Rita Fulvia Fazio, collaboratrice di Lèucade |
Senza sfogo, esausta
Non sopporto la falsità, l'ambiguità, /
l'omissione, la stizza, /
l'invidia, il rancore, /
il cinico, il voltagabbana, /
il defilato, il pragmatico /
e sono stanca, stanca /
del coltello a doppio taglio /
con fodera di contumacia. /
Non c'è eleganza, raffinatezza, /
finezza, accoratezza /
o gioia /
nella cultura fallace /
che trasborda /
da quest'arca civica /
che ha falla /
d'arma letale.
Domenica di luce
Complimenti signorina! /
A lei che gettò con gesto /
deciso e liberatorio, /
il Martini bianco /
del malcapitato e fastidioso /
moscerino /
caduto in quel bicchiere. /
E un altro ne versò, /
puro e non vischioso. /
Colsi l'attimo, /
vidi la svolta, servita l'ebbi /
nella rapida catarsi./
Assaporai il Martini /
e la varietà di idee, /
nella fresca mattinata di sole /
che certo non tollerava /
malinconie e diatribe. /
Poi, fulminea mentre /
dividevo la piacevolezza /
della lettura poetica /
con la serena, cara amica, /
un po' mamma, un po' compagna, / soavemente,
/
poco più innanzi, /
sulla panchina fronte mare, /
azzurro e vivace, /
baciata /
dal vento alle mie spalle, /
arieggiai l'aridità disadorna /
dei sentimenti altrui; /
raccolsi il filo di Arianna /
e di "quelle poesie" /
voltai pagina.
Ringrazio, carissimo Nazario, la sua raffinata comprensione delle poesie con cui ho voluto rappresentare il mio stato d'animo in empatia con il suo. Un cordiale saluto a lei, ai frequentatori dell'isola. Rita Fulvia Fazio
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