giovedì 21 novembre 2019

GUIDO MIANO EDITORE: "GIOVANNI SCRIBANO CON DIPINTI DI STEFANO DONATI"


GUIDO MIANO EDITORE – NOVITA’ EDITORIALE
IN LIBRERIA LA  MONOGRAFIA “NATURA MEDICATRIX ”: poesie di GIOVANNI SCRIBANO  accostate a riproduzioni d’arte.  Prefazione di NAZARIO PARDINI

NATURA MEDICATRIX  Un felice connubio tra la poesia di GIOVANI SCRIBANO  in abbinamento con dipinti di vari artisti tra cui il pittore STEFANO DONATI, edito  GUIDO MIANO EDITORE,  novembre  2019, nella prestigiosa Collana PARALLELISMO DELLE ARTI


Nella collana “Parallelismo delle Arti l’intento è quello di accostare per somiglianza un gruppo di poeti con la scelta di loro testi più significativi attraverso fonti di ispirazione parallele con altrettanto gruppo di artisti. La monografia NATURA MEDICATRIX è un felice connubio tra i testi poetici di GIOVANNI SCRIBANO con vari dipinti, e sculture di artisti significativi. In particolare, la copertina del volume e della collana riporta l’opera “Fiumi di colore” dell’artista STEFANO DONATI confermando la volontà di condividere il progetto editoriale di questa casa editrice in una visione più ampia. L’obiettivo è quello di rafforzare la tensione a comuni intenti tra autore e pittore, dove le tematiche del poeta sono messe in parallelo alla fonte di ispirazione dell’artista: il tema dell’amore, della natura, della memoria, del dolore, della solitudine.
L’arte come strumento di verità per lasciare il proprio messaggio nella caducità e precarietà del nostro vivere terreno. Arte come anelito di vita e giustificazione alla nostra breve esistenza. Arte come strumento che giustifica il significato del nostro breve esistere. Arte come scrittura, arte come raffigurazione pittorica, ma anche fotografica. In ciò risiede il profondo significato della collana Parallelismo delle Arti: una poesia supportata, impreziosita, incastonata, valorizzata da riproduzioni artistiche vive, palpitanti, nel segno della condivisione dei valori imperituri di tutte le arti. Poesia come pittura e pittura come poesia.
Scrive il prefatore Nazario Pardini. “Guardo le querce, possenti giganti / ergersi al sole e sopra un cielo propizio. / Sono felice. / Fantasmi sono scesi da remote profondità / per visitare i miei sogni e in lontananza / scorgo misteriose figure sul mare. / La primavera è nell’aria, la morte è lontana. / Danzano i raggi di sole ed indorano l’acque / di fiumi, di laghi e cascate. / Si scorge un prato e poi fitti cespugli / e in lontananza un richiamo d’uccello. / Compare una giovane donna e mi fissa, / dolcissima. / Grande, divina natura. / A sera m’attendono a cena gli amici.” (Natura Medicatrix).  Iniziare da questa poesia eponima significa entrare fin da subito nella profondità panica del realismo lirico del poeta: querce, giganti, sole, cielo, felice, sogni, mare, primavera, morte, vita, prati, canti di uccelli, gioventù, amore. Tanti motivi che tornano con frequenza nel “poema” dell’Autore. Tutti àmbiti che tendono a raffigurare la sua substantia emotiva, e il suo élan verso la Bellezza, la fioritura del mondo. Il suo animo vaga, si distacca dal corpo, e viaggia tra fiori e canti, si impolpa di effluvi, si insaporisce di albe e salmastri, di tinniti domenicali, di venti purificatori, per rincasare e dettare alla voce poesie da declamare. Natura Medicatrix. Natura che assorbe e dona, che dona e pulisce, che pulisce e semina; questa Natura evocata e coccolata da poeti che, nel corso delle tante letterature, più volte hanno trattato a double face: come concretizzazione simbolica dei loro stadi spirituali, o spersonalizzazione del loro essere, del loro sperdimento ontologico nelle grinfie di Pan per sopperire alla deficienze esistenziali. D’altronde non è raro incontrare anche tra gli scrittori contemporanei questo viaggio destinato a lenire il malum vitae, lo spleen, la coscienza di esistere nel raffronto con la morte. È la Natura con tutto il suo potere iconico a venirci in soccorso, offrendoci panorami e visioni estranianti disposta ad ospitarci a ché il nostro essere si diluisca nella vastità del mare, o nella profondità arancione di un tramonto. Credo che l’esempio più visivo e avvolgente sia lo stato d’animo leopardiano di fronte alla siepe dell’Infinito. È nel dolce naufragio esistenziale che il poeta si sottrae alla influenza assillante della melanconia per trovare quella quietudine che solo il “naufragar” gli può concedere”.

GIOVANNI SCRIBANO, NATURA MEDICATRIX, prefazione di NAZARIO PARDINI, nella collana Parallelismo delle Arti,  GUIDO MIANO EDITORE, pagg. 80, con riproduzioni a colori, euro 25,00  novembre 2019.

GUIDO MIANO EDITORE – UFFICIO STAMPA - VIA EMANUELE FILIBERTO 12 - 20149 MILANO - 023451804 - 023451806  - mail:  mianoposta@gmail.com

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