mercoledì 20 giugno 2018

G. ORAZIO FLACCO: "LA FONTE BANDUSIA"

G. ORAZIO FLACCO


O fons Bandusiae splendidior vitro
dulci digne mero non sine floribus,
cras donaberis haedo,
cui frons turgida cornibus
primis et venerem et proelia destinat;
Frustra: nam gelidos inficiet tibi
rubro sanguine rivos
lascivi suboles gregis.
Te flagrantis atrox hora Caniculae
nescit tangere, tu frigus amabile
fessis vomere tauris
praebes et pecori vago.
Fies nobilium tu quoque fontium,
me dicente cavis impositam ilicem
saxis, unde loquaces
lymphae desiliunt tuae.


Traduzione 

Oh fonte di Bandusia più splendente del cristallo degna del dolce vino non senza fiori, domani ti donerò un capretto, a cui la fronte gonfia le prime corna destina all'amore e alle lotte;
Invano: infatti il figlio del gregge lascivo macchierà con il rosso sangue le tue gelide acque. L'ora spietata della bruciante canicola non riesce a toccare te, tu offri ai tori stanchi del vomere, e al gregge errante un'amabile frescura. Diventerai anche tu una delle fonti famose, mentre io canto il leccio posto sopra le grotte rocciose, da dove loquaci escono le tue limpide acque.



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