lunedì 26 aprile 2021

RITA FULVIA FAZIO LEGGE: "ALLA VOTA DI LEUCADE" DI NAZARIO PARDINI

Finalmente ho terminato di assaporare le liriche contenute in Alla volta di Lèucade. Nel mentre mi interfaccio, limpidamente, nell'obiettivazione degli stati d'animo nel concento del suo spirito di vita, attraverso le seguenti perle.

Commoventi i Canti liguri (ancor di più per me che  della Regione sono nativa) da Alla Liguria di Montale....a A Vernazza. È lampante come, Ora settembre dichiari l'amore per il mese. Le molteplici emozioni ch'esso suggerisce, legano la coscienza del proprio essere alla narrazione curiosa del bimbo cresciuto e arricchito del suo stesso esistere: 

"... è il mio settembre /

un signore maturo che racconta /

le sue storie a un bambino incuriosito /

fiorendole con animo arricchito / 

degli stessi colori."

E l'amore per settembre leva in alto le note melodiose di grandi autori: è la cultura presente all'autore e imprescindibile alla gioia di vivere: 

"Amo settembre 

/ perché mi fa vibrare con le note /

che trovo solamente in melodie /

di grandi autori."

Ed è inoltre memoria delle personali sensazioni, emozioni, percezioni esperienziali maturate nel gioco della vita. Nel viandare interiore commovente, significativi, percettivi e vitali sono anche i ricordi spersi: 

"E poi perché il sentore /

della mia terra sembra, nel settembre, /

molto vicino ad una ricordo sperso."

Ma, sostanzialmente, il poeta Nazario Pardini tiene in mano il filo della matassa "vitae" con la sola ricchezza di un'anima che vive al di sopra delle povere storie del giorno nella ricchezza di immagini feconde.

Per rivivere in un sentire lieve e così amato, il superbo dono della vita in ogni fatto lieto o meno lieto ma scampato. Sì, 

Fuga da settembre lo esplica pacatamente: "...ma solo la ricchezza di immagini feconde rivissute da un'anima al di sopra delle povere storie del giorno. E ti rivissi, vita, con un sentire lieve e tanto amato che in ogni fatto lieto o meno lieto, ma scampato, vidi un superbo dono." 

E mi piace accennare, metaforicamente, che il 'ti rivissi vita' nella produzione letteraria del Pardini è dono suggestivo e lettura penetrante dell'umana avventura intessuta nell'amor vitae.

La stessa mia armonia del sentire, d'intenti e ideologia.

A seguire i Canti arcaici dell'ultima sezione, seducenti testimonianze storiche di poeti greci, è lascito d'impareggiabile intellettualità professionale nonchè stilistico-letteraria del poeta Nazario Pardini.

Grazie di questa lettura vissuta in chiave ampia, lussureggiante e azzurra.


Fulvia

 

P.s.: in allegato un biglietto augurale che mi aveva ispirato la poesia: La buonanotte.

 

 

 

 

 

 

 

Inviato da smartph

 

4 commenti:

  1. Grazie, Nazario, Ho avuto l'opportunità di affondare lo sguardo in questa splendida lettura poetica. Vi ho colto la sua anima, il suo afflato lirico vitale, la sua arte.
    Con naturalezza e semplicità mi avvicino al suo intimo dettato nella convinzione di non sbagliare: ma ricordando "qualcuno" che diceva: 'se sbaglio mi corrigerete', Lei lo faccia senz'altro.
    Un saluto caro a tutta l'Isola.
    Rita Fulvia Fazio

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  2. Rita mia, hai letto a fil di cuore la magnifica Opera del nostro Maestro che ci riporta alle origini del blog che tanto amiamo e sul quale ci ritroviamo per incontrarci, arricchirci e sentirci liberi. Scrivi: 'E mi piace accennare, metaforicamente, che il 'ti rivissi vita' nella produzione letteraria del Pardini è dono suggestivo e lettura penetrante dell'umana avventura intessuta nell'amor vitae.' e centri, a mio avviso, il senso esatto dell'incipit della dedica che si legge ovunque, che rappresenta il vessillo di Leucade. Se l'esegeta che prediligo: niente citazioni, solo slanci creativi e autentiche ispirazioni. Ringrazio te e in nostro Nume Tutelare per questo gioiello, e vi abbraccio forte forte!

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  3. Grata del riscontro, Maria. Ed è proprio vero: sono originale. Commossa della tua acutezza e lealtà, ti abbraccio con simpatia. Un caro saluto a tutti i frequentatori di Lèucade. Fulvia

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  4. Ho un pò di tempo e leggo per spalancare gli occhi alla bellezza, che non mi lascia, se in mano ho un suo testo poetico, Nazario: Alla volta di Lèucade, in questo caso.

    E le parole: "Il profumo dell'erba rigonfiato /

    dai raggi inumiditi dalla nebbia /

    di fine estate mi colora l'area /

    dei profili stilizzati dentro l'anima /

    dagli anni. Colori che mi macchiano."
    rendono bellezza.
    Grazie all'autore, al senso panico col quale obiettiva lo stato d'animo orchestrato dal linguaggio raffinato. Un caro saluto a voi tutti dell'isola.
    Fulvia

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