Edda Conte, collaboratrice di Lèucade |
PER LE VIE
Nel silenzio alto dell'isola
Incontri ricche dimore
Come sogni saliti dal lungomare affollato
Non odi lo strepito ingordo dei gabbiani
Oltre i cancelli arabescati e i giardini
opulenti
Dove la buganville esulta nei colori di
fiamma..
Riposano l'occhio del passante i muri e le
facciate
Le strade spazzate dal Maestrale
rispettoso.
Quieto distante il mare
Come azzurro lenzuolo compare
E scompare tra gli incroci deserti.
I lindi carrugi intorno al porto
Respirano nel vento i ricordi della
Storia.
Edda Conte.
A La Maddalena.
21 Sett. 2021
Un abbraccio con affetto.
Mio seme adorato, hai dipinto la Sardegna, il suo vento, i carrugi e quale immagine le "ricche dimore /Come sogni saliti dal lungomare affollato". Ogni luogo diventa ispirazione. Il Poeta sa comunicare con il mondo con strumenti a noi profani sconosciuti. Tu, Toc ad eden, dimostri ogni volta, nei racconti e nelle liriche, quanto l'arte non è ciò che vedi, ma ciò che fai vedere agli altri. Ti ringrazio di tanto Dono, ti auguro buona vacanza e ti stringo forte al cuore!
RispondiEliminaCon i colori della tua sensibilità, hai dipinto un affresco della terra che ospita la tua vacanza, evidenziando ogni aspetto della sua peculiare bellezza indimenticabile per chi ha avuto opportunità di visitarla.
RispondiEliminaAggiungo che, leggendo ogni verso, ho avuto la sensazione di percepire quel profumo di mirto che ti avvolge a ogni sbarco e rimpiangi ad ogni partenza augurandoti un ritorno
Lino D'Amico .
Sempre generosa la mia "Margherita".
RispondiEliminaIl "seme"ringrazia e auspica una stagione di abbondanti fiori e frutti.
In questa lirica dall' Isola della Maddalena troviamo l'Edda migliore.
RispondiEliminaCi incanta con il suo silenzio effuso negli ambienti più naturali e artificiali (non lo strepito dei gabbiani; non l'occhio agitato del passante; la quiete del mare; il sogno delle ricche dimore).
Ci entusiasma con le sue visioni di giardini corposi, cancelli ricamati, strade strapazzate dal vento.
Ci appassiona con i suoi colori di fiamma, i vicoli puliti del porto, i ricordi onnipresenti della storia.
Ma il fascio di questa poesia di Edda consiste nell'estraneità del suo "concreto in essere" alla Gogna del tempo che non può condizionarne l'intuizione dell'attimo.
Un "attimo creativo" che non fugge, ma rinsalda la saggezza di un esistere "autonomo", svincolato da stress e logoranti conflitti interiori ed esteriori, per affidarsi con raffinata sensibilità artistica ad una dimensione quasi metafisica dove le nude memorie dominano ogni riferimento scenico e ogni tematica spiritualmente razionalizzata.
È la vera Edda di sempre che ora ci appaga con intensità crescente in una tensione de-motivata (ovvero di olistica genesi asettica).
La "verita" nel silenzio ambientale che vorremmo sempre riscontrare.
Ringrazio il caro amico per questo commento ricco e di profondo significato. È una lettura attenta e molto partecipata e porta ad una interpretazione che trovo interessante.
RispondiEliminaEdda Conte.