Carissime amiche e carissimi amici,
riprendiamo un nuovo anno di lavoro con
tanta fiducia e tanto coraggio, sì, perché ce ne vuole di coraggio per
rilanciare i progetti veramente vitali e positivi nel clima generale che si va
addensando.
“Si va facendo la frattura fonda”,
cantava Ungaretti nelle sue “Apocalissi” del 1961.
E oggi questa divaricazione abissale,
questo abisso di oscurità significa concretamente:
progressiva e rapida riduzione delle
menti umane a nebbia fitta di sentimenti confusi;
paralisi sostanziale di ogni spirito
creativo;
asservimento fisico delle persone e dei
popoli al regime schiavistico globalizzato.
Non posso e non voglio entrare nel
merito.
Chi ancora capisce qualcosa, queste cose
le sa.
Gli altri, chi cioè non ha più orecchie
per intendere, perché se le è otturate da tempo, per ora lasciamoli stare.
Due soli dati credo siano sufficienti
per capire di cosa parliamo:
un ragazzo negli USA arrivato ai
18 anni ha già visto in TV 40.000 omicidi di ogni genere, ha cioè già
assimilato una buona dose di sostanze per uscire mentalmente dalla sfera
dell’umano;
ogni anno si spende circa un trilione di
dollari per spingerci a consumare le cose più inutili e più dannose: più di 80
dollari per ogni essere umano sul pianeta, circa sei volte in più rispetto agli
investimenti annuali necessari per garantire cibo, assistenza sanitaria, acqua
e istruzione all’umanità intera.
Non è questa una forma di terrorismo
planetario e di guerra permanente contro l’uomo?
Di fronte a questo mondo
tecno-finanziario fuori di ogni controllo e di ogni logica, in cui, come
sostiene da anni il politologo David Korten, nessuna persona sana di mente
vorrebbe vivere, abbiamo una classe politica quasi del tutto asservita e
compiacente, e un ceto intellettuale quasi del tutto incapace di critica
fondata ed efficace, o addirittura direttamente venduto ai gruppi che pilotano
la nostra devastazione.
Lo spirito profetico poi, lo spirito
dolcissimo e tremendo che sa ancora vedere ciò che accade e denunciarlo, e in
particolare quello che dovrebbe abitare ogni cristiano (!), scarseggia non meno
dell’ossigeno nelle nostre città asfissiate.
Le poche voci rimaste a gridare e a
cantare con voci sgangherate nel deserto, vivono come sempre ai margini,
derisi, odiati e temuti al contempo, e si consolano ricordando tra loro le
parole di Geremia:
“Sono diventato oggetto di scherno ogni
giorno;
ognuno si fa beffe di me:
quando parlo, devo gridare,
devo proclamare: “Violenza!
Oppressione!”
Così la parola del Signore è diventata
per me
motivo di obbrobrio e di scherno ogni
giorno”. (Ger 20,7-8)
Al mondo infatti non è mai piaciuto chi
non allisci la sua vanità criminale, piace invece molto la spiritualità
cosmetica e indolore, l’erudizione accademica, la religione da copertina
patinata o quella “liberal” e politicamente corretta, la disperazione delle
terrazze romane con la loro “grande bellezza” cimiteriale, e una denuncia ben
calibrata che non ferisca né disturbi troppo la sensibilità dei suoi
suscettibilissimi serial killers.
E’ in questo clima, fratelli, che deve e
può alimentarsi la nostra speranza, quella vera.
Ed è sempre stato così, nell’Occidente
cristiano: la nostra forza, quella che anche minimamente ha migliorato la vita
su questa terra, è scaturita sempre dal contrasto furioso contro un mondo
pregno di ingiustizia omicida, la nostra potenza rivoluzionaria si è sempre
alimentata alla visione messianica di un trionfo che viene fuori proprio
dall’oscurarsi sempre più fitto delle tenebre della storia, dalla
sanguinosa consumazione dei suoi tempi.
E’in realtà proprio l’affievolirsi di questa
consapevolezza apocalittico-messianica che ci paralizza nell’impotenza.
Il Messia Gesù descrive però così i
tempi immediatamente precedenti al suo trionfo: “Vi saranno segni nel sole,
nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il
fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per
l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra” (Lc 21,25).
Sentite mai da qualche parte parole del
genere? Un tono simile?
Tutti si affretterebbero ad accusare il
povero Cristo di essere un profeta di sventure.
