sabato 8 febbraio 2020

"LA GRANDE STORIA IN MINUTE LETTERE" DI M. L. DANIELE TOFFANIN E MASSIMO TOFFANIN

NEI GIORNI DELLA MEMORIA: LA GRANDE STORIA IN MINUTE LETTERE
A cura di Eva Zandonà

A sinistra il consigliere comunale Franco Trevis
A sinistra due autori Marisa e Massimo Toffanin
 
Da sinistra M. L. Daniele Toffanin e Eva Zandonà

Venerdì 24 Gennaio 2020 si è tenuta nell’accogliente Biblioteca “centro culturale Andrea Mantegna” di Piazzola sul Brenta (PD) la presentazione del libro “La grande storia in minute lettere” di Maria Luisa Daniele Toffanin e Massimo Toffanin, curata da Stefano Valentini e accompagnata dalle letture di Eva Zandonà, organizzata dalla Fondazione G. E. Ghirardi Onlus con il contributo dell’Associazione eKta Aps.
L’incontro ha piacevolmente visto coniugati l’aspetto squisitamente storico dell’opera, approfondito in modo particolare da Massimo Toffanin, e quello umano, imprescindibile, legato alla sfera dei sentimenti, degli affetti e della custodia della memoria.
Il carteggio tra Gino Daniele e Natalia Schiavon raccolto nel libro è risultato essere, infatti, non solo rilevante testimonianza della vicenda degli IMI, Internati Militari Italiani (le cui verità degli accaduti sono emerse soltanto in anni recenti) ma anche una sorta di piccolo, eppur preziosissimo testamento spirituale di due cittadini padovani, che sono sopravvissuti agli orrori della guerra e del fascismo sempre rimanendo strenuamente fedeli ai propri valori.
Fra le molteplici riflessioni affiorate da quella che si è rivelata una serata certamente dall’alto contenuto culturale, è emersa in primo luogo la rivalutazione dell’importanza di una Storia non fatta di grandi imprese, gesta di memorabili personaggi, asettici elenchi di date e numeri, ma di persone umili, comuni, quotidiane, che sovente si è portati a tralasciare e dimenticare quando si fa riferimento a eventi del passato. E proprio la lettura diretta delle parole dei due protagonisti dell’epistolario, che ne ha reso immediatamente fruibili i messaggi e i significati quasi riportandole in vita, e il sentito racconto di aneddoti ed emozionanti ricordi da parte di Maria Luisa Toffanin hanno dimostrato, di questa “minuta storia”, il considerevole contributo. In particolare emerge la lettera del 9 settembre 1943 in cui Lia rievoca la figura protettiva del padre, l’onorevole Sebastiano Schiavon: ”Chissà che il mio papà dal cielo vegli su di te e ti faccia ritornare sano e salvo alla tua famiglia…”, figura che Stefano Valentini validamente illustra nella sua opera di sindacalista, uomo politico e parlamentare. Apre così un’altra pagina di storia dove solo l’uomo, come Sebastiano impegnato per gli altri, gli ultimi, i diseredati, potrà risuonare quale etica voce nel tempo, prima soffocata dagli eventi e poi riscoperta in tempi vicini proprio da Massimo Toffanin.

Toccanti anche i rimandi nello svolgersi dell’evento a opere quali “La tregua” e “Se questo è un uomo” di Primo Levi, relativi al modo in cui la cultura e soprattutto la letteratura siano state l’unica salvezza che abbia permesso allo scrittore di tenersi strettamente ancorato alla sua dimensione di uomo, come quando, circondato dall’abominio del campo di concentramento, recitando e commentando con un compagno i versi di Dante si era ritrovato a rammentarne la bellezza.
Maria Luisa Toffanin ha a questo punto citato l’altrettanto significativa vicenda, che lo stesso Levi racconta, del disperato tentativo di lavarsi con acqua e fango soltanto per cercare di mantenere viva, custodita nei piccoli gesti del quotidiano, la propria dignità umana.

Ha particolarmente sentito il valore del libro presentato il consigliere comunale dott. Franco Trevisan, che è intervenuto con parole di grande partecipazione e sensibilità: “Lia e Gino mi hanno scritto la dolcezza, il pudore, il rispetto dei loro incontri e dei loro sentimenti;
la separazione sofferta e tragica delle loro vite; la speranza, mai venuta meno, di rivedersi, di riabbracciarsi, di ritornare a vivere insieme; mi hanno scritto della guerra riscattata dalla preghiera e dal cuore, che vuole vivere comunicando emozioni mai trattenute sempre condivise sempre tanto attese.
Lia e Gino sono diventati parte della mia vita, perché Lia portava il cappello come lo portava mia madre e perché il 58° Reggimento fanteria di Gino, in Prato, era il Reggimento di mio padre; perché  mi hanno ricordato la poesia VEGLIA di Ungaretti... nel mio silenzio /ho scritto/ lettere piene d'amore./ Non sono mai stato/ tanto/ attaccato alla vita.
Di tutto questo ringrazio gli autori, Maria Luisa Daniele Toffanin e Massimo Toffanin, perché mi hanno presentato con felice prosa LA GRANDE STORIA IN MINUTE LETTERE di Lia e Gino.
Nella convinzione, dopo avervi sentito raccontare e dopo aver riletto qualche altra pagina del vostro libro, che la "grande storia", che rilegge se stessa, si sia sentita in soggezione davanti alla vicenda di Lia e Gino, così drammatica ma vissuta così coraggiosamente e così dignitosamente che li abbia voluti VIVI proprio per tutti quelli che non sono tornati”.

Eva Zandonà

Rivolgiamo un grazie affettuoso e tutta la nostra stima a Eva, giovane limpida e appassionata lettrice, e a tutti i presenti che si ritrovano chi figli di IMI, chi vittime altre del conflitto, chi appassionati cultori della figura di Sebastiano, in un’oasi storica di raro spessore. E sempre esprimiamo gratitudine al dott. Dino Cavinato, direttore della Fondazione G. E. Ghirardi Onlus, e alla sua preziosa troupe, l’Associazione eKta Aps, che hanno organizzato e seguito l’evento con il patrocinio del comune di Piazzola sul Brenta.

Gli autori Maria Luisa e Massimo

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