giovedì 14 maggio 2015

MARIA GRAZIA FERRARIS SU "LE ALI DELLA NOTTE" DI SONIA GIOVANNETTI


Maria Grazia Ferraris collaboratrice di Lèucade



Sonia Giovannetti collaboratrice di Lèucade


“Le ali della notte”

"Quella farfalla in copertina mi sembra un’ottima interpretazione del testo di Sonia Giovannetti, quasi uno specchio anticipatorio, in cui le parole evidenziate (amore, desiderio, scrivere, vita-settimana ) ci danno il filo per penetrare nel suo mondo. Una farfalla dalle ali nere.
Il nero è il colore del corpo, della materia. È un colore che esige rispetto: contiene in sé tutti i contrari. È presenza e insieme negazione: è colore di sintesi universale, ha il duplice aspetto di inizio della vita e della sua estinzione. Rappresenta l’assoluto confine della vita, l’oscurità, l’inconscio, il femminile.
È rappresentazione delle cose al di là dei nostri sensi.
Il suo intimo significato non è mai solo di estinzione ma anche di nascita, non è mai solo un fine, ma anche un principio.
Mi ricorda - questa inquietante farfalla - il reattivo Rorschach, con le sue immagini in bianco-nero, le macchie d’inchiostro che svelano la nostra personalità, mostrano una nostra fotografia non convenzionale, non solo per il contenuto che evidenziano, ma anche per la forma, i dettagli, le presenze e le assenze.
In effetti c’è tutto il contenuto che l’autrice intende proporci: i sogni, i desideri, l’aspirazione alla armonia, alla felicità e alla bellezza che l’autrice insegue e spera di poter agguantare nella sua settimana sabbatica,  nel paesaggio che le è congeniale e che emerge già nel preludio del suo viaggio onirico: il mare, reale e fantasticato, la grande metafora dell’esistenza, mistero e dispiegamento, le margherite leggere che “nate in tante... si aprono al sole, irretite dall'ancestrale regola dell'alternanza della fine e dell'inizio, della morte e della nascita, del dolore e del piacere”, i cieli freschi e azzurri che ci affrancano dalla “paranoica ripetizione dell'esistere..”, il tempo - il mare del tempo - liberato per la scrittura, il tempo della memoria dell’infanzia e della vendemmia, … il vivere: le solitudini e i silenzi, … e la poesia del vivere.
Un "diario" interiore,  sofferto,  che si dipana in una serie ininterrotta di racconti, una ricerca pacata, equilibrata e stupita, anche se non serena, un colloquio di inquieta sospesa fragilità tra realtà e sogno, fantasia e quotidianità, dove il tempo che è grande protagonista del racconto, scandisce le occasioni, ma anche i singoli momenti delle vite e chiede di assaporare i nuovi ritmi distesi, le piccole felicità che forse ci inventiamo, con dolcezza non frettolosa. E la poesia.
E “la musique avant toute choses… la musique avant toute chose” come diceva Verlaine, messaggio che fa di questa prosa quanto è più simile alla poesia, di questo contenuto sfumato, sognato, leggero, una ricerca silenziosa, colloquiale, di verità.
“la felicità esiste, ne ho sentito parlare”- come diceva Gesualdo Bufalino…
“Et pour cela préfère l'Impair
Plus vague et plus soluble dans l'air,
Sans rien en lui qui pèse ou qui pose.”

Maria Grazia Ferraris

3 commenti:

  1. Belle queste considerazioni di Maria Grazia Ferraris sul Nero, "colore di sintesi universale" che "ha il duplice aspetto di inizio della vita e della sua estinzione". Le trovo davvero calzanti per parlare della poetica di Sonia Giovannetti, metaforicamente aggrumata intorno all'elementarità orizzontale, tutta azzurra ed inquietante, del mare. Un mare in bonaccia, che ben conosce le tempeste e i marosi, ma che si presenta sempre e comunque disteso, rischiarato. E' vero: quella di Sonia è una "ricerca pacata, equilibrata e stupita, anche se non serena". Una scrittura sorridente, una carezza, un unguento da spalmare sopra le ferite. Come in questo passo, da "Le ali della notte", che ricordo e che mi piace citare: "Il coraggio, ora posso dirlo, va trovato sempre... Il mare ha una voce tutta sua, semplice da capire, che dice: ogni volta che arriva il giorno, mettiti davanti allo specchio, punta gli occhi nei tuoi e chiediti chi sei. Vedrai come è difficile mentirsi scrutando bene il proprio sguardo. Allora continua a guardarti e prendi in mano la tua vita. Tuffati nell'onda senza futuro che è la vita".
    Franco Campegiani

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  2. Mi onora l'attenzione che la Professoressa Ferraris, che tanto ammiro e stimo, riserva alle mie Ali. Mi aiutano le sue parole e non posso che accoglierle come un autorevole incoraggiamento a continuare.
    Non ne potrei fare a meno, tanto amo la scrittura, ma ricevere questo dono mi rende più consapevole.
    Quelle mie ali escono da una penna ed io solo con la scrittura e lo studio sento di appartenermi. Ho già avuto modo di parlare di questo con lei, ci siamo conosciute personalmente a Pontremoli ed è stato un vero piacere.
    Il mio grazie è poco, ma sono certa che Maria Grazia Ferraris avverte la "musique" con cui scrivo.
    Grazie anche per avermi fatto rileggere Verlaine. Ed ora canta il cuore e cantano le parole.
    "Mostrano il loro legame con la musica...La parola nasce dal ritmo, come la musica. La poesia utilizza il ritmo in modo letterale e la filosofia, che non canta, si muove sulle tracce del ritmo e attraverso di esso vede. Vede il Ritorno. Vede l'Enigma" (Carlo Sini).
    Un caro e grato saluto anche al Prof. Pardini per la luce di Lèucade.
    Sonia Giovannetti

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  3. Ringrazio di cuore Franco Campegiani che si sofferma (ancora) sul mio libro. Ho già avuto il piacere di leggere le sue parole di apprezzamento per la mia scrittura e per questo mare che è la vita che ci attraversa, per questo mistero dell'inizio e della fine.
    Sonia Giovannetti

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