Lidia Guerrieri, collaboratrice di Lèucade |
Stamani chiacchierando per telefono
col nostro comune amico Pasquale Balestriere, il discorso è caduto, non so
come, su una terribile malattia che mi ha fatto ricordare questa poesia
che scrissi diversi anni fa per la mamma di un'amica di fb. che è stata
moltissimi anni in coma vegetativo per uno di quei mali che colpiscono i
più sventurati. Non ho mai visto questa signora che ora non c'è più, ma ho
visto la foto e mi ha fatto pena. Gliela mando..
NON CANTA LOLA
Non canta Lola.
Immobile nel letto, più non canta
da molti e molti anni;
appena s'alza, nel respiro, il petto
che sugli affanni ha chiuso ormai la porta.
Più non ricorda il sole
né lo scroscio traverso della pioggia.
S'annida nella tiepida penombra
come uccelletto quasi senza piume;
solo il velato lume della stanza,
sul suo cielo privato delle stelle
senza nuvoli o vento e senza luna.
Più non brilla negli occhi belli il segno
di un qualche affetto che commuova il cuore
né insieme alle altre donne
ricorda i tempi giovani d'amore.
Non canta Lola, dorme!
Sola, nel suo silenzio,
come una bimba ha un trono d'innocenza:
né, dolore né pianto viene ammesso
Non canta Lola.
Immobile nel letto, più non canta
da molti e molti anni;
appena s'alza, nel respiro, il petto
che sugli affanni ha chiuso ormai la porta.
Più non ricorda il sole
né lo scroscio traverso della pioggia.
S'annida nella tiepida penombra
come uccelletto quasi senza piume;
solo il velato lume della stanza,
sul suo cielo privato delle stelle
senza nuvoli o vento e senza luna.
Più non brilla negli occhi belli il segno
di un qualche affetto che commuova il cuore
né insieme alle altre donne
ricorda i tempi giovani d'amore.
Non canta Lola, dorme!
Sola, nel suo silenzio,
come una bimba ha un trono d'innocenza:
né, dolore né pianto viene ammesso
alla quieta presenza;
nulla ormai più la tocca, sulla bocca
ora non squilla il riso!
Forse è già in Paradiso e la sua mente
vive giorni che tu non saprai mai,
nulla ormai più la tocca, sulla bocca
ora non squilla il riso!
Forse è già in Paradiso e la sua mente
vive giorni che tu non saprai mai,
canta canzoni che nessuno sente.
Lidia mia carissima, quante Lole continuano a esistere come piante, respirando e e aggrappandosi all'esistenza come talee... Una lirica la tua che trascina nella spirale del dolore e dell'amore. Io so che in un tempo lontano la 'nostra' Lola restò in coma per più di un mese e mio figlio di sei anni la definì 'nonna Luna', sconvolgendomi. Disse: "così lontana e così vicina" e non poteva trovare, per la sua tenera età, una similitudine più schiacciante. Nonna Luna si svegliò, anche se non fu più la stessa, ma potè donare perle di saggezza per altri pochi anni, in quanto tornò lucida.
RispondiEliminaLa tua Lola era forse una via di mezzo tra Nonna Luna, e la donna di fb della quale parli.
"Più non brilla negli occhi belli il segno
di un qualche affetto che commuova il cuore
né insieme alle altre donne
ricorda i tempi giovani d'amore".
Ma ogni storia è 'una storia' e lei non solo non 'cantava', ma si sedeva sul suo 'trono d'innocenza' e sopravviveva agli eventi.
Che dire del tuo modo di porgere la vicenda? Sensibilità, umanità, Arte allo stato puro e quel senso di solidarietà che tutti dovremmo imparare...
Ti voglio bene, Lidia e sono vicina a tutte le Lole e ai loro Amori!
Maria Rizzi