Fabio Recchia
IL LIBRO DELLA VITA
poesie e dipinti
Recensione di Gabriella Veschi
“E’ ancora possibile la poesia?” (E. Montale).
La silloge Il libro
della vita, pubblicata nell’affascinante collana Parallelismo delle arti (Guido Miano editore, Milano 2021), che ha lo scopo di mettere a confronto la poesia con
altri settori artistici, come lo stesso editore ha sottolineato nella sua
introduzione, rivela lo stretto ed intrigante connubio tra arte e vita
nella produzione di Fabio Recchia; si evince infatti dai testi come il ricorso
alla lirica sia davvero imprescindibile, anche nell’odierna società dei consumi
di massa.
L’opera raccoglie cinquantasei componimenti poetici,
accompagnati da sedici illustrazioni dello stesso autore, poeta e pittore eclettico,
versatile ed estremamente prolifico.
La parola poetica diviene il principale strumento di
indagine e di conoscenza sin dal testo incipitario, dove eleganti sinestesie,
in un trepidante afflato, trasmettono e suscitano emozioni; la lirica è costituita
da un’unica strofa di sette versi brevi in cui alla percezione uditiva subentra
un caleidoscopio di immagini: “Le parole / rischiarano il mattino / come raggi
di sole. / Perforano le nubi buie, / s’infrangono silenziose / sul foglio del
cuore, / colorando le pagine del libro della vita” (da Le parole). Per analogia le
parole subiscono una metamorfosi e si trasfigurano esse stesse in luce
irradiante, metafora dell’io poetico intento alla creazione, con cui si rompe
l’inquietudine che imperversa nel cuore del soggetto poetico. I tre verbi al
presente danno vita ad un climax
ascendente, risolto nel verso finale: il viaggio interiore si conclude, le parole
si disperdono in mille rivoli per poi ricomporsi in un raffinato mosaico,
sprigionando l’essenza stessa della vita, diffondendo il profumo e la bellezza
della natura, che Recchia canta ininterrottamente nei suoi versi e celebra nei
suoi dipinti, dove “tutto è sinfonia, tutto è armonia, gentilezza, finezza, di
un artista che ama la vita tradotta in poesia” (N. Pardini, Prefazione).
L’arte poetica è il faro che guida in un porto sicuro le navi
alla deriva e la sua luce, simbolo di grazia, come per il Sommo poeta,
accompagna l’uomo verso la salvezza: “Si avvicina silenziosa / la notte, / è l’ora
delle parole, che rimangono per sempre, / per noi, /e la penna virtuale /
scrive” (E’ l’ora delle parole). Le
parole immortalano “i momenti più belli del giorno” (da Figurine da collezione), soccorrono l’uomo in affanno, sono un efficace
farmaco per esorcizzare il timore della morte ed oltrepassare i limiti umani,
lasciando una traccia indelebile del proprio cammino terreno, consentendo di
“sfogliare così nel tempo/la vita così fuggevole” (cit). Niente e nessuno potrà
mai cancellare la poesia con il suo
potere evocativo e la sua valenza estetica: “L’incubo non cancellerà le parole /
[…] La tenebra non oscurerà la luce” (da L’Incubo).
Come in molta parte della tradizione letteraria, da
Leopardi a Pascoli a Cardarelli, in alcuni componimenti (Il gabbiano, Il piccolo passero, Farfalle di ghiaccio) l’io lirico
si identifica con animali, istituendo numerosi parallelismi: “Il gabbiano /
dispiega le ali / come vele sul mare, / si libra sul respiro del vento, / poi
sale […]” (da Il gabbiano).
Il gabbiano richiama l’immagine del poeta proteso verso
alte mete, consapevole però di non poterle raggiungere fino in fondo; esso vola
libero, sfidando il mare e il cielo, trasportato dalla brezza marina. Nello
stesso modo i pensieri si stagliano e si innalzano; il desiderio di rompere le
barriere che separano la vita dalla morte non può però essere del tutto esaudito,
come testimonia il dantesco folle volo in cui il principe alato, dopo essere
salito verso l’alto, ora discende per “cadere come fulmine nel mare, / più
veloce dei pensieri / che volano in me” (cit.).
Ma la speranza non svanisce, perché è con la poesia che
il sogno può continuare: “Soltanto il pensiero/può volare dove non arrivano le
ali, / e io volo alto, / […] dove la fantasia diventa realtà” (da Il sogno mi sospinge). E le parole
sbocceranno come fiori, a recare sollievo tra le avversità: “Vite richiuse /
nei primaverili giorni, / deserte / le strade, / dove scorre la nefasta nebbia;
/ ma le gemme sono vive / […] domani fioriranno / […] / I petali profumeranno, /
perché anche tra i sassi / sboccia un fiore” (da Marzo 2020).
Numerosi appaiono i motivi e le metafore legati alla
simbologia del mare e della navigazione (L’orizzonte,
Le labbra), o dell’acqua come fonte di vita e di ispirazione (Il lago), mentre scorrono i ricordi; i
dipinti che accompagnano le composizioni (Il
cammino, Barche al tramonto, per
citarne solo alcuni), rievocano il principio oraziano ut pictura poesis: Recchia usa sapientemente le parole per ritrarre
delicati momenti di vita, mentre le sue tele parlano al cuore di ognuno di noi perché,
come osserva N. Pardini nella Prefazione
“La parola del poeta non è altro che il pennello del pittore: vita e arte, arte
e vita”.
Gabriella Veschi
Fabio
Recchia, Il libro della vita, pref. di Nazario Pardini, Guido Miano Editore,
Milano 2021, pp. 80, isbn 978-88-31497-65-7, mianoposta@gmail.com.
La Veschi con straordinaria abilità creativa si immerge nel mondo artistico del Poeta Pittore Fabio Recchia e ci illumina sul Dono di un uomo che sa attuare la commistione tra i versi e le tele creando una sorta di continuum, di romanzo a colori. La Relatrice ricorre a Orazio e al suo motto "Ut Pictura Poesis", con il quale il poeta romano sostiene ‘Come nella pittura così nella poesia’, per intendere che la pittura è una poesia muta e che la parola è una pittura parlante. Nessun esempio poteva essere più calzante e non posso esimermi dall'esprimere tutta la mia ammirazione per coloro che attuano la commistione tra più arti. I quadri dell'Autore, peraltro, di tecnica mista su tela, saltano all'occhio per l'intensità del colore e la tendenza a sperimentare le sagome stilizzate e i miracoli poetici del creato nella loro completezza. Un pittore vario e un Poeta originale, che sembra dividersi per fondersi in un'anima sola. Nella sua magistrale esegesi la Veschi illustra le tecniche e le ispirazioni di questo talentuoso Autore e, insieme, ci rendono molto ricchi. Li ringrazio e li saluto ammirata.
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