martedì 12 novembre 2019

GUIDO MIANO EDITORE: " SENTIMENTO E INCISIVITA'", DI FRANCA MASCHIO


Franca Maschio
SENTIMENTO E INCISIVITÀ
Guido Miano Editore, 2019
mianoposta@gmail.com

Recensione di Anna Castrucci

 “Ci sazieremo Signore contemplando il tuo volto”
dal Salmo 16 (17)


La pittrice Franca Maschio, nel libro d’arte Sentimento e Incisività, edito con gran cura da Guido Miano, offre alla nostra vista di lettori alcune delle sue opere più rappresentative. Le opere proposte, coprono un lasso di tempo che va dal 1970 al 2004 e toccano di volta in volta, un genere piuttosto composito che spazia dalle vedute paesaggistiche al figurativo moderno, dal ritratto, all’arte sacra. Opportuna quindi e molto funzionale alla comprensione e allo studio di questa delicata pittrice, la suddivisione del testo in sette sezioni che, come sette stanze di un museo, accolgono le opere suddivise per temi. È attraversandole, l’una dentro l’altra, che ci introduciamo nella conoscenza di un labirinto poetico e spirituale rivelatore di un percorso evolutivo ed artistico che Franca Maschio, nell’arco degli anni, ha compiuto alla ricerca della bellezza. Della sacralità e della perfezione nell’ arte.
La prima stanza Animali è dedicata ad olii che riproducono in ambiente campestre la Mucca al pascolo, il Cavaliere della perdonanza, Le pannocchie, caricate su un carro da lavoro trainato da cavallo e guidato da un carrettiere visto di spalle. L’ultima opera è infine Il cavallo, splendido e nero dalle sottili ed eleganti caviglie. Un’energia calda e potente emana da queste forme animali. Esse sembrano appositamente tratteggiate dalla pittrice per trasmettere pace e serenità bucolica all’osservatore. Si ha l’impressione di essere introdotti in un mondo dove l’uomo e l’animale possano insieme sostenersi progredire nell’immensità dell’Anima mundi.
La seconda stanza dedicata a Chiese e Funzioni Religiose, raccoglie alcuni olii su tela la cui vista, nonostante il limite della riproducibilità su carta, trasmette per intero intense emozioni, legate a luoghi e tradizioni popolari della terra d’Abbruzzo, assai cara a Franca Maschio. Qui si gode della brulicante luce di Ceri Accesi , di Chierichetti che provano a cantare o del brusio che rimane nelle orecchie assistendo al passaggio di un corteo in Processione. Atmosfere antiche che misurano il tempo che passa e si fermano rarefatte sull’opera Consacrazione o nelle ambientazioni prospettiche e luminose della Basilica di Santa Maria di Collemaggio e della Chiesa di San Marciano de’ L’Aquila.
La terza stanza Children, assai singolare, accoglie ritratti di sei bambini appena nati o forse mai nati che mostrano occhi che tutto vedono e niente guardano. Indifferenti a gioielli e corone che pure indossano, quasi a dirci che tutto poteva essere in bellezza, ricchezza e vita e nulla è stato. Sorge in questa stanza la riflessione evangelica “E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.” (Mt. 18,5). Franca Maschio ci riconduce con grande tenerezza al valore immenso della vita e alle infinite potenzialità che essa può offrire, contro la sofferenza creata per ogni piccola vita soppressa o negata.
La quarta stanza è dedicata a Gruppi di persone ed è tutta ambientata in luoghi reali che l’artista ha osservato, ben conosciuto e amato. Le opere di questo gruppo, riproducono persone in momenti della vita quotidiana, come ad esempio in Ritrovarsi e in Ricordi o in Gente di paese, dove possiamo osservare, gruppetti di paesani che si incontrano in piazza o sui gradini di una chiesa per attendere il tempo che passa o per godersi l’ultimo Sole d’inverno. Ancora oggi queste semplici azioni, caratterizzano una sorta di liturgia quotidiana, fatta di attese inoperose e lente, di qualche paesino di provincia. Al ritorno dai campi invece ci