martedì 24 ottobre 2017

PAOLO BASSANI: "IL NUOVO LIBRO DI RENATO ORLANDI"

IL NUOVO LIBRO
di
RENATO ORLANDI

Paolo Bassani,
collaboratore di Lèucade












Conosco ed apprezzo la scrittura di Renato Orlandi da molto tempo. Più volte ci siamo trovati insieme in manifestazioni culturali organizzate nel nostro territorio ligure-lunigianese. Anche per questo ho pensato di darne notizia su “Alla volta di Leucade”, riprendendo un passo della presentazione del libro fatta dal critico d’arte Valerio P. Cremolini:


“Dalla conversazione con Renato Orlandi, sempre su toni pacati, emergono il carattere e lo stile di vita che si ritrovano tra i versi della sua scrittura poetica. L’esperienza della poesia lascia tracce profonde nella vita degli autori, ma anche in quella dei lettori, soprattutto quando è veicolata dalla verità, comunicata in modo trasparente e convincente. Goethe, tra gli altri, ha lungamente argomentato in un’opera autobiografica sulla coincidenza fra poesia e verità, bino­mio che ritengo sia prevalente in Profumi del tempo.
Per restare in tema richiamo il saggio L'uomo e la poesia del Nobel Salvatore Quasimodo. “L’uomo - scrive il poeta - vuole la verità dalla poesia, quella verità che egli non ha il potere di esprimere e nella quale si riconosce, verità delusa o attiva che lo aiuti nella de­terminazione del mondo, a dare un significato alla gioia o al dolore in questa fuga continua di giorni, a stabilire il bene e il male, perché la poesia nasce con l’uomo, e l’uomo nella sua verità non è altro che bene più male”.
Mi accingo a delineare il profilo di una persona posata, certamente riservata, che bene ha fatto, giunto ad un’età importante, a ricom­porre in un insieme organico i frutti della sua vena poetica, svilup­pata in tanti anni e non sempre resa adeguatamente pubblica. Credo che la poesia di Orlandi, non diversamente da quella di altri poeti, abbia il suo momento sorgivo grazie ad una speciale scintilla interio­re, un’illuminazione, che si apre su spazi aperti, nei quali la memoria si associa al presente e da cui si liberano interrogativi e parole intrise di carica evocativa. Il poeta si trova così ad essere coinvolto in una inattesa ed incredula situazione di spaesamento, che suscita sorpresa, meraviglia ed emozioni infinite. La poesia diventa, allora, partecipe della vita del poeta, che, suo tramite, ne delinea l’orizzonte, costruito dal succedersi di vicende reali, di sogni realizzati e di altri svaniti nel nulla.”




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