venerdì 10 settembre 2021

GRAZIELLA BINDOCCI: "POESIE DAL TESTO: DONNA DI LUNA"




 









FALSI PROFETI

 

Il suono cerca se stesso

la luce non è innocente

galassie ruotano

soli fiammeggiano

ma la mano protesa

trova solo materia informe

in divenire

che si cerca attraverso anni

di nera e fredda solitudine

 

Chiama il vortice di luce

promette bugiardo

l'armonia dei soli

e vuol disperdere

in frammenti di stelle

e  un'opaca oscurità

senza nome


   1986  Graziella Bindocci

 

FOGLIE D'AUTUNNO


Non siamo che
accartocciate

rugginose foglie

crepitanti frammenti

su terra bruna

accese conchiglie di luce

palpitanti

nei colori dell'autunno

che un tremor di vento

coglie e porta via

testimonianza muta

di eterno ritorno

  

LE BAMBINE DI ALEPPO

 

Non sorridevano le bambine di Aleppo

corpo sottile magliette sdrucite rammendate

pantaloni consunti

infradito su piedi sporchi

 

Guardavano in silenzio

le bambine di Aleppo

turisti davanti al Suk ben vestiti

ben nutriti

vocianti anatre nello stagno

alla loro vorace curiosità

la guida locale dava in pasto

gente e città

 

Si avvicinò loro un uomo

sapeva di buon cibo di benessere

voleva portare nel suo paese lontano

l'immagine di due sorridenti

bambine di Aleppo

così porse loro denaro

 

con pochi Euro si può comprare molto

fra i poveri della città

anche un sorriso

 

Sembravano felici le due bambine

il turista ebbe l'immagine che voleva

ma il sorriso non arrivava agli occhi

lo sguardo rivelava antica tristezza

 

Il Suk non c'è più devastato dalle bombe

aleggia l'odore della morte

nella città di Aleppo

gelido fra mura smozzicate e cieche finestre

soffia il vento della paura

Dove sono ora le bambine di Aleppo

dal volto serio e la tristezza negli occhi ? 

Siria 2008

Graziella Bindocci

 

MIO PADRE

 

Rideva mio padre

nella foto ingiallita dal tempo

giovane uomo

dai sogni intatti

amori ingordi di tenerezza

profumo fresco

di un immaginato domani

 

Il tempo dell'orrore

e della guerra

gli rubò l'innocenza

fra l'odore ferroso

del sangue e oscena morte

in ospedali da campo

intristì il suo cuore

 

Tornò dopo sette anni

un uomo cupo

triste e silenzioso

 

Non ricordo il sorriso

di mio padre

    1995                                                                Graziella Bindocci


NOTTE DI LUNA

 

Fredda luce lunare

argentea foglia d'olivo

colline nere echeggiano

di civetta il grido

mistero e paura

cela l'ombra scura

 

Cadon le vesti

la danza inizierà

complice la luna

e vellutata oscurità

il corpo liberato

dolcemente sfiorato

dalle dita della notte

che un brivido percorre

 

Stelle punteggiano

occhi sognanti desideri proibiti

l'anima ferita piange

lacrime di fuoco

 

 

 

            

 

 

 

                                                              

 

 

Nessun commento:

Posta un commento