Proviamo per una volta a chiederci
perché voci così, e cioè voci propriamente messianiche, non si sentano quasi
più, mentre quasi tutti continuano a dirsi “cristiani”…
Gesù invece sostiene con chiarezza e durezza
che il tempo apocalittico, questo nostro tempo, è uno sconvolgimento
complessivo sia a livello naturale che a livello storico: il clima, la
politica, e la psiche del mondo intero vengono sconvolti insieme.
Questo, proprio questo sconvolgimento
complessivo è però il tempo più propizio.
Continua infatti Gesù: “Quando
cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la
vostra liberazione è vicina” (Lc 21,28).
Amen. Amen. Sia così.
Vieni, Signore, a liberare la terra da
questa tirannia della menzogna.
Vieni a giudicare i vivi e i morti.
Vieni a fare giustizia.
Ne abbiamo una fame da morire.
E abbi pietà di noi.
Nella luce di questa speranza, fratelli,
riprendiamo il nostro cammino, senza euforie di superficie, nella sobrietà di
una gioia molto sottile, da riconquistare in ogni momento, da implorare nel
fracasso assordante del mondo, fissi all’unica promessa che ancora resiste:
“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno, e, mentendo, diranno
ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate,
perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato
i profeti prima di voi” (Matteo 5,11-12).
Bene, allora i Gruppi “Darsi pace”
ricominciano, festeggiando il loro 15° compleanno di vita, siamo ormai saldi
adolescenti, e continuiamo a crescere:
Domenica 12 ottobre alle ore 10 avviamo
una nuova prima annualità fisico-telematica aperta a tutti (info www.darsipace.it );
Mercoledì 15 ottobre riprende la 2a
annualità;
Sabato 11 ottobre la 3a;
Sabato 4/dom. 5 ottobre
l’Approfondimento II;
Sabato 18/Dom. 19 ottobre
l’Approfondimento I;
Giovedì 25 settembre il Gruppo
Formatori.
Avviamo questa nuova annualità
proponendovi anche questo breve Video introduttivo:
Il tempo dell’espansione
Questo anno 2014/2015 riprende anche con
la pubblicazione della prima antologia di tutta la mia opera poetica:
Parole per nascere
Poesie di un nuovo inizio
Potete leggere la premessa al libro che
spiega un po’ il ruolo centrale di questa esperienza poetica nella nascita dei
nostri Gruppi:
Gli altri appuntamenti:
Sabato 20 settembre dalle ore 9.30, a
Marina di Pietrasanta, parteciperò all’incontro di “High School” organizzato
dalla Confederazione Nazionale delle “Misericordie d’Italia”
con la conferenza:
Nuovi passi per essere e per fare
Il
29 e il 30 settembre parteciperò al Trimestre sabbatico organizzato dall’
USMI, con due relazioni su:
La Nuova Evangelizzazione.
Un tempo nuovo per la Chiesa e per il
mondo
Giovedì 2 ottobre, alle ore 20.45, terrò
a Mondovì un incontro con Duilio Albarello, organizzato dal MEIC, sul mio
volume:
Dalla fine all’inizio
Oltre la crisi una nuova umanità
Mercoledì 8 ottobre, alle ore
9.30, parteciperò a Siena al Convegno Quavio sulle
Cure palliative per l’anziano
fax: 0577 585527 E-mail: formazione2@ao-siena.toscana.it
Mercoledì 15 ottobre, alle ore 9.30, parteciperò
al convegno sul centenario della nascita di Mario Luzi, organizzato
dall’Università Roma Tre e dalla Fondazione M. Luzi (info: ricerca.studiumanistici@uniroma3.it Tel.
06. 57338999), con l’intervento:
Una poesia della fine e dell’inizio
Sabato 25 ottobre, infine, guiderò una
giornata di studio, a Montebello della Battaglia, all’interno del Convegno
internazionale per le opere di carità orionine, sul tema:
L’educazione dell’umanità nascente
Grazie a tutte/i dell’ascolto, e come
sempre potete diffondere queste informazioni in tutti i modi che riterrete
opportuni.
Auguriamoci un anno di grandi doni, che
lo Spirito ricolmi i nostri occhi e i nostri cuori della sua luce, della sua
consolazione, portandoci ogni giorno nel silenzio di quella pace che è nelle
profondità di ogni frastuono, nella fresca sorgente del mondo, in questo suo
dolce Principio.
Marco Guzzi
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