UN
PEZZO DI PANE
Mi
adatto a deporre immaginari viaggi
nella valigia
della mia umiltà
standardizzata
sulle scale mobili.
Sul palcoscenico
dei giorni,
emarginati,
come me,
aprono
sipari, di vita seminano pensieri
prigionieri
di un vestito regalato
alla
bontà del NATALE.
In
mezzo alle lampade di neon,
inzuppo
un pezzo di pane
nel
brodo dei bisogni quotidiani.
Invento
affetti, disagi sbiaditi
nel
ricordo dei figli.
Torno nel
Sahara della strada
a sdraiarmi
nella solita panchina
sotto
gialli oblò di un gufo
che
recita una amicizia… “hu… hu…”
da
consegnare alla libertà dei sogni.
(Da Mi
leggerò. Empoli. 2013)
Armando
Alciato
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