proietta in un’altra dimensione dello spirito. La pittrice in quest’opera, mostra la sua grande capacita di penetrare la natura e l’esperienza quotidiana e faticosa del lavoro campestre. Il lavoro è sacro nobilita l’uomo: il suo spirito e la sua persona. Il messaggio è chiaro. I cinque braccianti, terminata la loro opera, tra due sponde di spighe tornano a casa. Il loro passo è lento quanto inesorabile. La loro casa è la Luce e noi possiamo osservarla in quel centrale e soffuso biancore che illumina, sullo sfondo, tutta l’opera. Franca Maschio qui trasmette all’osservatore tutta la sua potenza nel saper ricavare anche dalla faticosa realtà, emozioni forti e profonde, la capacità di affinarle e sublimarle sino a trasmetterle poi attraverso immagini pittoriche condensate e ricche di intensa capacità narrativa.
La quinta stanza che si attraversa in “Sentimento e Incisività”, si intitola Manichini. Franca Maschio ci trasporta in questa sezione in un mondo rappresentativo dell’attuale società. L’artista ne coglie i più vacui aspetti rappresentandone ipocrisia e finzione ben tratteggiata da statici manichini che tanto somigliano alla moderna umanità. Invidia individualismo omologazione tutto questo per poter essere parte di una moderna società che sembra aver dimenticato sentimento e appartenenza. Elevato in questa sezione, è il sentimento della solitudine che assale l’osservatore in modo potente. Le figure umane, appaiono simili ad automi in interminabile solitaria attesa di un Dio che finalmente azioni il comando che le renda vive.
La sesta stanza Paesaggi sembra volerci indicare la necessità dell’uomo di ritornare all’originario equilibrio, attraverso gli infiniti orizzonti che la natura apre davanti ai nostri occhi. In questa sezione l’armonia del creato si respira in ogni opera. La pittrice stessa la ricerca con tratti leggeri e luminosi che donano trasparenze inaspettate al racconto di ambienti marini come in Ali di farfalle o in La risacca, ma anche alle immagini di paesaggi campestri, come in Mare verde o in Ochette e contadino. Il tempo e la luce sembrano fermarsi alla vista, in lontananza di piccoli paesi di montagna. L’effetto è sempre lo stesso: le opere di franca Maschio sembrano farsi osservare attraverso la luce di uno specchio incanto, dove l’uomo prima o poi incontra se stesso.
Non è un caso allora che la settima stanza raccolga Ritratti e Personaggi per raccontarci la giovinezza e le fatiche dell’uomo come in Vent’anni e Mani operose. Ma anche i pensieri e le preoccupazioni di uomini e donne che guardano basso, nascondendo gli occhi rifugiati nelle loro preoccupazioni come in Pensieroso o in Amore materno. Limpidezza ed onestà traspare in questi ritratti che ci parlano di un ‘umanità che può e deve ritrovarsi con l’amore, il lavoro, l’energia speciale dei giovani sotto il manto comprensivo di Maria la più grande delle madri.
Franca Maschio, ci ha donato un testo meraviglioso, in cui a ben pensare, si può non solo vedere la corsa del tempo che passa, ma se ne sente, in verità, anche respiro lieve, costante, inarrestabile e luminoso. Poiché la sua pittura è di luce. Le immagini delle opere proposte, ci parlano anche della sua vita, dedicata alla continua ricerca artistica e insieme spirituale e capace per questo di rivelarci l’umana tensione verso la perfezione. Tutto ciò la Maestra Maschio ci trasmette, non solo nel gesto pittorico e nell’uso di un’attenta cromia, ma soprattutto nel comunicare un messaggio di profonda intima visione dello Spirito. In tale visione la sua arte diventa sacra e per questo capace di nobilitare ogni attività umana ogni sentimento ogni emozione tesa com’è a disvelare nella bellezza il Volto Santo di Dio.

12.11.19                      Anna Castrucci



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