martedì 19 aprile 2016

PASQUALE BALESTRIERE: "AL MORSO DELLE DITA"


Pasquale Balestriere, collaboratore di Lèucade 



DAL TESTO


AL MORSO DELLE DITA

E’ già quasi l’inverno e non ancora
abbiamo disfiorato
l’origano raccolto nell’estate
per crinali di luce,











messo a seccare a lungo dentro rozzi
cartocci. Ma tu al sole
della stanza l’hai posto perché dopo
l’umido delle acquate
ridiventato asciutto offra i suoi fiori
al morso delle dita.
Sgretolerà gli aromi alla cucina.
Ed è così che addosso
ci restano dell’anno e della vita
i tempi ed i sentori.
Fin quando audaci durano gli amori (dal testo pg. 10).


Pasquale Balestriere 

3 commenti:

  1. Naturalezza dei versi, lievità del tocco, e nozione precisa dell'ambiente e dei gesti da compiere a cominciare dall'essiccamento nei rozzi cartocci dell'origano raccolto nell'estate. Gesti da condividere con la persona amata che questa volta ha posto l'erba aromatica dal profumo intenso e stimolante “ al sole della stanza/ perché dopo l’umido delle acquate ridiventato asciutto offra i suoi fiori al morso delle dita.”
    Com'è è lontana questa bella poesia da quelle reclamizzate oggi che presentano freddi sviluppi! Qui i versi finali sono ardenti “fin quando audaci durano gli amori” e di grande respiro nel tempo e nello spazio, non più quello intimo ma limitato della stanza, uno spazio vasto romanticamente inteso.
    Pasquale Balestriere ha lasciato libero corso all'osservazione all'immaginazione e al sentimento e ha saputo trasmettere tutto ciò magicamente. Così anche a me, addosso, resta “dell’anno e della vita i tempi ed i sentori” a partire dall'aroma dell'origano che lui ha amorosamente raccolto presso la magnifica terra di Ischia.
    Ubaldo de Robertis

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  2. Questa è una poesia di gesti, di piccole attenzioni che nascono dalla terra e riempiono la vita. La raccolta e l’essiccamento dell’origano, per poi sgretolarlo per la cucina, costituiscono il legame armonico con la natura, fatto di rituali e di procedure tramandate. Qui il poeta riesce con maestria a traslare in versi quelli che sono le azioni della sapienza, con una semplicità e leggerezza impareggiabile. Profumi che si sprigionano, ed essenze che penetrano nell’anima e rimangono addosso per sempre, li percepiamo viaggiando verso quelle memorie custodite in profondità nel nostro essere. Attraverso la prima parte della poesia m’immergo nella mia vita. Fin da bambino ho raccolto l’origano fiorito al sole, e anche adesso nelle vacanze estive eseguo questo rito ancestrale, lo essicco e lo sgretolo nell’ultimo giorno, portandomi addosso un frammento della mia terra.
    Negli ultimi quattro versi vive la forza del pensiero poetico, costruendo il parallelismo tra l’aroma, e tutto quello che viviamo e ci rimane addosso come una seconda pelle. L’ultimo verso è un eccellente ricamo, un verso preziosissimo in cui si manifesta il virtuosismo del poeta Balestriere.
    Francesco

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  3. Grazie di cuore a Ubaldo de Robertis e a Francesco Casuscelli per l'attenta e partecipata lettura.
    Pasquale Balestriere

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