GUIDO
MIANO EDITORE – NOVITA’ EDITORIALE
IN
LIBRERIA LA MONOGRAFIA “NATURA
MEDICATRIX ”: poesie di GIOVANNI SCRIBANO accostate a riproduzioni d’arte. Prefazione di NAZARIO PARDINI
NATURA
MEDICATRIX Un felice connubio tra la poesia di GIOVANI
SCRIBANO in abbinamento con dipinti di
vari artisti tra cui il pittore STEFANO DONATI, edito GUIDO MIANO EDITORE, novembre 2019, nella prestigiosa Collana PARALLELISMO DELLE ARTI
Nella collana “Parallelismo delle Arti” l’intento è quello di accostare per somiglianza
un gruppo di poeti con la scelta di loro testi più significativi attraverso
fonti di ispirazione parallele con altrettanto gruppo di artisti. La monografia
NATURA MEDICATRIX è un felice connubio tra i testi poetici di GIOVANNI SCRIBANO
con vari dipinti, e sculture di artisti significativi. In particolare, la
copertina del volume e della collana riporta l’opera “Fiumi di colore” dell’artista STEFANO DONATI confermando la volontà di condividere il
progetto editoriale di questa casa editrice in una visione più ampia.
L’obiettivo è quello di rafforzare la tensione a comuni intenti tra autore e
pittore, dove le tematiche del poeta sono messe in parallelo alla fonte di
ispirazione dell’artista: il tema dell’amore, della natura, della memoria, del
dolore, della solitudine.
L’arte come strumento di verità per lasciare il
proprio messaggio nella caducità e precarietà del nostro vivere terreno. Arte
come anelito di vita e giustificazione alla nostra breve esistenza. Arte come
strumento che giustifica il significato del nostro breve esistere. Arte come
scrittura, arte come raffigurazione pittorica, ma anche fotografica. In ciò
risiede il profondo significato della collana “Parallelismo
delle Arti”: una poesia supportata, impreziosita,
incastonata, valorizzata da riproduzioni artistiche vive, palpitanti, nel segno
della condivisione dei valori imperituri di tutte le arti. Poesia come pittura
e pittura come poesia.
Scrive il prefatore Nazario Pardini. “Guardo le
querce, possenti giganti / ergersi al sole e sopra un cielo propizio. / Sono
felice. / Fantasmi sono scesi da remote profondità / per visitare i miei sogni
e in lontananza / scorgo misteriose figure sul mare. / La primavera è
nell’aria, la morte è lontana. / Danzano i raggi di sole ed indorano l’acque /
di fiumi, di laghi e cascate. / Si scorge un prato e poi fitti cespugli / e in
lontananza un richiamo d’uccello. / Compare una giovane donna e mi fissa, /
dolcissima. / Grande, divina natura. / A sera m’attendono a cena gli amici.” (Natura Medicatrix). Iniziare da questa poesia eponima significa
entrare fin da subito nella profondità panica del realismo lirico del poeta:
querce, giganti, sole, cielo, felice, sogni, mare, primavera, morte, vita,
prati, canti di uccelli, gioventù, amore. Tanti motivi che tornano con frequenza
nel “poema” dell’Autore. Tutti àmbiti che tendono a raffigurare la sua
substantia emotiva, e il suo élan verso la Bellezza, la fioritura del mondo. Il
suo animo vaga, si distacca dal corpo, e viaggia tra fiori e canti, si impolpa
di effluvi, si insaporisce di albe e salmastri, di tinniti domenicali, di venti
purificatori, per rincasare e dettare alla voce poesie da declamare. Natura
Medicatrix. Natura che assorbe e dona, che dona e pulisce, che pulisce e
semina; questa Natura evocata e coccolata da poeti che, nel corso delle tante
letterature, più volte hanno trattato a double face: come concretizzazione
simbolica dei loro stadi spirituali, o spersonalizzazione del loro essere, del
loro sperdimento ontologico nelle grinfie di Pan per sopperire alla deficienze
esistenziali. D’altronde non è raro incontrare anche tra gli scrittori
contemporanei questo viaggio destinato a lenire il malum vitae, lo spleen, la
coscienza di esistere nel raffronto con la morte. È la Natura con tutto il suo
potere iconico a venirci in soccorso, offrendoci panorami e visioni estranianti
disposta ad ospitarci a ché il nostro essere si diluisca nella vastità del
mare, o nella profondità arancione di un tramonto. Credo che l’esempio più
visivo e avvolgente sia lo stato d’animo leopardiano di fronte alla siepe dell’Infinito. È nel dolce naufragio
esistenziale che il poeta si sottrae alla influenza assillante della melanconia
per trovare quella quietudine che solo il “naufragar” gli può concedere”.
GIOVANNI
SCRIBANO, NATURA MEDICATRIX, prefazione
di NAZARIO PARDINI, nella collana Parallelismo delle Arti, GUIDO MIANO EDITORE, pagg. 80, con
riproduzioni a colori, euro 25,00 novembre
2019.
GUIDO MIANO EDITORE – UFFICIO STAMPA - VIA EMANUELE FILIBERTO 12 -
20149 MILANO - 023451804 - 023451806 - mail:
mianoposta@gmail.com
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