Nota critica
al
libro di Pina Frascino Panussis
“Chiamale
se vuoi...emozioni”
( edizione
Del leone 2012)
Con la naturalezza, il tono colloquiale di chi volutamente e incondizionatamente si approccia
al
prossimo
nella
routine
quotidiana, aderendovi nel bene e nel male, Pina Frascino innesta, attraverso una narrazione essenziale, di forte resa descrittiva,
ma
al tempo stesso misurata ed elegante, tutta una gamma di racconti nei quali i
protagonisti sono personaggi colti nella semplicità delle azioni del ciclo
vitale, con il carico dei loro sogni, delle ambizioni, nella dipanatura delle
illusioni, delle amarezze, nella capacità di stupirsi per il mistero della
vita.
E' una scrittura la sua alla quale si
aderisce immediatamente, che suscita empatia proprio per quella capacità di
essere specchio nel quale il lettore possa riflettersi e riconoscersi per
quello che è o che vorrebbe essere o non essere nella propria macchinosa
quotidiana realtà.
Non mancano in questo ampio scenario di azioni e
ritualità di tutti i giorni gli spazi per tessere situazioni oniriche e surreali,
che comunque non allontanano mai la realtà oggettiva del narrato, capacità che
le viene congeniale dall'arte poetica di cui è una significativa interprete del
nostro tempo.
Racconti che sono anche frutto delle proprie esperienze
di vita in cui l'autrice lascia traccia di sé, strada facendo, con celati innesti autobiografici, che talora sono il motore trascinante delle storie.
La scrittura della Frascino è ben sorretta da ottime cadenze narrative; in essa troviamo
inoltre la più ampia gamma di qualità caratteriali e sentimenti che si possano mettere in scena per raccontare la commedia
umana.
Guida e sorregge questi racconti, che sono un autentico spaccato di reale partecipazione alla vita e al suo mistero
esistenziale, un velato taglio poetico
Ecco allora venti storie che si leggono e volentieri si rileggono, tutte d'un fiato, grazie anche alla indovinata struttura del racconto breve che sempre più trova diffusione tra i lettori.
Ben evidenzia e chiarisce la copertina del libro, con il suo ispirato moto, il tragitto che l'autrice intraprende, la strada che percorre inseguendo i suoi personaggi, dall'illustre matematico Attilio Landucci, emblema di una equazione di vita irrisolta e forse in fuga dalle sue responsabilità, all'ultimo
personaggio
del
libro
la
sognatrice
Catia
con
la
sua
musica
precocemente svanita.
E nel mezzo Rosy e Giovanni con le loro storie d'amore di obesi, Luigina con i propri problemi di incompatibilità con la moderna tecnologia, Tigino e la sua galoppante fantasia in contrasto con la realtà che lo circonda.
E ancora la commovente storia delle foche e dei crudeli protagonisti Ruffo e Sbavo e tanti altri spaccati della condizione umana, dove trovano una particolare e piacevole insistenza
realtà di
carattere
coniugale,
situazioni di unioni-separazioni, vedovanze ed educazioni di figli e nipoti.
Pina Frascino ben radicata nella realtà e nella urbanità quotidiana, a cui attinge a piene mani, ci presenta come attori i nostri vicini, quelli della porta accanto, della convulsa routine di tutti i giorni, umanità che ruota nei
supermercati, in autobus o alla posta.
Ed è in questi luoghi che ella fa uso della sua acutissima vista, del sensibile
udito
per
disegnare
finissimi
quadretti
narrativi
pregni
di
vita
vissuta
e
dove
non
mancano
certo
le
sorprese
ad effetto che stupiscono il lettore.
Narrazioni che hanno una loro morale finale da impartire
non
scritta,
ma
chiaramente avvertita, alla quale il lettore non può che aderire.
Storie trascinanti, commoventi, divertenti, di sogni o ribellioni,
adesioni
o
rifiuti
ad
una
costrizione
di
convivenza,
talora
di
stampo
kafkiano
quando
è
una
sedia
a
farsi
protagonista, altre fortemente poetiche come in “Tigino e gli oggetti della realtà”.
Traspaiono, a ben vedere, persino i contorni di una sua mai esaurita discussione filosofica ed esistenziale sulla vita per ciò che attiene la religiosità e il dibattito politico che da sempre l'ha accompagnata.
Si avverte in questa avvincente narrazione tutta la sensibilità creativa di un donna che unisce alle sue grande doti di ascolto,
di
curiosità,
di partecipazione al dialogo, una esperienza significativa nel vissuto, anche attraverso la didattica.
Qualità ed esperienze che assieme alle sue innate e pregevoli capacità di narrare e fare poesia fanno di questo libro l'ennesima riuscita prova di una ormai lunga vicenda letteraria di successo.
Carmelo Consoli
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