi". La sua soave cifra stilistica le permette di esprimere la rabbia con voce d'angelo, di invocare la premura di ricevere parole nuove in nome di un mondo che rischia 'di crollarci addosso addosso con il suo mistero /come una Pompei soffocata da polvere'. Calata nel triste tempo che siamo chiamati a fronteggiare Maria Luisa si sente parte del creato, non ha paura di rompere gli stampi, di scrivere con il sangue, con il dolore della donna che teme possa spegnersi 'la scintilla celata in noi'... Inevitabilmente termina in levare la sua seconda lirica, lascia spazio alla speranza e dona alle parole il potere di traghettarci verso un sogno di pace. La ammiro sempre di più e sono fiera di esserle Amica. Un forte caldo grato abbraccio a lei e al nostro infaticabile Condottiero.
RispondiEliminaMaria, sei indicibile! Sai sempre trovare la giusta espressione per esprimere l'anima altrui e per nobilitare la scrittura che può essere oggi, come tu affermi, un modo per traghettare verso la speranza, la pace anche interiore. E ci sentiamo insieme io, te e tante altre anime che il Condottiero conduce nel cammino verso la bellezza, ci sentiamo delle privilegiate perché questa della poesia diviene un'isola ove meditare le cose del mondo, rifiutarle, ricostruirle, ristrutturarle in un comune progetto di rinascita.
RispondiEliminaTi abbraccio sempre con grande affetto, mia preziosa amica.
Maria Luisa