giovedì 9 giugno 2022

GIANNICOLA CECCAROSSI: "IL TEMPO E' SOLO UNA PAROLA"


 


IL TEMPO E’ SOLO UNA PAROLA

 

E’ partendo dalla poesia incipitaria che si penetra fin da subito nell’arte ontologicamente profonda di Giannicola. Se poi si considera  l’esergo di settima pagina  ancora di più l’animo si apre alla versificazione fluente e euritmica che fa di questa silloge un valore aggiunto: “In questo attimo capirò/ La mano di mia madre mi condurrà/ dove il tempo è solo una parola”. Una poesia zeppa di sentimento e di riflessione dove il poeta trova tutti gli spigoli di un animo volto a leggere il mondo, la realtà, la natura, e ogni parte di sé per tradurlo in immagini chiare e lampanti Ibi omnia sunt: l’amore, la memoria, il tempus fugit, l’onirico, e ogni altro aspetto che fa di Ceccarossi un poeta schietto e leale, forte e robusto per una versificazione che coi suoi marchingegni compositivi realizza: suoni e immagini concrete e palpabili: “La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto, mai nessuno s’è smarrito./ Tutto è verità e paesaggio”. Sì paesaggio e l’autore fa del paesaggio il nocciolo dei suoi lemmi, è con quello che il poeta parla e si esprime, reifica se stesso, il suo mondo, i suoi affetti  con immediata e visiva concretezza. C’è in questi versi un grande bisogno di amore e di affetto: “…Abbracciami/Non mi lasciare”. Il timore della solitudine si impadronisce del poeta che va in continua ricerca di compagnia per non restare solo. E la natura si fa compagna fedele di Giannicola: “… E quando sarà/ il vostro momento/vi aspetterò / con le pupille/dell’arcobaleno”. Tutto è in movimento, niente è statico e anche la morte è vissuta come attimo passeggero: “ … Ricorderò/ quell’unico bacio/quasi in presenza/ della morte”. I versi si fanno scattanti, monosillabici, brevi, corti, apodittici per rivestire i sentimenti ed arrivare con scioltezza ai brividi del lettore; chi legge si fa partecipe anima e corpo di un dire schietto e penetrante. Fino alla serenità finale, meta a cui il poeta giunge dopo un travaglio lungo un’intera silloge, in cui meditazione, pensiero e slanci emotivi si susseguono con grande maestria creativa. Silloge complessa, articolata, plurale dove ogni momento della vita viene reificato in arte, con grande semplicità e effusione emotiva.

Nazario Pardini          

 

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