Sandro Angelucci collaboratore di Lèucade |
Primavera (Inedito)
Che
cosa si nasconde
cosa
si manifesta
nella
complessità,
nella
semplicità del tuo risveglio?
Rinasci
adesso.
Ma
dimmi:
quando
sei morta, Eterna?
Compagna
del dolore,
sempre
di noi
dei
nostri pianti
sorriso
di sorella.
Selenica (da Controluce)
Selene,
questa luce
riflessa
sul selciato,
indefinibile
nel suo colore
come
di neve, come di ghiacciai.
Questa
luce, Selene,
ha
echi siderali
ed ha
silenzi nuovi, da pensare.
È
quello che è e quello che non è:
è Sole
e non è giorno
è
notte e non è ombra.
È
questa, Selene, la scintilla,
è
questo il gas
che
diede l’alba al mondo
che
poi bruciò
nella
sua fiamma azzurra?
Ci troviamo alle scaturigini misteriose della Vita, tra epifanie e nascondimenti, nascite e morti, complessità e semplicità, dolori e sorrisi. Davvero si ha l'impressione di assistere al primo fiorire del Mondo. Le albe e i crepuscoli, i giorni e le notti, le luci e le ombre si raccolgono e si stampano, direi in modi numinosi, sul selciato, all'apparire di Selene. Un indefinibile colore siderale, nato dalla frizione dell'Essere e del Non-essere, fusi in un solo eterno respiro.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Grazie, Franco,
Eliminanon chiedo altro alla poesia se è riuscita a farti assistere alla nascita del primo fiore del Mondo ed alla fusione dell'Essere con il Non-Essere.
Sandro
Un dettato poetico di grande intensità che si incarna nell'incessante trascorrere del tempo, fonde l'istante e l'eterno, prossimità e distanza, rivelazione e segreto. Versi che approdano al cuore del lettore e lo rendono partecipe del mistero, coinvolgono e interrogano l'essere, quasi a sollevare un velo nella molteplicità delle forme che abita il mondo.
RispondiEliminaComplimenti, Sandro
Anna Santarelli
Grazie anche a te, Anna,
Eliminache, come Franco, sei stata colpita dal mistero di quel velo che, forse, copre la vera essenza della vita.
Sandro
In questa pagina tutto è pregnante, dalle poesie ai commenti con i quali mi sento in piena consonanza per via di un'atmosfera che slarga i confini della vita ben oltre l'umano e dirige il pensiero su territori primevi che sottendono qualche riflesso metafisico. L'elemento che, in particolare, si propone alla mia attenzione in questi versi è la sobrietà, anzi l'essenzialità del dettato poetico, in cui ogni elemento comunicativo (parola, stilema, ecc.), unico ed irripetibile per forma e formulazione, è al suo posto preciso, a rendere testimonianza di ciò che doveva essere detto, del pensiero che, nella sua purezza e nudità, aveva urgenza di venire alla luce. Sandro Angelucci ha fatto questo: ha dato alla sostanza poetica le parole necessarie. Non una impropria, non una in più. E questo, a mio parere, è gran titolo di merito.
RispondiEliminaPasquale Balestriere
Per ultimo, ma non ultimo, grazie a te Pasquale per un commento che mette in luce l'essenzialità della mia poesia. Nota - consentimelo - che rivela le tue spiccate doti esegetiche.
EliminaSandro