IL NUOVO LIBRO
di
RENATO ORLANDI
Paolo Bassani, collaboratore di Lèucade |
Conosco ed apprezzo la scrittura di Renato Orlandi da molto tempo.
Più volte ci siamo trovati insieme in manifestazioni culturali organizzate nel
nostro territorio ligure-lunigianese. Anche per questo ho pensato di darne
notizia su “Alla volta di Leucade”, riprendendo un passo della presentazione
del libro fatta dal critico d’arte Valerio P. Cremolini:
“Dalla conversazione con
Renato Orlandi, sempre su toni pacati, emergono il carattere e lo stile di vita
che si ritrovano tra i versi della sua scrittura poetica. L’esperienza della
poesia lascia tracce profonde nella vita degli autori, ma anche in quella dei
lettori, soprattutto quando è veicolata dalla verità, comunicata in modo
trasparente e convincente. Goethe, tra gli altri, ha lungamente argomentato in
un’opera autobiografica sulla coincidenza fra poesia e verità, binomio che
ritengo sia prevalente in Profumi del tempo.
Per restare in tema
richiamo il saggio L'uomo e la poesia del Nobel Salvatore
Quasimodo. “L’uomo - scrive il poeta - vuole la verità dalla poesia, quella
verità che egli non ha il potere di esprimere e nella quale si riconosce,
verità delusa o attiva che lo aiuti nella determinazione del mondo, a dare un
significato alla gioia o al dolore in questa fuga continua di giorni, a
stabilire il bene e il male, perché la poesia nasce con l’uomo, e l’uomo nella
sua verità non è altro che bene più male”.
Mi accingo a delineare il
profilo di una persona posata, certamente riservata, che bene ha fatto, giunto
ad un’età importante, a ricomporre in un insieme organico i frutti della sua
vena poetica, sviluppata in tanti anni e non sempre resa adeguatamente
pubblica. Credo che la poesia di Orlandi, non diversamente da quella di altri
poeti, abbia il suo momento sorgivo grazie ad una speciale scintilla interiore,
un’illuminazione, che si apre su spazi aperti, nei quali la memoria si associa
al presente e da cui si liberano interrogativi e parole intrise di carica
evocativa. Il poeta si trova così ad essere coinvolto in una inattesa ed
incredula situazione di spaesamento, che suscita sorpresa, meraviglia ed
emozioni infinite. La poesia diventa, allora, partecipe della vita del poeta,
che, suo tramite, ne delinea l’orizzonte, costruito dal succedersi di vicende
reali, di sogni realizzati e di altri svaniti nel nulla.”
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