lunedì 23 ottobre 2017

EMANUELE ALOISI: "LA FIONDA DEL TEMPO"

La fionda del tempo

Sarebbe bello ritornare indietro
e da una fionda, all’incontrario
poter scoccare il tempo...
l’elastico nel vento di carezze
per ritemprare i volti
nei giochi semplici delle innocenze,
nelle pupille delle variopinte
biglie, caleidoscopi iridescenti
attenti sguardi e sfumature d’ombre.
Potrebbe, ancora, dissetare l’alme
sentire quieta ritornare scorrere
l’acqua di pietre e di fontane vecchie,
sentire l’onde attraversare i solchi
lasciando l’orme arrugginite
e di vagoni i fischi
lungo le scie delle risacche,
sui fazzoletti delle lontananze.
Farebbe male rivedere spiagge
e dai granelli allontanarsi barche,
stive ricolme di affamate bocche
e malandati remi
gioghi di uomini, di anelli stretti
nell’ancore giammai salpate,
incatenate nel disio di sponde
e di rigonfie vele
cucite da Penelope al telaio.
Forse ch’è vana degli aratri speme,
dei vomeri
la nostalgia di zolle
giri di trottole nelle memorie,
nelle pozzanghere di tavolozze
e negli incendi dei covoni.
Forse che sgocciola il colore vivo
da tele e tempere di mani nuove
pennelli intrisi di nature morte
dimentiche sui carri senza ruote,
nei vortici di cesti senza fondo.
Ci gioverebbe ritornare indietro
scoccando, ancora, da una fionda
il tempo
l’elastico trainando oltre le siepi
per concimare i campi,
raccogliere le spighe di rosari
nelle maree di una radiosa luna.


1 commento:

  1. Ringrazio Leucade e il Prof. Pardini. Mi rendo conto dell'importanza di questi riconoscimenti. Emanuele Aloisi.

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