Riferimento alla poesia "Sorte" di Pasquale Balestriere pubblicata sul blog di questo mese
http://nazariopardini.blogspot.it/2014/09/pasquale-balestriere-sorte-premio.html
Umberto Vicaretti collaboratore di Lèucade |
A Pasquale Balestriere mi lega, oltre che una fraterna, inossidabile amicizia, la
stima profonda e l’ammirazione per la
Poesia che abita in lui. Mando il mio Consuntivo, una
“risposta” ai superbi versi di Sorte, (come sempre magistrale il commento di Nazario, e puntuali, rivelatori e profondi quelli di Umberto Cerio e Ninnj Di Stefano Busà, intenditori come pochi
di poetica, di versi, di poesia). Quanto al mio Consuntivo, si tratta di una
sorta di dialogo sentimentale, un modestissimo omaggio che rendo all’uomo e al
Poeta Balestriere.
Umberto
CONSUNTIVO
A Pasquale Balestriere,
magnifico cantore dell’umana
“Sorte”
Vedi, mio caro amico, quella Sorte
che al volgere di lune hai
distillato
dal fallace alambicco di
promesse,
non è fruttato nettare che
inebria,
ambrosia celestiale che
conquista;
è invece oscuro intruglio,
amaro calice d’assenzio e
sale.
E forse un dio mendace e
ingannatore
alla tua notte diede,
adamantini,
un cielo e l’argentata
malia di quella pioggia
incantatrice
che adesca al volo Pégaso
leggero
a cavalcare i mari della luna.
Fu certo il bacio etereo di
Selene
a illuminare a giorno il
cuore, arreso
al grano e al minio ardente
dei papaveri.
Del “falco alto levato”, come un nume
alieno, ci svelò Eugenio il
codice
segreto della “divina
indifferenza”.
Del falco appeso nell’azzurro, fisso
alla preda lontana tu ci doni
supremo l’attimo sublime e
audace
del sogno che c’illuminò il
cammino.
Poi fu di Chronos l’affilata
spada
a mutilare l’orizzonte e il
volo
con seni d’ombra e fiati di
preghiera.
Ora, caduto il muro
degl’inganni,
quella tua Sorte
lungamente chiama
i giorni degli affetti, a
consuntivo
d’una stagione che, sulla
bilancia,
non certifica debiti di luce,
ma l’arco smisurato degli
abbracci,
pegno d’amore a disarmare il
male,
ànemos
propizio che sospinge
la barca oltre i confini
dell’ignoto.
Umberto
Vicaretti
Una meravigliosa poesia di Umberto Vicaretti, amico a me molto caro e poeta eccellente, dopo avermi del tutto affascinato (tanto da indurmi a ritenerla una delle più belle lette nella mia non breve vita letteraria) mi sollecitò una "risposta". Quella di Umberto era la poesia eponima della superba ( e pluripremiata) raccolta "La terra irraggiungibile", la mia si intitolava "Epistola quarta" e mirava anche ad alimentare un colloquio poetico, peraltro fiorito su quello squisitamente amicale. Per questo stesso motivo -presumo- l’ottimo Umberto ha risposto con il suo splendido “Consuntivo” alla mia “Sorte”, quasi a completare e sigillare un momento lirico condiviso e interamente dedicato alla precaria e faticosa condizione umana. Del che lo ringrazio di cuore.
RispondiEliminaPasquale Balestriere